martedì 21 settembre 2010

3a giornata: Sporting 2-2 Athletic.


Gurpegi suona la carica dopo aver segnato il gol del 2-1 (foto Athletic-club.net).

Sporting: Juan Pablo; Lora, Botía, Gregory, Canella; Eguren, Rivera; Nacho Novo (73' Luis Morán), De las Cuevas (78' Carmelo), Diego Castro; Sangoy (63' Barral).
Athletic Club:
Iraizoz; Iraola, San José, Amorebieta, Aurtenetxe; Gurpegui, Orbaiz (86' Iturraspe), Javi Martínez, Gabilondo (54' Susaeta); Igor Martínez (70' Ion Vélez); Llorente.
Reti:
12' De las Cuevas, 23' Sangoy, 28' Gurpegui, 58' Llorente.
Arbitro:
Álvarez Izquierdo (Colegio catalán).

Se dovessero chiedermi quali caratteristiche rendono immediatamente identificabile l'Athletic di Caparros, tra le altre citerei senza dubbio la "sindrome Stevenson o di Jekyll/Hyde", ovvero la capacità impressionante di mostrare due atteggiamenti completamente diversi nel contesto di una sola partita. Questa nota malattia calcistica, i cui primi sintomi cominciarono a intravvedersi più o meno quattro anni orsono, è tornata a manifestarsi sabato sera allo stadio El Molinon di Gijon e ha lasciato esterrefatti numerosi esperti per la violenza con cui si è presentata. Primo tempo molle, apatico, senza idee e condito da errori da oratorio; ripresa frizzante, volitiva e di buon livello tecnico-tattico. In mezzo, solo 15 minuti per riprendere fiato e bere qualcosa di fresco (il tè caldo lo lascio più che volentieri a Caressa). Spiegazioni? Poche e confuse, giacché ancora non si conoscono origini e cause della sindrome Stevenson. Di certo è stata una partita godibile e ha fruttato un punto che, per come si erano messe le cose dopo i primi 25 minuti di gioco, non dev'essere disprezzato.
Jokin stupisce riproponendo Gurpegi esterno destro, mossa che pareva inflazionata dopo essere stata utilizzata con risultati alterni (bene all'inizio, male nel finale di Liga) per larga parte della scorsa stagione; a centrocampo ritorna Orbaiz, che parte per la prima volta titolare, mentre a supportare Llorente c'è Igor Martinez, esordiente assoluto in Primera intorno al quale c'è grande curiosità dopo le ottime prestazioni nel precampionato. Lo Sporting di Preciado è in formazione tipo, con un 4-2-3-1 nel quale sono titolari i due nuovi acquisti Nacho Novo e Sangoy. La partita, purtroppo per i Leoni, viene subito mal indirizzata da un grossolano errore di Iraizoz, che si lascia sfuggire un crossetto innocuo di Novo e serve a De las Cuevas il più comodo degli assist. Il match è dunque subito in salita, i bilbaini danno segni di vita cogliendo un palo con Javi Martinez ma si fermano lì, ricominciando col solito monoschema del pelotazo e così sia. Che la difesa sia ancora un po' traballante, poi, lo dimostra il 2-0 dei padroni di casa, cui basta un lancio preciso di Rivera per bucare la retroguardia (Amorebieta viene risucchiato a sinistra, San José marca De las Cuevas e non c'è nessuno che scali sul centravanti) e mettere Sangoy solo davanti a Iraizoz; l'argentino è bravissimo nel controllare e tirare immediatamente, tuttavia le responsabilità del reparto arretrato basco sono evidenti. La notevole mazzata provocata dall'uno-due dello Sporting viene fortunatamente mitigata subito dal gol di Gurpegi, assistito nell'occasione da un bravissimo Igor Martinez: l'ex Alaves si sposta a sinistra su un ribaltamento di fronte, evita due avversari e trova con precisione la testa di Carlos nell'area piccola. L'Athletic sembra accontentarsi ed esaurisce qui la sua azione, mentre la squadra di Preciado controlla. A inizio secondo tempo, oltre a Susaeta, entra in campo anche la sindrome Jekyll/Hyde: i Leoni sono positivamente irriconoscibili, dominano il possesso palla ed esprimono un calcio gradevole, come se i continui lanci della prima frazione fossero stati fatti per scherzo. Al 54' Igor Martinez trova un corridoio fantastico per Llorente, sciagurato nello spedire fuori, ma dopo 4 minuti Nando si riscatta con un preciso colpo di testa su corner di Orbaiz. I bilbaini ora fanno la partita con grande convinzione e lasciano allo Sporting solo il contropiede, anche se gli asturiani sono sempre pericolosi e sfiorano il 3-2 grazie ad una nuova uscita a farfalle di Iraizoz; il gol sembra nell'aria, Susaeta e Llorente ci provano senza fortuna e l'incontro si avvia al termine. Proprio nel recupero l'Athletic avrebbe però il colpo del k.o.: Ion Velez, riapparso dopo una lunga assenza, tiene in gioco un pallone destinato ad uscire, Llorente serve Susaeta e Markel tira di prima intenzione, trovando purtroppo la grande risposta di Juan Pablo.
2-2 giusto o che ci va stretto? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Meglio la carbonara o l'amatriciana? Dichiarando conclusa la fiera delle domande inutili, teniamoci stretto il punto e pensiamo a fare bottino pieno domani contro il Maiorca di Michelino Laudrup.
I migliori e i peggiori nell'Athletic: da sottolineare senza dubbio la bella prova di Igor Martinez, che esordisce senza paura in uno stadio difficile come il Molinon. Un assist, tanto movimento e una qualità di gioco evidentissima confermano le buone sensazioni che aveva trasmesso ad agosto, quando si era segnalato per i gol e il talento palla al piede; a parer mio è inferiore solo a Muniain come partner di Llorente, vedremo cosa deciderà Caparros nelle prossime partite. Gurpegi è l'altro uomo-copertina, non solo per il gol ma soprattutto per l'abnegazione e la capacità di adattamento che lo portano a saper essere decisivo in più di una posizione. Llorente è a quota tre gol in tre partite: serve altro da un centravanti? Aurtenetxe conferma di essere solido e affidabile, Javi Martinez mostra una condizione in crescendo.
Giornata-no per Iraizoz: commette un errore marchiano sul primo gol, non è particolarmente reattivo in occasione del secondo e rischia di combinare un'altra frittata a fine gara; in settimana si era parlato di un interessamento dell'Arsenal, di certo con questa prova non avrà convinto Wenger. Orbaiz, indicato da As come migliore in campo, a me non è piaciuto per nulla, sia per l'ormai cronica staticità che per la piattezza della sua regia; in rosa ci sono due prospetti come Iturraspe e Iñigo Perez, non sarebbe meglio provarli ogni tanto? Gabilondo regala l'ennesima prova incolore, la coppia San José-Amorebieta non è irreprensibile in occasione del 2-0.

4 commenti:

  1. Caro Edo, credo che la sindrome di cui parli sia anche quella che affligge la mia altra squadra del cuore, il Bologna. Ma in questo caso sono abbastanza sicuro sulle cause: tasso tecnico limitato, scarso amalgama di squadra, guida tecnica inefficace, poca fiducia nei propri mezzi.Non so se questo si possa estendere all'Athletic -che ad esempio di amalgama dovrebbe averne eccome, lo zoccolo duro della squadra è lo stesso da anni-, comunque intanto bisogna ringraziare che queste stagioni di "transizione" avvengano in un momento in cui il livello della Liga è piuttosto bassoAlex

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  2. Ciao Alex, sinceramente credo che la spiegazione della sindrome che colpisce l'Athletic risieda nel fatto che Caparros è un allenatore della scuola "prima non prenderle". In trasferta partiamo spesso copertissimi, poi magari prendiamo un gol e tocca rimontare (da qui i secondi tempi all'assalto); in casa, invece, magari segniamo per primi e quindi facciamo le barricate per proteggere il vantaggio. Il Bologna quest'anno lo vedo un po' migliorato, spero che faccia un bel campionato perché ho vissuto a Bologna durante il periodo universitario e sono molto affezionato ai rossoblu (e alla Fortitudo, ahimè). Un saluto!

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  3. Anche io trovo che il Bologna sia decisamente migliorato con la nuova dirigenza, si è puntato su un mix di giocatori giovani con un sicuro avvenire davanti (Ekdal, Khrin, Rubin, Gimenez, Meggiorini ecc. ecc.), interessanti scommesse (Ramirez e Gavilan) e l'esperienza che serve  sempre (Di Vaio, Perez ecc.).E' una formazione nettamente migliorata a livello di uomini rispetto allo scorso campionato.Per quanto riguarda l'Athletic anche secondo me la squadra di Caparros oramai dovrebbe avere uno zoccolo duro veramente ben collaudato dato che oramai è tanti anni che gli stessi giocatori giocano assieme.Concludo facendoti i complimenti per questo blog che trovo veramente bello e ben curato!!!A prestoGuido LorenzelliVisitate : www.asdmamas.blogspot.com

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  4. Ciao Guido, intanto grazie per i complimenti! L'Athletic ha la fortuna di poter contare sia su un blocco consolidato, sia su dei giovani abituati a giocare insieme nelle categorie inferiori; è una buona squadra, che credo potrà fare bene nel contesto di una Liga piuttosto povera di qualità.

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