martedì 2 ottobre 2012

6a giornata: Real Sociedad 2-0 Athletic.


Griezmann al tiro: il francese è stato uno dei migliori in campo (foto Athletic-club.net).

È ufficiale: l'Athletic è in crisi. Non si tratta però di una semplice crisi di gioco o di risultati, bensì di qualcosa di più profondo e difficile da spiegare, qualcosa che va oltre il cattivo stato di forma di molti giocatori, i passaggi sbagliati e gli errori difensivi: in discussione è il rapporto tra i calciatori e Bielsa, che pare quantomeno incrinato e sta generando voci impazzite sul futuro dell'allenatore argentino a Bilbao. La prestazione della squadra nel derby basco all'Anoeta è stata sconfortante soprattutto per la mancanza di convinzione, carattere e garra dei Leoni, surclassati in ogni aspetto, mai in partita e apparsi quasi rassegnati; un atteggiamento stranissimo e incomprensibile, a meno che non si voglia credere a una scelta ponderata dei giocatori, a una precisa volontà di lasciare nel Botxo l'impegno per favorire l'addio del Loco. Se così fosse mi auguro che la squadra parli al più presto con Urrutia, perché la situazione al momento è insostenibile e rischia addirittura di degenerare... la differenza tra una grande temporada e una stagione vissuta ai margini della zona retrocessione è più labile di quanto si pensi ed il destino di una squadra che (non) gioca come l'Athletic sabato è quello di lottare fino a maggio nella parte destra della classifica, senza dubbio. Ciò non toglie che, per quanto possa valere, sono e sarò sempre dalla parte di Bielsa e non certo da quella di chi tira indietro la gamba e smette di correre dopo 10 minuti. Lasciando da parte la dietrologia potremmo sottolineare la condizione atletica insufficiente di molto giocatori, l'assenza di Herrera che sta pesando moltissimo sull'economia del gioco, l'instabilità che deriva dalla cattiva gestione di Llorente (meglio fuori rosa che in campo per 30 minuti), ma la realtà è che la differenza fra l'Athletic di pochi mesi fa e questa copia sbiadita è tale da far sorgere parecchi dubbi anche a chi non è un complottista di professione. Una sola cosa è certa: 0 tiri in porta in 90 minuti sono indegni di un club come quello zurigorri.
Sulla partita c'è poco da dire. I Leoni, con Amorebieta per Ekiza rispetto al pareggio col Malaga, partono bene e nei primi minuti tengono il campo con sufficiente autorità, pur peccando di imprecisione negli ultimo 25 metri. Poi, in modo del tutto simile a quanto accaduto contro l'Espanyol, col passare dei minuti si afflosciano, abbassano le linee fino a schiacciarsi nella propria metà e cedono il comando delle operazioni agli avversari, che senza fare granché si ritrovano padroni dell'incontro. L'unico schema offensivo diventa il pelotazo dalle retrovie, tanto che sembra quasi di vedere una registrazione dell'epoca-Caparros, mentre il pressing tutt'altro che forsennato dei txuri-urdin è più che sufficente per mettere a nudo le difficoltà difensive dei biancorossi, che negli ultimi 10 minuti del primo tempo riescono a mantenere lo 0-0 solo grazie a tre interventi decisivi di Iraizoz. Nel secondo tempo servirebbe una scossa, ma al rientro dagli spogliatoi l'Athletic è grigio e senza ritmo proprio come nella prima frazione; Bielsa prova a cambiare qualcosa inserendo San José per Iturraspe, già ammonito, ma l'ingresso di un difensore puro non aiuta la fase di non possesso e ha l'effetto di far arretrare ancor di più il baricentro della squadra. La Real spinge, sfiora il gol con un'azione personale di Ilarramendi (slalom tra le belle statuine zurigorri e tiro sventato da un salvataggio in scivolata di Iraola) e al 62' finalmente passa con Griezmann: l'azione spiega il momento di confusione totale dei Leoni molto più di cento articoli, visto che una difesa totalmente schierata riesce a farsi prendere d'infilata prima da Agirretxe, che sfonda a sinistra senza trovare opposizione, e quindi dal fantasista francese, dimenticato nel cuore dell'area e libero di battere a rete (il suo tiro, peraltro, non è una cannonata, ma Gurpegi appostato sulla linea non riesce a deviarlo). Il Loco non perde tempo e al 66' manda in campo Llorente al posto di Castillo, varando così un 3-4-3 nel quale Aduriz gioca largo e Nando è il riferimento centrale; non c'è però il tempo di valutare l'impatto del nuovo assetto, perché dopo appena 5 minuti Amorebieta, già ammonito (e graziato del secondo cartellino pochi secondi prima), mura in area col braccio un tiro a botta sicura di Xabi Prieto e si guadagna l'ennesima espulsione di una carriera che, a 27 anni, lo "consacra" già giocatore più espulso della storia del club. Vela trasforma il rigore e la partita si chiude con 20 minuti di anticipo, visto che l'Athletic non ha la forza per attaccare in modo ordinato e i donostiarri, cavalieri nell'occasione, decidono di non infierire e non sfruttano come potrebbero le voragini che si aprono nella metà campo biancorossa.
Il 2-0 dell'Anoeta fa male, molto male. Non tanto, come detto, per il risultato in sé, anche se perdere un derby non è mai piacevole. No, a sconcertare e lasciare senza parole è stata la passività di tutti, tolti giusto due o tre elementi; è stata la mancanza di reazione dopo l'1-0, quasi come se nessuno si aspettasse altro dalla partita; è stato il rendersi conto che sembra passato un secolo rispetto a quando sbancavamo Old Trafford o l'Arena auf Schalke. In settimana sono attese novità da parte della dirigenza, vedremo cosa succederà ma è chiaro che la situazione attuale non è più tollerabile.

Le pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 7,5: diamo a Cesare quel che è di Cesare, il migliore in campo dell'Athletic è lui. Affronta le polemiche e le richieste di titolarità per Raul con grande carattere, e ripaga la fiducia di Bielsa con una prestazione superba, tenendo a galla i suoi con quattro paratissime prima di arrendersi al destro sporco di Griezmann. Quasi prende il rigore di Vela, impossibile chiedergli di più.
Iraola 5: invisibile in fase offensiva, dietro prova a contenere Griezmann come può ma deve arrendersi alla classe e alla maggior freschezza atletica del francese. La cosa più bella della sua partita è il salvataggio su Ilarramendi, per il resto naviga a vista e finisce per smarrire la rotta.
Gurpegi 5: l'anno scorso Javi Martinez ci mise qualche partita per adattarsi compiutamente al ruolo di difensore centrale e sbocciò proprio contro la Real, Carlos invece neppure con i cugini riesce a trovare il bandolo della matassa. Lento e poco reattivo in marcatura, regge l'urto finché gli avversari non spingono forte, poi naufraga insieme ai compagni. Forse va ripensata la sua riconversione.
Amorebieta 4: ormai ho perso la speranza di vederlo concentrato e affidabile per tutto un campionato, senza le amnesie che da sempre lo contraddistinguono. Titolare un po' a sorpresa al posto di Ekiza, tra i migliori col Malaga, non ne azzecca una neanche per sbaglio. Saltato spesso come un birillo, rimedia due gialli evitabili e lascia la squadra in 10 e sotto di due reti. Irrecuperabile.
Castillo 4,5: partita oscena, e chi si chiedeva perché non giocasse mai è servito. Saltato in ogni modo da Xabi Prieto, che lo umilia più volte nascondendogli il pallone sotto il naso, non riesce a opporsi neppure a Zurutuza e in difesa lascia più buchi di un colabrodo; in attacco prova qualche sortita, ma non mette un cross decente che sia uno. È in scadenza, se qualcuno gli propone il rinnovo è un folle (dal 66' Llorente s.v.: non riceve un solo pallone giocabile in quasi mezz'ora di gioco, impossibile giudicarlo).
Iturraspe 6: è l'unico che a centrocampo ci mette un po' d'intensità, pressando e raddoppiando con buona costanza. In fase d'impostazione non riesce però a trovare i tempi giusti per servire i compagni, anche perché c'è poco movimento e l'unico deciso a dialogare con lui è Muniain. Esce perché a rischio espulsione dopo aver beccato un giallo nel primo tempo (dal 54' San José 5: più di mezz'ora ad alto tasso di impalpabilità, deve dare maggior solidità alla difesa ma fallisce clamorosamente il compito. Abbaglio notevole di Bielsa).
De Marcos 5: continua il periodo-no, che lo vede fin da inizio stagione con scarsa benzina nel serbatoio e una gran confusione in testa. Il suo gioco elettrico, che vive di fiammate e improvvise accelerazioni, risulta controproducente se non è supportato dalla condizione fisica, e al momento l'ex Alaves è più dannoso che inutile. Irriconoscibile.
Muniain 6: uno dei pochissimi che non ne vuole sapere di arrendersi e prova in ogni modo a cambiare il corso di un match già scritto. Scende spesso nella sua metà campo per prendere palla e portarla in avanti, visto che nessuno riesce a farlo, ma in tal modo la Real ha buon gioco nel raddoppiare o triplicare la marcatura su di lui per disinnescarlo non appena entra in possesso della sfera; nonostante l'eccesso di egoismo, tira fuori dal cilindro alcune giocate eccellenti ed è l'ultimo ad alzare bandiera bianca.
Susaeta 5: ad Anoeta lo stanno ancora cercando per capire se fosse in campo o no. Non salta mai l'uomo, non mette un cross neppure per sbaglio, calcia malissimo gli angoli e, in generale, vaga per il campo come un fantasma in un castello scozzese. Anima in pena.
Aduriz 5,5: l'impegno non si discute, ed è suo l'unico tiro (alto) dell'Athletic in tutta la partita. Purtroppo non riesce a incidere più di così, anche perché i compagni lo cercano poco e quasi sempre è da solo a lottare contro tutta la difesa errealista. Urgono nuove soluzioni offensive.
Isma Lopez 5: si propone spesso sulla sinistra, tuttavia la capacità tecnica non è all'altezza della generosità e della voglia di mettersi in mostra. Sbaglia molto, soprattutto i cross, e non riesce a far fruttare le sovrapposizioni e gli inserimenti che pure riesce a produrre. Al momento sembra patire il doppio salto di categoria (dal 60' Ibai s.v.: entra nel momento peggiore e può far poco per cambiare l'inerzia della partita).

Bielsa 5: grandissimo rispetto e stima per le sue qualità (umane prima che calcistiche), tuttavia anche stavolta le sue scelte non convincono del tutto. Innanzi tutto toglie dall'undici titolare un Ekiza in grande spolvero per rimettervi Amorebieta, protagonista in negativo del derby, quindi stupisce inserendo San José in mediana invece di avanzare Gurpegi, sempre spaesato come difensore. La squadra non crea pericoli ed è estremamente farraginosa dalla metà campo in avanti, segno che gli schemi offensivi non riescono ad essere efficaci come l'anno scorso. Tutto ciò non scaccia l'impressione che abbia perso il feeling con la squadra e che al momento la sua situazione sia simile a quella del capitano del Bounty nei giorni prima dell'ammutinamento. Non mollare Loco!

11 commenti:

  1. http://www.calciopro.com/calciomercato/llorente-cacciato-allenamento/

    Pare che il Loco si sia stancato di molte cose...che non sia lo stesso Fernando ad aver convinto molti a remare contro?

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    1. Non arriverei a così alti livelli di dietrologia, chiunque sia stato in uno spogliatoio sa che le dinamiche di squadra sono molto complesse. Sembra che Bielsa abbia allontanato Llorente per lo scarso impegno nella partitella...

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  2. Si, certo, è evidente. Ma c'è il filmato che vede Llorente allontanarsi da Lezama e Bielsa che gli urla dalla finestra. Strana questione. certo che con il Loco non ci annoia.

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    1. Io ho visto solo il video dell'uscita dal campo di Llorente... niente di che.

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  3. Bel derby... per i Txuri Urdin.Speriamo nel ritorno perchè sto a rosicà.Marco

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    1. E per me sono anche una squadruccia... intendiamoci, a livello di singoli non sono niente male, ma non mi pare che Montanier sappia esltarli come collettivo, anzi.

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  4. Ciao Edo,

    C'è poco da dire, mai in partita. Alcuni giocatori gli ho visti davvero svogliati.Non conosco bene le dinamiche dello spogliatoio ma non ho dubbi a stare dalla parte del Loco!!!

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    1. Non so neppure io cosa stia succedendo, ma tra ambiente destabilizzato e gente che rema contro (pochi, credo) c'è poco da stare allegri. E ieri a Praga si è visto...

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  5. Ciao, sono un simpatizzante dell'Athletic e cerco sempre di vedere le sintesi delle partite e leggo i vostri commenti.
    Adesso mi viene un dubbio: ma più che un'ammutinamento non siamo di fronte ad una squadra dissanguata lo scorso anno? Bielsa è un bravo allenatore ma spreme le proprie squadre in maniera incredibile. Molti giocatori potrebbero risentire della passata stagione sia come testa (forse qualcuno si crede troppo bravo) che come gambe?
    Insomma il calcio del Loco richiede sacrificio ed umiltà da parte di tutti ... non è che l'essere arrivati ai traguqrdi dello scorso anno ha fatto perdere questa voglia a diversi giocatori? Mi pare che lo stesso Javi Martinez a Monaco sia in difficoltà ...

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    1. Ciao diamine, nick appopriato per commentare la situazione attuale!
      Tutto può essere, dalla presenza di gente che rema contro alla "sindrome da appagamento" di alcuni, solitamente crisi del genere non hanno mai una sola ragione. Speriamo solo di riprendersi a partira dal derby conl'Osasuna, l'occasione perfetta per tornare a vincere.

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