giovedì 13 novembre 2008

10a giornata: Mallorca 3-3 Athletic.


I Leoni festeggiano Llorente dopo il gol del 3-3 (foto Eitb24).

Mallorca: Lux; Josemi, Nunes, Ramis, Corrales; Varela, Martí, Jurado, Cléber Santana, Arango (82' Webó); Aduriz (87' Trejo).
Athletic: Iraizoz; Iraola, Ocio, Ustaritz, Balenziaga; David López (72' Susaeta), Orbaiz, Javi Martínez, Gabilondo (58' Ion Vélez); Etxeberria (46' Yeste), Llorente.
Reti: 11' Cléber Santana, 43' Iraola (rig.), 57' e 74' Arango, 78' Ion Vélez, 91' Llorente.
Arbitro:
Medina Cantalejo (comité andaluz).

A chi serve questo pareggio? Non all'Athletic, che evita sì la sesta sconfitta consecutiva (sarebbe stata la peggior serie negativa della storia biancorossa) ma resta in penultima posizione, e nemmeno al Maiorca, che ha visto sfumare una vittoria quasi certa dopo essere stato in vantaggio 3-1 a 15' dalla fine; l'unica persona felice per il 3-3 dell'Ono Estadi è senza dubbio Joaquin Caparros, salvato da un esonero praticamente certo dal cabezazo in pieno recupero di "San" Nando Llorente. I tifosi chiedevano una prova d'orgoglio e la squadra in settimana aveva fatto quadrato attorno al tecnico, tuttavia alla prova del campo l'Athletic ha palesato i soliti limiti di questo tribolato avvio liguero: difesa distratta, centrocampo che non riesce a fare filtro, ali che non spiccano il volo e, più in generale, incapacità di mantenere alto il ritmo e di giocare con intensità per larghi tratti del match; questa squadra va a sprazzi, vive di fiammate improvvise che nascono e muoiono nel giro di pochi minuti, e insomma non sembra avere la cattiveria, la concentrazione e la tenuta mentale che pure aveva dimostrato di possedere nell'esaltante finale dello scorso campionato. Emblematica, in tal senso, anche la prestazione di Maiorca: dopo essere stati messi sotto dai padroni di casa per mezz'ora e aver incassato il gol di Cléber Santana, i biancorossi hanno avuto una reazione di pura rabbia, mettendo a ferro e fuoco l'area avversaria, sfiorando in due occasioni notevoli il pari con Llorente (clamoroso il salvataggio sulla linea di Jurado a Lux battuto) e ottenendolo in chiusura grazie ad un rigore realizzato da Iraola, penalty fischiato per un fallo di mano piuttosto netto di Ramis. Similmente alla partita con il Real Madrid, i Leoni sono rientrati in campo paradossalmente meno convinti, nonostante avessero raggiunto l'1-1 quasi allo scadere del primo tempo (fattore che dovrebbe conferire, almeno in teoria, un certo vantaggio psicologico), e hanno incassato il secondo vantaggio maiorchino dopo 10'. Un gol ingiustamente annullato a Llorente ha fatto da intermezzo prima del 3-1, siglato ancora una volta da Arango che era in astinenza da 6 mesi; in entrmbe le occasioni c'è stato pure lo zampino del mai troppo rimpianto Aduriz, assist-man prezioso grazie a due sponde eccellenti per il lussuoso mancino del venezuelano. Quando tutto sembrava perduto, il bilbaini hanno tirato fuori la "garra" e hanno prima ridotto le distanze con Vélez, ben imbeccato da Yeste, quindi hanno trovato il pareggio all'ultimo tuffo grazie a Llorente (e ad un'uscita quantomeno fuori tempo del portiere Lux), pescato nell'area piccola da un bel cross di Susaeta. Una dimostrazione del potenziale che questa squadra potrebbe avere se solo riuscisse a dare continuità alla sua azione, cosa che finora non si è vista quasi mai. Caparros manterrà la sua panchina almeno fino a domenica, quando si disputerà uno dei derby baschi più svalutati della storia, con l'Athletic penultimo ad ospitare l'Osasuna fanalino di coda; inutile dire che si tratta del primo appuntamento cruciale della stagione per una squadra che non ha ancora trovato la sua dimensione dopo 10 giornate di Liga.

Si disputa stasera alle 21 il ritorno di Coppa del Re tra i biancorossi e il Recreativo di Huelva. Caparros ha lasciato mezza squadra a Bilbao e ha convocato i seguenti giocatori: Iraizoz, Armando; Koikili, Ustaritz, Etxeita, Aitor Ocio; Del Olmo, Garmendia, Gabilondo, Susaeta, Orbaiz, Gurpegi, Javi Martínez, Iturraspe; Llorente, Ion Vélez. Si rivede con piacere il canterano Ander Iturraspe, che dovrebbe peraltro partire titolare, mentre il tecnico ha deciso di non chiamare Ismael Lopez. Si parte dal 2-0 dell'andata, margine discreto ma non del tutto sicuro.

Per finire, ecco la classifica della Liga dopo 10 giornate:


9 commenti:

  1. Non ho visto il match...ma certo che contro di noi gli attaccanti avversari, quando tirano, trovano sempre il sette! (magari sarà anche il fatto che in queste ultime giornate tirano in porta mediamente 10 volte a partita...)
    anyway, se non si vince sabato la situazione comincia a farsi drammatica...aupa leones!
    ZènonLigre

    RispondiElimina
  2. Purtroppo per noi il sinistro di Arango è telecomandato e se al venezuelano viene lasciata la possibilità di tirare da dentro l'area son dolori, come può testimoniare Iraizoz.
    Se non vinciamo domenica sono dolori, però aspetterei a parlare di situazione drammatica...riserviamoci certi aggettivi per il finale di campionato, sperando che non sia come quello del biennio nero.

    RispondiElimina
  3. Salviamo l'orgoglio di questa rimonta quando a un quarto d'ora dalla fine tutto sembrava compromesso; per il resto i limiti sono ahinoi evidenti. Se nelle ultime partite si poteva pensare "beh son più forti anche se si perde nulla è compromesso" (legittimo, tuttavia qualcosina in più di 0 punti si poteva fare), adesso arrivano tutte partite nelle quali è lecito provare sempre a vincere e nelle quali ogni sconfitta pesa doppio (prove d'appello ci sono perchè siamo ancora nel girone d'andata, ma i punti bisogna farli perchè gli altri non aspettano noi). Non sarà decisiva, ma potrà dare le sue sentenze comunque importanti la prossima con l'Osasuna: speriamo in bene. Ai Petronoristi quasi quasi ben sta a loro di ritrovarsi nella melma del fondo classifica (se lo meritano quei loschi figuri), ma per chi ama questa squadra vederla così in basso provoca una fitta al cuore: forza Athletic!

    Braveheart.

    RispondiElimina
  4. Sotto 2-0 dopo mezzora col Recreativo, l'Athletic trova il gol qualificazione a quindici minuti dal termine con il rigore trasformato da Llorente. Sconfitta 2-1 dopo la vittoria di 2-0 dell'andata: turno passato.

    Braveheart.

    RispondiElimina
  5. E anche stasera prestazione davvero brutta... non ho visto la partita, ma un mio amico italo-spagnolo (tifoso del Recre) che la stava ascoltando per radio mi parlava solo di occasioni per la squadra di Huelva. Un rigore ad un quarto d'ora dalla fine ci ha salvati, ma così non si può andare avanti. Inizio a credere seriamente che sia necessario l'esonero di Caparros.

    RispondiElimina
  6. Braveheart: ottima analisi, non ho nulla da aggiungere! Dico solo che pure io sono quasi contento per i petroNOristi e per tutti i sostenitori della pubblicità, secondo i quali quei famosi 2 milioni ci avrebbero portato in dote una squadra da primi posti; ho scritto quasi per due motivi: 1) vedere l'Athletic laggiù fa proprio male e 2) non vorrei che gli scarsi risultati della squadra spingessero qualcuno a chiedere di ingaggiare gli stranieri per far fronte alle famigerate "esigenze del calcio moderno" già tirate fuori in occasione dell'operazione-petroNOr.

    Billi: non ho visto la partita perché Rojadirecta non la dava, comunque a leggere le cronache non sembra che il Recre abbia dominato, anzi... Ho letto di una partita brutta di entrambe le squadre, di un Athletic che ha fatto uno sterile possesso palla e di un Recre che ha segnato grazie a due azioni da fermo su cui la nostra difesa ha dormito. Poche le azioni da gol, i padroni di casa hanno tirato 3 volte in tutto il match. Il rigore era netto e ci è stato regalato dal portiere Ricardo, peraltro. Il punto è che questa squadra ormai viaggia alla media di due gol incassati a partita, ne mette al massimo uno e in questo inizio di stagione ha vinto solo due volte. Numeri preoccupanti, se a questi si agggiungono i problemi di gestione dello spogliatoio il quadro per Caparros non si fa roseo.

    RispondiElimina
  7. Ciao Edo,

    hai palrato di problemi di gestione dello spogliatoglio, potrei saperne qualcosa in più ? C'è qualche giocatore insoddisfatto ?
    ciao e grazie

    Vanni

    RispondiElimina
  8. Due link sulla polemica dovuta alla (sciagurata, aggiungo io) decisione di cambiare denominazione alla nazionale basca da Euskal Herria (concetto più ampio legato al territorio dove si parla la lingua basca e quindi alle sette province divise amministrativamente tra comunità autonoma di Euskadi, comunità autonoma di Navarra e poi le tre in Iparralde) in Euskadi (che è una delle comunità autonome "spagnole" e comprende 3 delle 7 province basche) per la prossima partita con l'Iran e la reazione dei giocatori.

    http://www.gara.net/azkenak/11/105664/es/La-Federacion-Vasca-entierra-Euskal-Herria-Euskadi

    http://www.gara.net/paperezkoa/20081114/106483/es/Los-futbolistas-niegan-jugar-bajo-otra-denominacion-que-no-sea-Euskal-Herria

    E un ultimo link tanto per capire che razza di gente portiamo sulla nostra camiseta in qualità di sponsor.

    http://www.gara.net/paperezkoa/20081109/105713/es/Dos-mil-personas-manifiestan-Muskiz-contra-planes-Petronor

    Braveheart.

    RispondiElimina
  9. Vanni: che ci sia qualcosa che non va mi sembra evidente. Gente come Koikili, Susaeta, Gurpegi non gioca mai e i giovani che dovevano essere inseriti in prima squadra non si sono visti (cosa assai strana per Caparros), mentre in campo vanno sempre e comunque i soliti noti, pure se sono rotti o giocano fuori ruolo. Che nello spogliatoio dell'Athletic ci sia gente che conta più dell'allenatore mi pare ormai chiaro, per questo secondo me va chiamato qualcuno in grado di attaccare al muro questi "capetti" che pensano più al loro tornaconto che al bene dell'Athletic.

    Braveheart: davvero scandalosa la decisione della Federazione Basca, che ovviamente deve aver ceduto a qualche pressione politica e ha fatto un favore alle federazioni spagnola e francese. Per fortuna 150 e più calciatori baschi (la rosa dell'Athletic ha aderito al completo) hanno firmato un documento nel quale affermano che non risponderanno alla convocazione per la partita natalizia contro l'Iran se la squadra non tornerà ad avere il nome di Euskal Herria. Tra l'altro, chiamare la selezione basca Euskadi non ha proprio senso, visto che vi giocano navarri e perfino baschi francesi... Grazie per i link, molto interessante quello della manifestazione contro petroNOr, un'azienda che, oltre a sporcare la nostra maglia, inquina da anni la costa della Biscaglia.

    RispondiElimina