lunedì 14 aprile 2014

Athletic vs Atletico.



Inizio, come spesso accade ultimamente, scusandomi per l'assenza prolungatissima. Purtroppo non ho molto tempo per aggiornare il blog e, se devo dirla tutta, quando il tempo c'è è la voglia a mancare. Scrivere di calcio e Athletic mi piace ancora da matti, quindi non sto pensando assolutamente di chiudere questo spazio; è la sua struttura, la sua forma, che dev'essere ripensata. Il blog, nato nove anni fa con il nome improponibile di "Athletic Club Bilbao Unofficial Fansite", è figlio di un'altra epoca, anche se sembra assurdo dirlo. Non voglio fare il Nonno Simpson della situazione, però nel 2005 le cose erano diverse: la Liga in tv era difficile da vedere (tranne che per le due solite note), lo streaming su Internet era ancora pionieristico e io stesso, per informarmi, spesso non avevo altro che il televideo, qualche sms da Bilbao e i giornali online del giorno dopo. Il blog era quindi uno strumento quasi di servizio, e come tale lo avevo impostato: cronaca delle partite, qualche notizia importante, approfondimenti una tantum. Adesso, però, la storia è diversa. Tra Fox, streaming, Youtube e altro, chiunque riesce a vedere sintesi e gol quasi in tempo reale, mentre di mercato parlano anche i siti italiani. Insomma, mi sembra che il blog sia pieno di contenuti obsoleti, o comunque poco interessanti. L'idea che ho in mente è di renderlo meno cronachistico e più di approfondimento, con meno tabellini e più focus su cantera e aspetti tecnico-tattici impossibili da sviscerare appieno nei report delle partite. È solo un'idea, chiaramente, e a questo punto vedrò di svilupparla dopo la fine della temporada, ma in ogni caso aspettatevi delle novità.
Un esempio di post che potrete trovare in futuro è quello che vi vado a proporre di seguito, nato da una domanda che mi è venuta in mente davanti alla splendida prestazione con cui l'Atletico Madrid ha demolito il Barcellona in Champion's: ma la squadra di Simeone è davvero tanto più forte dell'Athletic? Per rispondervi, ho pensato ad un confronto ruolo per ruolo tra i titolari colchoneros e quelli zurigorri; lo schema è un 4-1-4-1, plausibile per entrambe le squadre, e ho considerato solo i più presenti nell'undici base dei due tecnici. Ecco chi vince la sfida, almeno secondo me.
Iraizoz vs Cortouis: probabilmente uno dei duelli meno equilibrati. Iraizoz sta vivendo una delle sue migliori stagioni da quando è a Bilbao, tanto da aver rintuzzato brillantemente i tentativi di Iago Herrerin di imporsi come titolare, ma resta comunque distante anni luce dal livello del belga di proprietà del Chelsea, uno dei migliori al mondo nel ruolo (soprattutto alla luce della giovane età). Curtouis.
Iraola vs Juanfran: non sono tra quelli che impazziscono per Juanfran, che considero un buon terzino ma nulla più, mentre chi mi legge conosce la mia passione per Iraola, a parer mio uno dei laterali destri più sottovalutati degli ultimi 10 anni. Andoni è in chiaro declino fisico, come dimostrano le molte panchine riservategli quest'anno da Valverde, ma se è al 100% continuo a preferirlo al colchonero. Iraola.
Gurpegi vs Godin: due stagioni super per entrambi, anche se va detto che Gurpegi è un centrale adattato, quindi merita forse un elogio ancor maggiore. L'uruguagio, però, è un difensore più forte; per qualità individuali non è tra i top del ruolo, ma con il sistema di Simeone si è subito trovato alla grande ed è diventato il leader di uno dei pacchetti arretrati più rognosi d'Europa. Godin.
Laporte vs Miranda: lungi da me sostenere, come ho letto (mi sembra di ricordare) sul Guerino online, che Miranda non sia neppure tra i primi 100 difensori brasiliani, ma al momento ritengo che il centrale francese dell'Athletic gli sia già superiore. Per personalità e qualità tecnico-tattiche, Laporte si candida senza dubbio a finire ai primissimi posti della classifica dei migliori difensori del mondo entro breve tempo. Insomma, el Loco Bielsa non sbagliò quando decise di portarlo in prima squadra. Laporte.
Balenziaga vs Filipe Luis: come per i portieri, anche in questo caso non c'è gara. Balenziaga si è rivelato un discreto terzino sinistro (una casella che, negli ultimi anni, è stata molto complicata da riempire per l'Athletic), ma il brasiliano è di un altro livello, ed è stato bravissimo a confermarsi a Madrid dopo il brutto infortunio patito proprio contro gli zurigorri ai tempi del Depor. Filipe Luis.
Iturraspe vs Gabi: il capitano dell'Atletico è un giocatore roccioso, ordinato e di grande esperienza, ma non mi ha mai impressionato. Iturraspe, pur con qualche pausa ogni tanto, quest'anno sta dimostrando una qualità notevole in fase di organizzazione, tanto da richiamare l'attenzione di alcuni grandi club e del ct Del Bosque, e anche una buona attitudine da incontrista. Iturraspe.
Susaeta vs Arda Turan: Markel è un'ala che sa regalare giocate deliziose, però non fa della continuità (nell'arco di una stagione così come in un singolo incontro) il suo punto di forza. Vado col turco, calciatore che apprezzo oltremodo per la capacità di coniugare la qualità ad una cattiveria agonistica non comune. Arda Turan.
Ander Herrera vs Raul Garcia: due tipologie di centrocampisti diversissime. Ander è un classico trequartista di manovra di scuola iberica, estremamente dotato per il palleggio e con una visione di gioco di alto livello; il navarro, invece, è un incursore che ama il gioco verticale e gli inserimenti a rimorchio. Nonostante consideri il nostro numero 21 in assoluto superiore, Raul Garcia sta giocando una grandissima stagione ed è perfetto per la tattica di Simeone. Raul Garcia.
Mikel Rico vs Tiago: regista compassato il portoghese, tuttofare senza un compito preciso il basco. L'annata strepitosa (soprattutto la prima metà), l'apporto di concretezza al gioco della squadra e la lentezza del portoghese mi fanno propendere per il secondo, nonostante il notevole gap tecnico tra i due calciatori. Mikel Rico.
Munian vs Koke: duello interessante se ce n'è uno. Due talenti assoluti della Liga, due giocatori chiamati a segnare le sorti del calcio spagnolo del futuro come pochi altri. Il poliedrico Koke, schierabile praticamente in tutti i ruoli dal centrocampo in su, contro la seconda punta meno compresa degli ultimi anni (non a caso è confinata sulla fascia sinistra). Muniain sta avendo un ottimo impatto sul campionato dell'Athletic, ma il suo rivale (a 22 anni appena compiuti) è probabilmente l'uomo più decisivo dei materassai dopo Diego Costa. Koke.
Aduriz vs Diego Costa: l'Aduriz delle ultime uscite è sicuramente di un altro pianeta rispetto al centravanti abulico di inizio stagione. La distanza rispetto a Diego Costa, tuttavia, resta notevole: il brasiliano naturalizzato spagnolo è senza dubbio uno dei migliori attaccanti continentali dell'anno, se non il più in palla, e le sue prestazioni parlano da sole. Diego Costa.
L'1 contro 1 tra Athletic e Atletico finisce dunque 7-4 per i colchoneros, pur con qualche asterisco (Ander e Muniain su tutti). Continuo a credere che la distanza tra le due squadre sia meno netta di quella indicata dalla classifica della Liga, ma ciò non deve sminuire i madrileni, tutt'altro; essere primi in campionato e aver raggiunto una storica semifinale di Champion's con una rosa di certo non fantasmagorica è un risultato pazzesco, merito in primis dello stratega Simeone. La lezione, per l'Athletic e per "le altre 18", è chiara: un'idea di gioco precisa (che magari rifugga dal tiki-taka ad ogni costo, che andrebbe fatto solo con un certo tipo di giocatori), un'applicazione feroce e la fiducia nei propri mezzi possono condurre lontano, anche lontanissimo. Complimenti al Cholo e ai suoi ragazzi, con la speranza di poter seguire le loro orme in un futuro prossimo.

6 commenti:

  1. Ciao Edo,prima di tutto, ben tornato!
    pensavamo già di rivolgerci a "chi l'ha visto",meglio così!
    Per quanto riguarda le modifiche che vuoi portare al blog, penso che tu abbia ragione,malgrado io lo segua solo da circa 4/5 anni ,ora le partite e le notizie sul "nostro" sono alla portata di tutti, magari notizie sul settore giovanile e qualcosa d'altro sarebbero più interessanti
    Siamo nelle tue "dita".

    Per il giudizio invece sull' atletico non sono totalmente d'accordo
    anche se di solito guardo con simpatia le squadre che riescono a scalfire il monopolio delle grandi,miticoVerona e grandissimo Bagnoli,
    con l'atletico ciò mi riesce più difficile,forse per l'allenatore da mè mai sopportato da giocatore,e per il tipo di gioco pochissimo spettacolare a mio giudizio,e troppo spesso cattivo di suoi giocatori.
    penso che comunque Simeone che malgrado tutto è sicuramente scaltro ed intelligente sa che una stagione così è irripetibile e quindi l'anno prossimo sicuramente sarà allenatoredi un'altra squadra.

    Ciao

    UGO

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  2. Ciao Ugo, ti ringrazio per non aver mobilitato Rai3 ;) Le tue parole confermano la mia sensazione, ora devo solo lavorarci un po'.

    Neppure io sono un fan di Simeone (o tantomeno dell'Atletico), però è indubbio che stiano facendo una stagione paurosa. Il gioco dei colchoneros per me è altamente spettacolare: difesa arcigna, ripartenze fantastiche e spesso letali, una velocità e un'efficacia mostruose... sicuramente le botte e le cattiverie di alcuni di loro è da censurare (e rispecchia il carattere del Cholo, scorretto come pochi da giocatore), ma questo esula da quando mostrano sul campo col pallone tra i piedi.
    Tra l'altro non credo che Simeone andrà via, vedremo.

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  3. Ciao Edo,scrivi quando ti pare ma l'importante è che ogni tanto lo fai e mi raccomando non far morire il blog.Spero che l'Atletico non vinca la Champions League perchè diventerebbe di diritto la terza squadra di Spagna cosa che non riuscirei mai a sopportare.Un' ultima cosa:comincio anche io a odiare il Patetico l'ho già aggiunto alle altre due nella mia lista nera.Marco

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    1. Ahahah grazie Marco! Ormai la tua lista si sta allungando in modo sinistro... ;)

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  4. Analisi interessantissima che condivido. Hai fatto anche benissimo a contestualizzare i giocatori: vero ad esempio che Ander Herrera sia più forte in assoluto di Raul Garcia, ma nello scacchiere del Cholo il navarro è l'uomo giusto al posto giusto.

    Comunque.
    Ne parliamo, ne riparliamo, lo sappiamo tutti benissimo, eppure mi sembra sempre incredibile nel 2014 poter paragonare una squadra di soli giocatori baschi con una che compete per Liga e Champions. Lunga vita al nostro Athletic.

    Pier

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    1. Grazie mille Pier! La tua notazione finale sarebbe da scolpire nel marmo: troppo spesso ci si dimentica delle condizioni particolarissime in cui opera l'Athletic, e quando si realizzano appare in tutta la sua chiarezza il miracolo che questo club riesce a compiere ogni volta.

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