lunedì 15 settembre 2014

3a giornata: Barcelona 2-0 Athletic.



Nonostante i commenti del giorno dopo siano stati più positivi che altro, personalmente non sono per nulla soddisfatto della prova dell'Athletic al Camp Nou (dove i biancorossi hanno ottenuto l'undicesima sconfitta nelle ultime 11 stagioni...). Il motivo non risiede tanto nella sconfitta in sé, che contro il Barcelona può starci, quanto nell'atteggiamento oltremodo remissivo dei Leoni, apparsi rinunciatari e scesi chiaramente in campo per puntare al pareggio. Un errore grave, gravissimo. Conta poco sottolineare come il primo gol di Neymar sia arrivato al 79', quasi a voler intendere che il piano era pressoché riuscito: tralasciando il fatto che alla fine, in ogni caso, la sconfitta è arrivata, non si può non sottolineare come la decisione di lasciare l'iniziativa al Barça abbia clamorosamente favorito la squadra di Luis Enrique, che ha così potuto esaltare i propri punti di forza e mascherare le proprie debolezze. Sì, perché i blaugrana al momento sono ancora un cantiere aperto, e se è vero che in attacco fanno paura (anche se per vincerla hanno dovuto aspettare l'ingresso di un campione vero come Neymar, al posto di un Munir interessantissimo ma ancora acerbo), è innegabile che non abbiano ancora assimilato le idee tattiche del loro allenatore; in particolare, sabato si sono trovati più volte sfilacciati, con distanze anche abissali tra i reparti, e senza dubbio una squadra più cinica dell'Athletic avrebbe approfittato in altro modo dei molti contropiede concessi dai culé (per tacere della loro difesa più che rivedibile, con un Piqué ormai in caduta libera). Di fronte a un Barcelona di medio cabotaggio era lecito attendersi qualcosa di più, premesso in ogni caso che sulla scelta di attendere e ripartire c'è poco da discutere, visto che andare a far possesso palla nella culla del tiqui-taqua è una missione impossibile. Tuttavia, un conto è occupare gli spazi con aggressività per poi sfruttare al massimo ogni ripartenza, un altro è attestarsi dietro la metà campo badando a non prenderle e riducendo la fase offensiva a qualche sporadica iniziativa dei singoli. In alcuni frangenti i biancorossi mi sono sembrati quasi "caparrossiani" nell'interpretazione del match, come se riconoscessero la superiorità degli avversari e aspettassero l'inevitabile conclusione. Iraola in settimana aveva dichiarato che l'Athletic dà il peggio di sé quando si chiude dietro: aveva ragione, come si è visto in campo sabato pomeriggio, eppure trincerarsi nella propria metà campo è stato proprio ciò che la squadra ha fatto. Un vero peccato, soprattutto perché gli zurigorri erano partiti molto bene, con alcune buone iniziative su entrambe le fasce e un piglio simile a quello del clasico dello scorso anno, conclusosi con un immeritato 2-1 per i catalani dopo 90 minuti giocati alla pari. Forse l'imminente partita di martedì con lo Shakhtar ha suggerito (inconsciamente o meno) ai giocatori di risparmiare energie fisiche e mentali, ma la sensazione di aver sprecato un'ottima occasione per tornare a fare punti al Camp Nou resta.
A livello di singoli, sono state splendide le prestazioni di Iraizoz (probabilmente nel miglior momento della carriera) e Iturraspe, autore di alcune chiusure difensive strepitose e sempre lucido col pallone tra i piedi; bene anche Gurpegi, Mikel Rico e un De Marcos molto positivo in fase di spinta. Laporte ha macchiato con l'errore in disimpegno che ha innescato l'1-0 una partita fin lì perfetta, ma ha comunque confermato di avere una caratura da grandissimo centrale. Insufficienze per tutto l'attacco: fumoso e inconcludente Susaeta, troppo incostante Muniain, isolato e poco pungente Aduriz. La nota maggiormente negativa, a mio parere, è però rappresentata da Beñat, che mi sembra davvero poco a suo agio come trequartista, ruolo per il quale non possiede né il passo né i tempi di gioco; se Unai Lopez o Aketxe dovessero esplodere, credo che anche quest'anno il numero 7 avrebbe più di un problema ad assicurarsi un posto da titolare.

FC Barcelona: Bravo; Montoya, Mathieu, Mascherano (45' Piqué), Alba; Busquets, Rakitic, Iniesta; Munir (62' Neymar), Messi, Pedro (77' Sandro).
Athletic Club: Iraizoz; De Marcos, Laporte, Gurpegi, Balenziaga; Iturraspe, Mikel Rico, Beñat (62' Ibai); Susaeta (62' Unai Lopez), Aduriz, Muniain.
Reti: 79' e 83' Neymar.
Arbitro: David Fernández Borbalán.

Foto: Athletic-club.net.

2 commenti:

  1. Ciao Edo,perfettamente daccordo con il tuo giudizio,ho visto la partita e non mi sembrava
    "giusto"essere ancora sullo 0-0 sopratutto perchè a volte il giudizio dell'arbitro ci aveva favorito e noi tenevamo un atteggiamento quasi referenziale verso di loro.
    Benat continua ad essere poco inserito e francamente non lo vedo come titolare,anche
    balenziaga che l'anno passato aveva fatto un campionato eccellente quest'anno spesso nella fase difensiva è carente, per il nostro capitano sembra che sia passato molto più
    di un anno.
    UGO

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  2. Ciao Ugo, non nego che l'Athletic abbia avuto alcuni momenti discreti, in particolare a inizio primo tempo e a metà ripresa, durante i quali ha pressato alto e messo abbastanza in difficoltà il Barcelona, però le zero occasioni create e quell'atteggiamento di deferenza al quale giustamente vai riferimento non mi sono piaciuti per nulla.
    Beñat al momento è un bel problema. Il punto è che per me non ha il passo e i tempi di gioco del trequartista: si impegna, ci prova, ma si vede chiaramente che non è il suo ruolo. Balenziaga non è un fenomeno, credo però che si sia meritato la maglia da titolare (e non mi è sembrato il peggiore sabato). Gurpe col Barça mi è piaciuto, considera comunque che viene da un infortunio e probabilmente deve ancora trovare la forma migliore.

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