Valencia: Mora; Miguel, Alexis, Albiol, Caneira; Marchena; Arizmendi (46' Joaquín), Maduro (46' Morientes), Baraja, Mata (70' Edu); Villa.
Reti: 19' Javi Martínez, 49' e 66' Llorente, 77' Villa, 85' Iraola, 93' Aduriz.
Arbitro: Rubinos Pérez (Comité madrileño).
Quale migliore ricompensa di una vittoria per premiare una trasferta Italia-Bilbao di un manipolo di 20 pazzi innamorati della maglia biancorossa? Noi ci saremmo accontentati di uno striminzito 1-0, o magari anche solo di vedere segnare una rete ai nostri Leoni, ma i ragazzi hanno voluto strafare e ci hanno regalato un risultato impensabile alla vigilia e una prestazione davvero fantastica. 5-1 contro il Valencia campione di Coppa, cinque pere rifilate ad una squadra nella quale un paio di giocatori valgono quanto metà della rosa bilbaina: è stata una soddisfazione immensa e il San Mamés si ricorderà del nostro entusiasmo sugli spalti, anche perchè molti tifosi della Sur hanno ormai imparato che "los italianos" portano bene!
Purtroppo, una volta iniziata la partita, abbiamo dovuto prendere nota di un'assenza importante, quella del Valencia. Troppo brutta la squadra di "Rambo" Koeman per essere vera: debole e poco convinta in difesa, lenta e monocorde a centrocampo, prevedibile e mai pericolosa in attacco, la compagine ché ha suscitato un'impressione di impotenza e rassegnazione davvero incredibile e, per quello che abbiamo visto, sembra una forte candidata alla retrocessione, a meno che la cacciata del tecnico olandese non riesca a dare quella scossa di cui l'ambiente ha bisogno.
A proposito di ambiente, splendido è, come al solito, quello della Catedral, piena in ogni ordine di posti, anche se il tifo risentirà nei 90 minuti dello "sciopero" indetto dai gruppi storici per protestare contro la diffida di 30 membri di Herri Norte a causa di alcuni cori intonati domenica scorsa al Riazor (no comment). Al fischio iniziale di Rubinos Pérez, l'Athletic parte subito bene e si fa preferire nell'occupazione degli spazi e nella circolazione della palla, che resta spesso a terra e transita dai piedi del regista Yeste verso le fasce, in particolar modo sulla destra dove Susaeta e Iraola si mostrano subito molto attivi. Il Valencia rincula immediatamente e pare schiacciato nella morsa biancorossa, anche perchè un mostruoso Javi Martinez impegna da solo i tre centrali di centrocampo di Koeman e lascia Fran libero di impostare; in avanti, Etxebe fa la trottola alle spalle di Llorente, muovendosi molto e spesso con profitto, mentre Nando si occupa di smistare di testa i lanci lunghi che riceve e di far salire la squadra proteggendo il pallone col suo fisico da granatiere, anche se ogni tanto non disdegna azioni palla al piede che strappano applausi al San Mamés. Nonostante il gioco discreto prodotto dai Leoni le palle-gol latitano, tuttavia l'Athletic dimostra di avere la buona stella dalla sua trovando il gol al primo tiro, per di più grazie ad un paio di carambole favorevoli; al 18', infatti, Llorente riceve in area e tocca di destro trovando una deviazione avversaria (forse col braccio), recupera palla e scarica indietro a Javi Martinez, il cui tiro sarebbe tutt'altro che pericoloso se non trovasse la deviazione di Albiol che spiazza Mora e regala il vantaggio ai biancorossi. Esplode la Cattedrale e nella Sur, davanti allo striscione dei Leones Italianos, si salta e si grida di gioia. La reazione valenciana praticamente non esiste a causa dell'enorme difficoltà nel far arrivare il pallone sulla trequarti basca, come se un muro invisibile respingesse non solo il pallone, ma anche i giocatori stessi, che paiono immobili nelle loro posizioni e, tranne rarissime eccezioni (Miguel su tutti), non propongono uno straccio di movimento senza palla; da questo punto di vista, lo schema di Koeman (un falso 4-3-3 che è in realtà un 4-1-4-1) è assolutamente deleterio, visto che ingolfa la linea mediana di elementi con caratteristiche identiche e poco portati ad appoggiare l'azione offensiva, non copre in modo sufficiente le fasce ed oltretutto lascia Villa abbandonato a sé stesso. L'Athletic ha gioco facile nel chiudere gli spazi e ripartire in contropiede, sfruttando soprattutto la verve di Etxeberria che al 33' sfiora il 2-0 con un bel rasoterra da fuori. Non succede molto altro, in verità, e al 45' resta l'1-0 per i Leoni, col Valencia che tira una sola volta (punizione alta di poco di Villa).
Koeman prova a cambiare l'inerzia della gara e sconfessa la sua formazione iniziale: via il desaparecido Arizmendi e Maduro, dentro Joaquin e Morientes nel tentativo di dare verve e peso specifico all'azione d'attacco. La bontà delle scelte dell'olandese non ha però il tempo di essere verificata, perchè dopo appena 4 minuti Llorente riceve da Etxebe, irrompe in area anticipando il suo marcatore e segna di punta il 2-0 biancorosso. Altra esplosione di gioia al San Mamés, quasi più fragorosa della prima, e stavolta il tifo sembra finalmente animarsi e diventa più continuo e compatto (noi italiani ci mettiamo del nostro, sgolandoci, saltando e agitando le nostre sciarpe). Dopo il secondo gol dei Leoni, il Valencia sembra rianimarsi un po' e almeno ci mette un minimo di grinta e determinazione, chiamando tra l'altro Armando alla prima parata del match al 59' (buona respinta di piede su conclusione del "Moro" Morientes). A chiudere definitivamente i giochi, però, ci pensa ancora Llorente, servito da un perfetto filtrante di Garmendia (subentrato a Yeste, infortunato, a inizio ripresa): il tentativo di pallonetto del numero 9 viene stoppato da Mora, la palla però resta lì e Nando è rapido a metterla dentro. 3-0 e addio Valencia. Le gradinate della Catedral adesso risuonano come nei giorni migliori, e nemmeno il gol di Villa spegne le grida e i cori del pubblico. Quando la Norte riprende a tifare, poi, la bolgia è completa, anche perchè Iraola e Aduriz rendono il risultato ancora più bello e la gioia di tutti è incontenibile.
Al fischio finale, noi italiani ci abbracciamo come se fossimo una sola persona e la nostra felicità è davvero palpabile. Indescrivibili i volti dei miei compagni, i cui resoconti di questa meravigliosa trasferta pubblicherò anche qui. Grazie ragazzi per lo splendido fine settimana, e grazie ai Leoni per averci regalato questo 5-1 da leggenda!
Le pagelle dell'Athletic:
Armando 6: in pratica fa lo spettatore non pagante, spaventato solo dalla punizione di Villa nel primo tempo e dal tiro di Morientes tra il 2-0 e il 3-0, peraltro l'unica conclusione sulla quale deve effettuare una parata vera e propria. Non può nulla sul gol di Villa, un'altra punizione deviata in barriera da Amorebieta. Serata di tutto riposo per il vecchietto volante.
Iraola 7: la fascia sinistra del Valencia, difesa da Mata e Caneira, è terreno di conquista per l'Athletic fin dai primi minuti, sia perchè i due ché chiudono poco e male, sia perchè Andoni e Susaeta sono molto ispirati. Il terzino di Usurbil non ha problemi col suo avversario diretto e scende spesso e volentieri, sovrapponendosi con profitto e spingendo con grande continuità. Corona la sua bella partita con la prima rete stagionale nella Liga.
Ustaritz 6,5: altra prova di grande spessore per il centrale biancorosso, che raramente non si è fatto trovare pronto quando ha dovuto sostituire Ocio. Aitor ha più esperienza e guida meglio la difesa, ma a parer mio Ustaritz è un difensore migliore, più veloce e più bravo nell'anticipo. Con Amorebieta forma una coppia perfetta e ottimamente assortita. Villa da solo non la vede mai, con Morientes in campo il lavoro aumenta ma il risultato non cambia.
Amorebieta 6,5: la deviazione sulla punizione di Villa che determina il 3-1 non inficia una prestazione senza sbavature, che dimostra la grande maturità acquisita in questa stagione dal basco venezuelano. Di testa è imperioso e in area le prende tutte lui, in marcatura ringhia sulle caviglie avversarie senza però lasciarsi andare alle entrate scomposte che talvolta gli scappano. Una buona gara davanti agli osservatori di alcune squadre inglesi che lo stanno facendo seguire da tempo.
Koikili 6: partita non molto appariscente per l'ex campione spagnolo di lotta greco-romana, il cui stato di forma è visibilmente calato rispetto alla parte centrale della stagione (non per niente Del Horno è tornato titolare). In difesa è preciso, ma in fase di spinta si vede poco. Annulla comunque Arizmendi e anche contro Joaquin è positivo, nonostante l'ex Betis gli scappi un paio di volte con i suoi giochi di prestigio.
Susaeta 6,5: davvero incredibile la personalità dell'ala di Eibar, che riceve dai compagni moltissimi palloni e tenta sempre di creare la superiorità numerica coi suoi dribbling stretti. All'inizio sembra voler strafare e perde qualche palla di troppo, ma col passare del tempo azzecca qualche giocata, prende confidenza e finisce per deliziare il pubblico con numeri di alta classe (nel secondo tempo, per esempio, strappa applausi a scena aperta con un sombrero di tacco a scavalcare il proprio marcatore). E' ormai un punto fermo dell'Athletic nonostante la giovanissima età.
Javi Martinez 8: non so scegliere un aggettivo per descrivere la prestazione del centrocampista navarro. Fantastico, incontenibile, esagerato: fate voi. Fisicamente è al top della forma e in queste condizioni per gli avversari diventa impossibile limitarlo, anche perchè corre dall'inizio alla fine e riesce a coprire una porzione immensa del terreno di gioco, senza per questo perdere di lucidità. Segna anche lui il primo gol stagionale nella Liga, giusto premio per un'annata disputata in un crescendo rossiniano di prestazioni "monstre" che lo stanno proiettando nell'Olimpo dei centrocampisti iberici.
Yeste 6: appare ispirato da subito, gioca molti palloni con sagacia tattica e grande senso geometrico, tuttavia nei primi 10' prende due belle botte che lo limitano alquanto per il resto del tempo. Caparros lo toglie all'intervallo e Fran si perde la goleada nella ripresa. Salterà per infortunio la partita del Bernabeu (dal 46' Garmendia 6,5: altra bella prova del giovane fantasista di Basauri, che Caparros sta trasformando in un vero e proprio jolly tuttofare. Stavolta Joseba gioca in posizione di regista e lo fa molto bene, tenendo sempre la posizione e regalando bei palloni ai compagni. Splendido l'assist con cui libera Llorente davanti a Mora per il 3-0).
Gabilondo 6: il soldatino biancorosso fa il suo compito senza infamia e senza lode, come spesso gli capita. Spinge poco, anche perchè l'Athletic preferisce cercare Iraola e l'iperattivo Susaeta, ma quando lo fa riesce a creare pericoli al Valencia, come quando libera al tiro un compagno con un bellissimo colpo di tacco. Nella ripresa si preoccupa soprattutto di dare una mano a Koikili per frenare Joaquin ed esce stremato tra gli applausi del San Mamés (dall'84' David Lopez sv).
Etxeberria 7: tre assist, un gol mancato di poco e tanta qualità nel ribaltare l'azione. Questo il match del Gallo, che con Caparros sembra vivere una seconda giovinezza, anche perchè il tecnico di Utrera lo ha riportato nell'amato ruolo di seconda punta. Si muove alle spalle di Llorente senza dare punti di riferimento alla difesa e si incarica di condurre il contropiede biancorosso, riuscendo spesso a portare la palla dalle parti dell'area altrui. Complimenti vivissimi al Gallo, che io per primo davo come praticamente bollito, e auguri per il traguardo delle 414 partite di Liga con l'Athletic che taglierà domenica prossima, raggiungendo un monumento come Txetxu Rojo.
Llorente 8: all'andata aveva segnato due gol, domenica scorsa ne ha messi altri due e ha praticamente messo alla porta Koeman. Deve avere un conto aperto con il Valencia, il nostro Nando, visto che ha segnato 4 reti su 9 totali alla squadra ché... Gioca una grande partita, è bravo a destreggiarsi spalle alla porta e rispolvera il suo killer-instinct andando a segno dopo un'astinenza di un mese e mezzo. Anche lui è uno di quei giocatori di cui si aspettava la maturazione e che sembra finalmente essere cresciuto (dal 72' Aduriz 6,5: in 20 minuti lascia il segno, prima sfiorando la rete con un bel destro a giro e poi trovandola nel recupero con un gran colpo di testa in torsione. In gol a Bilbao dopo moltissimi mesi, ci voleva).
Leones Italianos 10: si presentano in 20 alla Catedral, animano la squadra con canti, battimani e sciarpate e danno il loro contributo alla storica vittoria. Lasciano lo stadio senza voce, ma felici come bambini con un bel gelatone gigante in mano. Mitici!
