venerdì 17 gennaio 2014

Bilancio di metà stagione.


(Foto Espnfc.com).

Dopo la roboante vittoria sull'Almeria (6-1 e partita chiusa dopo mezz'ora, ma va detto che gli avversari sono stati impresentabili) si è chiuso il girone di andata di questa Liga 2013/2014, ed è quindi giunto il momento del classico post riassuntivo di mezza stagione.
Fin qui il bilancio, va da sé, è assolutamente positivo: aldilà della classifica (quarta posizione con 2 punti di vantaggio sul Villarreal, quinto, e 6 sul Sevilla, settimo), rosea ben oltre ogni aspettativa, a lasciare piacevolmente sorpresi è senza dubbio la caratura complessiva dell'Athletic di Valverde, sia dal punto di vista del gioco che da quello della forza mentale. Txingurri sta svolgendo un lavoro eccelso sulla panchina biancorossa e questa sua seconda esperienza nel Botxo rischia di essere anche migliore della prima, cosa di cui ero il primo a dubitare. Il mio timore maggiore era che la squadra fosse stata irrimediabilmente prosciugata da un biennio, quello bielsiano, vissuto sempre alla massima velocità, nei momenti esaltanti come in quelli deprimenti; Valverde, invece, è riuscito nell'impresa di rigenerare il gruppo e di dargli convinzione e nuovi stimoli, mentre sul lato tattico ha mostrato intelligenza e non ha stravolto l'approccio di Bielsa, apportando però dei correttivi che sembrano aver funzionato.
Analizzerò adesso il rendimento dei giocatori reparto per reparto, mentre nello spazio riservato al mister descriverò più a fondo com'è cambiato l'Athletic del dopo-Loco.
Portieri: nelle ultime stagioni non gli ho mai lesinato critiche anche molto dure, ma non faccio fatica a scrivere chiaro e tondo che Gorka Iraizoz sta giocando una delle sue migliori stagioni con la zurigorri (forse addirittura la migliore insieme alla prima, tenendo comunque conto che ne manca metà). Sicuro tra i pali, ha commesso pochi errori e sembra aver ritrovato la fiducia mancatagli negli ultimi 3 anni, nonché l'appoggio di un pubblico che ora lo sostiene in modo compatto. Le buone prestazioni del navarro, tuttavia, non mi hanno fatto cambiare idea rispetto all'inizio della temporada: per me il titolare dovrebbe essere Iago Herrerin. Valverde, dopo aver dato una prima chance a Iraizoz, sembrava di questo stesso parere, ma è bastata una brutta partita del numero 13 contro il Celta (che peraltro non costò alcun punto, visto che l'Athletic la spuntò per 3-2) per farlo ritornare in panchina. Quando è stato chiamato in causa Iago ha alternato buoni interventi ad alcuni errori evitabili, dovuti soprattutto alla mancanza di esperienza in Primera, mostrando qualità interessanti e prospettive di miglioramento non trascurabili; in Copa del Rey, dove Txingurri lo schiera titolare, fin qui è stato positivo. Insomma, quest'anno sembra che l'Athletic abbia due portieri affidabili, e non è poco.
Difensori: la difesa è il reparto che ha fatto i progressi maggiori dall'anno scorso, anche perché è tutta la squadra che in fase di non possesso occupa meglio gli spazi e lascia meno buchi rispetto al passato. La coppia centrale, inamovibile, è formata da capitan Gurpegi e Laporte, col francese tra i protagonisti assoluti dell'ottimo girone di andata bilbaino: fisicamente straripante, fortissimo in marcatura e dotato di una tecnica di base da vero centrale moderno, Aymeric deve solo limare alcuni difetti legati all'età, in particolar modo la tendenza a voler sempre giocare il pallone anche in situazioni al limite, e sarà pronto per entrare nelle classifiche dei migliori difensori under 25 europei. Di certo un obiettivo anche troppo "basso" per lui, vista la personalità impressionante che lo caratterizza. Gurpegi è partito col freno a mano tirato, poi però è uscito alla distanza e adesso sta giocando molto bene. Lo ritengo ancora poco compatibile con Laporte, che avrebbe bisogno di un compagno in grado di guidarlo e di mostrargli il mestiere, cosa che un giocatore nato centrocampista come Carlos non può fare, ma finora la coppia ha funzionato mediamente bene, pur con qualche ombra di troppo in trasferta. La decisione di Valverde di puntare stabilmente su Gurpegi e Laporte ha penalizzato fortemente gli altri centrali, con il solo San José, considerato la prima scelta dopo i titolari, ad aver accumulato un buon numero di presenze (16 totali tra campionato e coppa condite da 4 gol, prova che spesso Mikel è più efficace nell'area avversaria che nella propria); Albizua (2 presenze), Ekiza (1 presenza) ed Etxeita, ancora in attesa di scendere in campo questa stagione, sono praticamente dispersi. Davvero paradossale è il caso di quest'ultimo: ritornato a Bilbao dopo quattro stagioni tra Cartagena ed Elche, durante le quali si è affermato come uno dei migliori centrali di Segunda, non è mai stato preso in considerazione da Valverde ed è finito ai margini del gruppo, venendo in pratica bocciato senza neppure la prova di una partita ufficiale. Dispiace veramente per questo ragazzo, bizkaino purosangue e gran tifoso dei Leoni, tornato per trionfare con la squadra dei suoi sogni e finito invece ad intristirsi tra panchina (poca) e tribuna (tanta). Probabile che almeno uno tra lui ed Ekiza, un altro passato da giocare spesso a non vedere mai il campo, se ne vada in prestito, anche perché non ha senso avere in rosa sei centrali per due sole competizioni. Devo però dire che la gestione di questo overbooking da parte di Txingurri non mi sta assolutamente convincendo, perché per far giocare un 34enne agli sgoccioli di carriera vengono sacrificati due elementi di valore e prospettiva... un peccato.
Per quanto riguarda le corsie laterali, a destra Iraola è la solita sicurezza, e addirittura sta giocando anche meglio rispetto alle ultime stagioni, con la solita qualità in appoggio all'azione d'attacco accompagnata da un'applicazione difensiva molto più continua del solito; pressoché inamovibile, ha giocato 18 partite su 19 (17 dall'inizio), venendo sostituito in caso di bisogno da De Marcos (che, come sapete, non apprezzo particolarmente come terzino). A sinistra, invece, Balenziaga ha superato le perplessità iniziali di Valverde e si è guadagnato la maglia da titolare, che sta onorando con prestazioni quasi sempre sopra la soglia della sufficienza; l'ex Real Sociedad non è un fenomeno, ma gli anni trascorsi a Valladolid lo hanno rafforzato dal punto di vista mentale e gli hanno anche lasciato in eredità un'incisività difensiva mai vista durante la sua prima tappa nell'Athletic, alla quale unisce sgroppate in avanti piuttosto efficaci. Bocciato al contrario il promettente Saborit, giubilato dopo due partite così così, mentre l'esperimento di Laporte terzino spero che non si ripeterà in futuro, non tanto per il rendimento del francese come laterale, quanto per l'assurdità di far giocare sulla fascia il miglior centrale della rosa.
Centrocampisti: tutti aspettavano Beñat, il figliol prodigo tornato a Bilbao dopo aver fatto fortuna in Andalusia, e invece l'uomo-copertina è diventato un altro, l'insospettabile Mikel Rico. L'ex Almeria è un calciatore che sfugge alle classificazioni: non è un interdittore puro, non è un regista, non è un incursore che si preoccupa solo di attaccare a fari spenti l'area altrui; semplicemente è un ottimo calciatore, dotato di un gran senso della posizione e molto efficace in entrambe le fasi del gioco. Utilizzato inizialmente come alternativa ad Iturraspe, si è invece imposto come ideale complemento del numero 8, del quale è sia fedele scudiero che riferimento imprescindibile per lo sviluppo delle trame offensive. Iturraspe, dicevamo: ecco un altro biancorosso che sta facendo passi da gigante con Valverde. Portato in prima squadra da Caparros e consacrato titolare da Bielsa, sotto la guida di Txingurri si sta esprimendo a livelli fantastici, interpretando alla perfezione il ruolo di mediano "di lotta e di governo", capace cioè sia di difendere che di far girare la squadra. Ander finalmente sta facendo vedere tutta la sua classe, espressa solo a tratti durante il biennio di Bielsa, e se dovesse proseguire con questa continuità di rendimento potrebbe anche fare qualche pensierino brasileiro. A completare il trittico di centrali titolari c'è Ander Herrera, ripresosi alla grande dopo un inizio di stagione fortemente condizionato dal tentativo di acquisto, non ancora chiarissimo, del Manchester United. La delusione per il mancato passaggio ad una delle squadre più prestigiose del mondo, sfumato quando tutto sembrava già deciso, ha condizionato in modo evidente l'inizio di Liga dell'ex Saragozza, apparso spesso impreciso, svagato e abulico, proprio come se non avesse la testa centrata sull'Athletic; un certo numero di panchine lo ha sicuramente spronato, e lui si è fatto trovare pronto quando Valverde ha deciso di riproporlo nell'undici titolare. Adesso Herrera gioca benissimo e, se solo riuscisse a segnare di più, sarebbe tra i trequartisti più devastanti del campionato. Per un centrocampista che cresce, ce n'è un altro che cala in maniera preoccupante: si tratta del già citato Beñat, passato nel giro di pochi mesi da salvatore della patria a oggetto semi-misterioso. Nessuno mette in dubbio le grandi qualità del ragazzo, tuttavia l'adattamento al modulo di Valverde non è ancora andato a buon fine, tanto che l'ex Betis sembra, ad oggi, un vero pesce fuor d'acqua; probabilmente le grandi aspettative createsi dopo il suo acquisto gli hanno messo addosso troppa pressione, però ci si aspettava comunque ben altro da lui. Va recuperato assolutamente, così come sarebbe auspicabile un maggior utilizzo di Erik Moran, accantonato dal mister dopo la brutta prestazione col Celta a inizio campionato; il fatto che non sia prevista una sua cessione, neppure in prestito, è indicativo della stima dell'allenatore, tuttavia per un giovane come lui la prospettiva di non assaggiare mai il campo è peggiore di quella di trasferirsi ad una squadra più debole per trovare minuti.
Gli esterni, molto sollecitati dagli schemi di Valverde, finora hanno risposto presente e sugli scudi, in particolare, c'è senza dubbio Muniain, tornato a mostrare grandi numeri (e anche qualche gol, storicamente il suo maggior tallone d'Achille) dopo una seconda annata bielsiana e un avvio di temporada che avevano generato più di qualche dubbio sulla sua reale consistenza. Susaeta è sempre il solito: giocatore intermittente e incostante se ce n'è uno, alterna partite (o tratti di esse) da funambolo ad altre in cui non lascia la minima traccia della propria presenza; il suo apporto in termini di reti e assist è comunque buono, e sono convinto che senza di lui l'Athletic sarebbe molto più prevedibile e sterile. A Ibai, invece, il ruolo di dodicesimo uomo va sempre più stretto: il numero 11 ha infatti già segnato le stessi reti dell'intero anno scorso (4) e, soprattutto, si è spesso rivelato fondamentale con la sua capacità di trovare il fondo e mettere dentro cross fantastici per le punte (stupendi i suoi passaggi d'esterno destro, vero marchio di fabbrica della casa, sempre potenti e precisissimi); la forza del ragazzo di Santutxu è proprio quella di essere un'ala vecchio stampo all'interno di un campionato, per non dire di un calcio moderno, nel quale gli esterni sono secondo punte e trequartisti mascherati, che cercano sempre di rientrare per il tiro e l'assist, o terzini costretti a fare tutta la fascia come negli obbrobriosi 3-5-2 (falsi) che tanto vanno di moda in serie A. Un peccato che Ibai non possa giocare di più da titolare, un po' come sta capitando a De Marcos, passato (apparentemente senza grossi problemi) da elemento imprescindibile per il centrocampo a 3 di Bielsa a riserva di lusso e jolly tuttofare. Ed è proprio l'estrema adattabilità, paradossalmente, a penalizzare Oscar, che sta giocando dappertutto e rischia quindi di beccarsi una labirintite a furia di cambiare continuamente posizione in campo; d'altra parte è difficile trovargli una collocazione in campo a causa delle sue caratteristiche molto particolari, perfette per il ruolo di incursore/corridore ritagliatogli su misura dal Loco ma poco adatte nel contesto di un gioco più tradizionale come quello di Valverde. De Marcos è stato comunque fondamentale a inizio stagione con alcuni gol pesantissimi segnati entrando a partita in corso, e questa funzione di "asso nella manica" da giocarsi nel secondo tempo per sparigliare le carte a parer mio gli calza a pennello, mentre resto dell'idea che la sua collocazione migliore in un undici iniziale sia quella di ala destra.
Attaccanti: passiamo adesso alla nota dolente del girone d'andata zurigorri, ovvero l'attacco. Aduriz, titolare per esperienza e meriti sul campo, fin qui ha deluso moltissimo: aldilà dei quattro gol segnati, davvero una miseria per un centravanti di razza come lui, a lasciare perplessi è lo scarsissimo peso sul gioco della squadra che ha avuto nella prima parte di stagione; abituati com'eravamo a vedere un Aritz lottatore e altruista, è stato difficile credere che quel fantasma che vagava in campo col numero 20 sulle spalle fosse proprio lui. Va detto che, nelle ultime uscite, l'ex Valencia ha mostrato qualche segnale di risveglio, ma a questo punto diventa prioritario capire se stia ancora scontando i postumi degli sforzi da mulo dell'anno scorso (che lo avevano portato, non a caso, a giocare una parte finale di Liga da dimenticare) o se abbia imboccato il viale del tramonto. Aduriz ha comunque giocato molto, anche perché le alternative non si sono finora rivelate completamente affidabili. Kike Sola, il più atteso, in pratica non ha mai giocato a causa di un infortunio muscolare, inizialmente ritenuto di poco conto ma che, tirando le somme, lo ha tenuto fuori da fine agosto a dicembre; il navarro è rientrato adesso e ovviamente ha bisogno di tempo per ritrovare il ritmo partita, però ha caratteristiche interessanti che, a mio modo di vedere, ben si sposano con il lavoro richiesto alla punta centrale da Valverde, per cui lo aspetto con curiosità alla prova del campo. Ad aver beneficato dell'assenza di Sola è stato Toquero, passato dal ruolo di terzo incomodo (vicino all'addio in estate) a giocare quasi quanto l'intera stagione scorsa. Come sempre l'apporto di Gaizka in termini di gol è stato trascurabile (zero reti fatte, ma anche tanta sfortuna: un paio avrebbe potuto tranquillamente segnarle), però gli va reso atto di essersi fatto trovare prontissimo e di aver conquistato Valverde con la sua capacità di pressare chiunque per 90 minuti; non a caso, Txingurri ha promosso titolare il vitoriano contro il Barcellona, azzeccando la mossa e portando a casa la vittoria anche grazie alla gran partita del numero 2. Menzione finale per il canterano Guillermo, che ha esordito in prima squadra vista l'assenza momentanea di Aduriz e Sola: il bilbaino ha confermato di essere una punta mobile, veloce e tecnicamente interessante, forse ancora un po' acerba fisicamente per la Primera ma di sicuro avvenire. Per il momento è bene lasciarlo maturare al Bilbao Athletic (fin qui 11 gol in 14 presenze con i cachorros), ma di certo ne risentiremo parlare a breve termine.
L'allenatore: sostituire un maestro della panchina, autore per di più di una delle stagioni più esaltanti dell'intera storia dell'Athletic, era un'impresa che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque. Per questo motivo Urrutia, presidente criticabile (come tutti, del resto) ma innegabilmente capace, ha deciso di richiamare a casa Ernesto Valverde, che proprio a Bilbao aveva mosso i primi passo da allenatore, prima alla guida del filial e poi della prima squadra: solo un uomo con una profonda conoscenza dell'ambiente e già rispettato dalla tifoseria, questo il ragionamento di Urrutia, avrebbe infatti potuto raccogliere l'eredità del Loco senza correre il rischio di spaccare l'ambiente in caso di risultati negativi. Un'intuizione, inutile dirlo, rivelatasi assolutamente felice. Il Valverde rientrato in Bizkaia otto anni dopo la sua ultima panchina biancorossa è un tecnico molto diverso rispetto a quella prima, positiva esperienza come allenatore nel calcio professionistico; con una bacheca di tutto rispetto (finale di UEFA raggiunta alla guida dell'Espanyol, 3 titoli greci e due coppe nazionali con l'Olympiakos), un solo esonero (in un Villarreal agli inizi della crisi che avrebbe portato il club in Segunda) e un'ultima stagione trascorsa sulla panchina del Valencia, preso in cattive acque e portato a sfiorare il quarto posto, Txingurri si è presentato a Lezama carico di un bagaglio di esperienze importanti, che lo hanno condotto a ripensare alcuni aspetti della concezione tattica che aveva a inizio carriera. Come allenatore dell'Athletic Ernesto stupì tutti per il gioco arioso e iper-offensivo, con una filosofia riassumibile nel vecchio adagio "segniamone uno in più degli altri"; scelta condivisibile, anche perché il pacchetto arretrato di quella squadra era formato da gente che, lo dico con tutto il rispetto e l'affetto del mondo, nella rosa attuale difficilmente troverebbe spazio nella partitella del mercoledì. Quell'approccio sfrontato e spettacolare portò a grandi risultati (quinto posto il primo anno, semifinale di Copa del Rey il secondo), anche se la scarsa esperienza del tecnico si palesò in alcuni momenti topici, come in occasione dell'eliminazione contro l'Austria Vienna in UEFA e, soprattutto, della sconfitta nella già menzionata semifinale di Copa col Betis, gara gestita malissimo e che, in caso di vittoria, ci avrebbe spalancato le porte di una finale più che abbordabile con l'Osasuna. Il Valverde attuale ha fatto ovviamente tesoro degli errori del passato e si presenta come un tecnico molto equilibrato, che cura al meglio entrambe le fasi e, pur restando amante del gioco d'attacco, ha compreso l'importanza di una difesa solida e sa adattarsi alle caratteristiche di ogni singola partita, mentre qualche anno fa la mancanza di elasticità tattica rappresentava il suo peggior difetto. Txingurri, inoltre, è uomo e allenatore intelligente, dunque è stato ben attento a non stravolgere la lezione tattica di Bielsa e si è limitato a correggere quegli aspetti che lo convincevano poco. Spazio dunque alle sovrapposizioni, ai tagli e alle triangolazioni in avanti, ma senza l'ossessione della profondità ad ogni costo: la squadra palleggia di più a centrocampo e cerca la verticalizzazione solo in determinate occasioni, cosa che rende la manovra più prevedibile ma evita quei contropiedi spesso letali per l'Athletic del Loco. La novità principale riguarda però la fase difensiva, dove è stata abbandonata la peculiare marcatura "a uomo nella zona" del tecnico argentino, causa principale delle voragini che talvolta si aprivano nella retroguardia biancorossa, per un ritorno ad una più efficace marcatura a zona pura. Insomma, il Valverde-bis si sta caratterizzando per pragmatismo, garra (come dimenticare le rimonte di pura rabbia di inizio stagione?) e applicazione difensiva, senza tuttavia smarrire la via maestra del gioco frizzante che tanto piace al mister. I risultati sono dalla sua parte, la squadra sembra rigenerata (basti pensare al rendimento attuale di alcuni giocatori, Iturraspe e Muanian su tutti, paragonato a quello della passata stagione) e il San Mamés è tornato ad essere un fortino inespugnabile (fin qui, 8 vittorie e 2 pareggi in Liga e 2 vittorie in Coppa): in tutta sincerità, chi lo avrebbe detto ad agosto?

PS Negli ultimi tempi, come avrete notato, non riesco più a pubblicare i post dopo le partite dei Leoni. Questo perché sono portato, per forma mentis e abitudine, a scrivere parecchio e ad analizzare i match in modo piuttosto approfondito, cosa che lo scarso tempo attualmente a mia disposizione mi consente solo in rari casi. Dato che, però, non mi piace lo stato di abbandono in cui spesso versa il blog, ho deciso che d'ora in avanti posterò sempre dei brevi articoli sugli incontri dell'Athletic, riservandomi più spazio per quelli maggiormente significativi (oppure scrivendo di più quando ne ho il tempo). Spero che gradirete!

30 commenti:

  1. Ottimo Edo !! Per me migliore di questa mezza stagione Mikel Rico , delusione Ander Herrera . Voto a parte Toquero a cui voglio tanto bene ma è veramente impresentabile a certi livelli.

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    1. Ciao Franz, grazie! Io metto sul podio Iturraspe, Rico e Muniain; i più deludenti invece per me sono stati Aduriz e soprattutto Benat, anche perché era arrivato circondato da grandi attese. Non condivido il giudizio su Herrera, che è partito male ma è andato in crescendo; secondo me non è un caso che l'Athletic abbia iniziato a giocare meglio da quando lui si è rimesso in moto.

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  2. Ciao Edo
    Come ogni tifoso si tende a "pompare" i propri giocatori, e va bene così.
    È vero che Gurpegi sta facendo bene, mia come hai detto tu, ha 34 anni e non è un difensore. Peccato che Valverde cmq non cerchi/provi anche qualcosa per il futuro (che non sarà molto lontano).
    Iturraspe pensieri brasileñi è molto da tifoso, ma staremo a vedere. Magari potrebbe accadere dopo, quando penseranno al post Xavi, Alonso e Iniesta (tenendo presente che Fabregas rischia per i casini in confederescion).
    Ciao Lodo

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    1. Ciao Lodo, chiaramente sono tifoso, ma conoscendomi sai che cerco anche di rimanere il più oggettivo possibile (non sempre riuscendoci, lo ammetto). La frase su Iturraspe, però, la considero più di una boutade: Del Bosque, oltre ad essere un selezionatore che guarda sempre con interesse verso Bilbao (a differenza di alcuni predecessori, vero Aragones?), è anche il tipo di ct che si riserva 2-3 posti per le sorprese dell'anno. All'Europeo, ad esempio, rischiò di andare Benat, che giocò una stagione super col Betis e venne scartato solo all'ultima selezione. La concorrenza è chiaramente fortissima, ma se dovesse continuare su questi livelli di rendimento (a dir poco strepitosi) potrebbe mettere in difficoltà il baffone sull'ultimo centrocampista da portare. Poi, per il dopo Mondiale, tutto può essere.

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  3. Quest'anno non ho avuto molte occasioni per guardare l'Athletic ma devo dire che, statistiche alla mano, mi aspettavo di più come detto da Aduriz e Benat.
    Dalla parte opposta del campo invece sono sorpreso (positivamente) da Laporte (quanto ancora rimarrà con noi?) anche se darei più fiducia a San José ed Ekiza (è il mio pallino) rispetto a Gurpegi.
    Menzione d'onore per Balenziaga che pensavo avrebbe accumulato i minuti di Etxeita (e viceversa)

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    1. Ciao Minollo, Laporte è seguito da vicino da un nugolo di club europei di prima fascia... bene ha fatto Urrutia a rinnovargli il contratto e a fissare una clausola di 36 milioni (se non erro, comunque sono minimo 30), e il giocatore ha dimostrato grande correttezza. Fossi in lui resterei qualche altro anno a Bilbao per fare esperienza, di certo però è molto difficile ipotizzare di vederlo ancora a Bilbao fra 3 o 4 anni. Cosa che peraltro non mi dà fastidio, visto che non è un ragazzo "di casa".
      La vedo come te su Gurpegi: assurdo che è un buon centrale come Ekiza debba marcire in panchina per fare posto a Carlos, a cui vogliamo tutti bene ma che, a dir tanto, ha giusto un paio d'anni di carriera ad alti livelli davanti a sé. Concordo anche su Balenziaga: buona stagione fin qui, ha dimostrato carattere e la maglia di terzino sinistro sembra aver trovato un discreto proprietario.

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  4. Ciao edo!...molto interessante la tua analisi...io non mi perdo una partita di questa squadra essendo la mia squadra del cuore x eccellenza...(seguo abbastanza anche le giovanili)...concordo con te finora iturraspe,mikel rico e muniain i migliori! De Marcos ottimo jolly(bene anche da terzino di spinta)laporte una certezza già ora neanche 20enne(rinnovato contratto fino al 2018 con clausula 36 milioni!)abbastanza bene anche balenziaga...mentre almeno x ora concordo con la scelta di schierare iraizoz titolare invece che iago herrerin(di cui non mi piacciono x niente le uscite aeree esempio sui corner si rischia troppo con lui)muniain sta giocando bene finalmente segnando di più(ma deve assolutamente e necessariamente rinnovare il contratto in scadenza a giugno 2015)...benat e aduriz grandi delusioni fino ad ora! toquero a certi livelli è purtroppo impresentabile(d'altronde se non segna da un anno un motivo cè)ma almeno pressa i difensori avversari...però si nota l'assenza di un grande attaccante li davanti...kike sola appena rientrato speriamo sia il giocatore di cui abbiamo bisogno assolutamente e che guillermo cresca bene(come altri attaccanti promettenti nelle giovanili)...darei in prestito in seconda serie sia saborit che moran perchè hanno bisogno di giocare molto di più da qui a giugno e uno tra etxeita e ekiza(meglio il primo)...anche a me farebbe piacere che giocassero di più rispetto a gurpegui abbastanza in la con gli anni e che non potrà restare più di un paio d'anni da protagonista assoluto! Prendere qualcuno dal mercato ora o a giugno è fattibile??? se si chi e dove interverresti??? fermo restando che guardare alle giovanili è la cosa primaria...credo che monreal e azpilicueta siano sogni impossibili soprattutto x dove giocano ora! Se toquero partisse cosa che dubito dato che non saprei chi lo vorrebbe(senza ironia)si potrebbe prendere viguera dall'alaves per pochi soldi che in serie b sta facendo abbastanza bene! (ma non bisogna fermare la crescita di guillermo come detto!)...

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    1. Ciao Manuel, benvenuto e grazie per i complimenti!
      De Marcos terzino mi convince poco, spinge bene ma non ha tempi e attitudine da difensore, cosa che rende la fascia destra piuttosto perforabile quando gioca dietro. A me Iago piace, inoltre preferisco sempre un portiere che esce molto e talvolta sbaglia a uno che rimane sulla linea di porta e becca gol; nel ritorno di Coppa col Betis Herrerin è stato fondamentale proprio con un paio di uscite spericolate nel finale, risolvendo delle mischie potenzialmente molto pericolose. Chiaramente il tallone d'Achille della squadra fin qui è stata la scarsa finalizzazione, speriamo in Kike Sola e nel risveglio di Aduriz perché i loro gol ci servono (da Toquero mi basta il pressing, di più non glielo chiedo). Prestare chi sta giocando meno, soprattutto i giovani, può essere una soluzione, anche se i ragazzi che abbiamo mandato in prestito a inizio stagione per il momento il campo l'hanno visto poco, purtroppo; insomma, prestare un giocatore non implica che poi questo troverà per forza minuti.
      Per quanto riguarda il mercato, credo che la squadra sia a posto così. Monreal e Azpilicueta (soprattutto il secondo) stanno giocando abbastanza e non credo siano interessati ad un trasferimento, per il resto in giro non vedo chi potrebbe farci fare il salto di qualità, tolti due nomi improponibili per l'attacco (Llorente, per ovvie ragioni, e Agirretxe, legato a doppio filo alla Real Sociedad). Viguera sta giocando bene in Segunda, tuttavia non penso sia l'uomo in grado di assicurarci i gol che mancano... sinceramente preferisco aspettare Aduriz e Kike Sola. Un saluto!

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  5. Ciao Edo stiamo andando da Dio: siamo quarti nella Liga e abbiamo passato il turno in Copa del Rey contro il Betis.I nostri "cuccioli" sognano la Segunda...e che possiamo chiedere di più.Buon 2014 in ritardo.Marco

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    1. Sinceramente nulla! Buon anno anche a te, ciao Marco ;)

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  6. Ciao Edo, ben tornato!
    Allora,siamo 4°,e nessuno all' inizio della stagione avrebbe potuto immaginarlo,
    penso che questo sia anche dovuto al livello molto basso delle altre squadre,rispetto all'anno passato, ho visto parecchie nostre partite e non riesco ad essere cosi ottimista.
    Negli anni precedenti,spesso episodi veramente sfortunati, ho visto subire gol pazzeschi con tiri da antologia oppure carambole imprevedibili in area,finire in rete
    ci hanno fatto perdere partite dominate memorabile quella contro il Real a Madrid dove nel primo tempo strameritavamo, e poi sappiamo come è finita.
    Io penso che se poi uno dei migliori per tanti:per mè invece Iturraspe due spanne su tutti,solamente per i suoi recuperi difensivi ci ha evitato parecchi goal,è Rico
    un giocatore assolutamente normale che però gioca da giocatore moderno pressando,inserendosi e cercando la conclusione con il neo però di sbagliare troppi passaggi semplici,questo dimostra quanto debba lavorare ancora l'allenatore con i nostri giocatori che dal punto di vista della tecnica individuale sono ottimi giocatori ma dal lato tattico migliorabili.

    PS: ho visto un paio di partite del Bilbao Athletic e mi ha impressionato il laterale sinistro,mi sai dire qualcosa?

    Ciao

    Ugo

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    1. Ciao Ugo, credo che il tuo discorso sul valore della squadra (che, come dici a ragione, è aumentato dal livello mediocre della Liga) fosse più giusto a inizio stagione, quando Valverde non aveva ancora trovato la quadratura del cerchio e l'Athletic vinceva più di pancia (rimontando spesso con grandissima grinta) che di testa; ora, tuttavia, i Leoni vincono e convincono, giocano bene e possono vantarsi di aver battuto il Barcellona non con un colpo di culo, che talvolta può accadere, ma superandolo nettamente sul campo. Certo, dal punto di vista della qualità l'Athletic di Bielsa era sicuramente superiore, anche a prescindere dal risultato finale di certe partite magari dominate e poi perse, però è ingeneroso fare paragoni: parliamo di due squadre e di due tecnici completamente diversi, senza contare che il Loco è pressoché unico e inimitabile. Su Rico non sono d'accordo con te (su Iturraspe miglior giocatore fin qui sì): sbaglierà qualcosa in impostazione, ma è un giocatore dotato di due qualità che ben pochi hanno, ovvero la capacità di essere sempre nel posto giusto e l'assoluta polivalenza, che lo rende capace di giocare in moltissimi ruoli e sempre con ottimi esiti. Avesse anche i piedi sarebbe un centrocampista da nazionale, cosa che non è visto che fino a 29 anni è rimasto a giocare nella periferia del grande calcio, però non è neppure un giocatore normalissimo, almeno per me.
      Per quanto riguarda il laterale sinistro del Bilbao Athletic, parli del terzino o dell'ala? Ci sono vari giocatori, Sabin, Arnaez, Magdaleno... dovresti essere più preciso!

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    2. Spero che tu abbia ragione,non mi dispiacerebbe che l'anno prossimo
      potessimo partecipare alla Champions,magari in un girone con un'italiana eh!
      Sul giudizio di Rico mi sembra che il tuo parere non sia tanto diverso dal mio,penso che avere i "piedi" sia una condizione determinante nel giudizio di un calciatore specie un centrocampista.Comunque attualmente è spesso determinante e quindi insostituibile.
      Per quanto riguarda il giocatore del bilbao di cui ti chiedevo è un terzino molto dinamico e gioca a sinistra.

      Ciao Ugo

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    3. Non intendevo dire che non ha i piedi (tecnicamente mi sembra valido, vedere per credere lo stop eccezionale in occasione del primo gol al Betis di mercoledì), ma solo che se unisse al senso sella posizione e alla bravura in ogni fase del gioco anche una tecnica sopraffina sarebbe da Pallone d'Oro! Tu lo consideri un giocatore normale, a me invece sembra molto di più... opinioni.
      I terzini sinistri del BA sono Magdaleno e Arnaez: il primo nasce centrocampista laterale ed è molto bravo in proiezione offensiva, perché ha buona tecnica e gran corsa (mi sa che ti riferisci a lui); l'altro è un terzino classico di cui si parla molto bene a Lezama. Arnaez è stato fuori diversi mesi a inizio stagione, è rientrato da poco ed al momento è il titolare. Spero di esserti stato di aiuto!

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  7. Edo..d'accordo al 100%
    Quest'anno ho seguito moltissime partite e condivido in pieno la tua analisi.
    Che dire, speriamo di continuare così e di scrivere alla fine della stagione di tante conferme e del recupero di Aduriz, assieme ad un turnover più largo che dia spazio a Benat, Moran e Saborit..senza più vedere De Marcos terzino!!!
    Aupa!

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    1. Ciao Marco! il fatto che tu sia d'accordo con me mi onora, visto che sei una delle persone più competenti di calcio che io conosca... grazie!

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    2. Onoratissimo io..stiamo cominciando a convergere. Tra una dozzina d'anni magari anche un fidanzamento.. hahaha

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  8. Condivido la tua Ibai, che per me deve fare il titolare, e soprattutto su Iturraspe che sta facendo una stagione fantastica. La cosa che mi preoccupa (anche se può essere insignificante) è che non abbiamo rigoristi: su tre rigori due li hanno sbagliati benat e susaeta (che ci poteva dare i tre punti a Siviglia) e uno l'ha segnato ibai, che ha un destro fantastico ma fa la panca

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    1. Ciao (puoi firmarti? Così evito di chiamarti Anonimo!), Ibai titolare sarà difficile vederlo: purtroppo davanti ha due mostre sacri come Muniain e Susaeta, dunque per il momento credo che dovremo accontentarci di vederlo entrare a partita in corso o giocare in sostituzione di uno dei due. Il problema dei rigoristi credo sia meno pressante rispetto agli anni scorsi grazie a Ibai e Benat (che, errore a parte, li tira bene di solito), certo però che se non ci sono loro in campo torna buio pesto...

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    2. Se posso dire la mia su Ibai..deve raggiungere una maturità tattica che lo porti ad essere, pur con caratteristiche diverse, un Susaetino. Diverse volte fa e poi disfa senza senso. Nelle ultime prestazioni sta migliorando..e la piccola involuzione di Markel puó lanciarlo definitivamente.

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    3. Ibai è molto lineare nel suo gioco, "cerca i' facile" come direbbe un allenatore delle mie parti e a volte risulta di facile lettura. Negli ultimi tempi però sta evolvendo, alterna la ricerca del fondo ai movimenti a tagliare verso il centro (anche perché se tira sono problemi per i portieri) ed è un riferimento importante per i compagni. Per me è più forte di Susaeta perché ha più velocità e un piede migliore, vedremo.

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  9. ho voluto aspettare la partita di ieri per commentare
    Stiamo facendo una stagione fantastica e nelle ultime partite stiamo anche segnando tanto a differenza di inizio stagione...avevamo tutti dubbi sull utilità di Mikel Rico fortunanatamente ci ha smentito...per quanto rìguarda Aduriz secondo me sta facendo molto bene tenendo anche conto di infortuni vari che ha avuto
    Secondo me Susaeta è il giocatore più importante della squadra perchè sulla fascia destra lui è Andoni Iraola creano l 80% delle azioni offensive, su quella fascia sono praticamente devastanti
    Comunque ripeto stiamo facendo una grande stagione, tutti stanno giocando ad ottimi livelli(Ibai e Oscar fondamentali) siamo in lotta per il quarto posto e ancora in corsa nella Copa
    SALUTI ROBERTO

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    1. Ciao Roberto, io sinceramente dubbi su Rico non ne avevo (mi è sempre piaciuto), semmai contestavo, come avevo già fatto con Herrera, il fatto che acquistare un giocatore che poi andrà a togliere spazio ai nostri giovani non ha molto senso per l'Athletic... per fortuna sta rendendo ben aldilà di ogni aspettativa, facendoci dimenticare che va per i 30 anni e che a Lezama (ma anche nella rosa della prima squadra) ci sono fior di centrocampisti che andrebbero provati. Concordo sull'asse Susa-Iraola, pur ritenendo che la fascia destra pesi meno sul gioco complessivo rispetto al recente passato, mentre su Aduriz non ti seguo: ora si sta riprendendo, ma ha giocato male (e segnato col contagocce) da febbraio a dicembre 2013.
      La stagione fin qui è stata eccellente, speriamo di continuare su questa strada! Un saluto.

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  10. Ciao Edo!
    Prima di tutto sempre belle le tue analisi, tra l'altro non so se lo sai ma l'hanno messa pure su bundesligapremier.it
    eccoti il link:
    http://www.bundesligapremier.it/liga/athletic-club-bilbao-il-bilancio-di-meta-stagione-39702
    !
    detto questo concordo appieno nella tua analisi, purtroppo non ho visto tutte le partite dell'Athletic, non sempre è facile trovare buoni streaming, ma le partite che ho visto, tante, mi danno l'impressione di una squadra che possa andare lontano,chiaramente distante anni luce dalle tre davanti, però rispetto alle altre della Liga mi pare che tra alcuni giocatori di talento che abbiamo e la mano sapiente di Valverde il 4 posto finale non sarà un sogno, ma una una probabile realtà, anche se ora la stagione è soltanto al giro di boa.
    Benat anche a me ha deluso molto, non so forse pensava di arrivare e avere vita facile, vedendo il mezzo disastro della scorsa stagione. Disastro mentale che si è riversato nelle gambe e nel gioco dei nostri. Però Valverde ha rimesso in piedi la baracca, ridato coraggio ai nostri, che evidentemente non potevano aver perso la capacità di giocare da un anno con l'altro, e la concorrenza secondo me ha fermato Benat...
    Ne parlammo già, ma secondo te con quale modulo ti convince di più l'ACB? a me piace e convince molto il 442/4411 da rimonta come lo hai definito tu, mi sembra in assoluto il modulo che ci consente di esprimerci al meglio, di ovviare ad alcune carenze tecniche dei nostri eroi in fase di copertura, e sfruttare la velocità e la verticalizzazione, tanto cara al Loco, sulla fasce...
    Comunque il merito va dato a Valverde finora,stagione da 8 per me fin qua...raccogliere appunto l'eredità del Loco,rimettere in piedi una squadra KO, dopo una stagione orribile, non tanto per i risultati (anche se ad un certo punto avevo temuto il peggio),ma per probabili tensioni interne,e altro,è riuscito a dare serenità all'ambiente,e a tirare fuori il meglio dai nostri.Bravo Ernesto!

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    1. Ciao Matteo, ti ringrazio anche per il link (non sapevo che avessero pubblicato il pezzo, anche se c'è una specie di accordo tra loro e il presidente dei Leones Italianos!).
      Il lavoro di Valverde finora è stato ammirevole, sia dal punto di vista tattico che, soprattutto, da quello psicologico; non era facile far ripartire la squadra dopo i problemi dell'anno scorso, ma lui sta svolgendo il compito alla grande. Parlando di moduli, il suo 4-1-4-1 (che diventa 4-2-3-1 classico in fase offensiva) è senza subbio efficace, mentre quando c'è da rimontare inserire una seconda punta o una scheggia impazzita alla De Marcos risulta indubbiamente utile. Direi quindi che l'assetto migliore per me è quello scelto da Txingurri fin qui.
      Benat è troppo simile ad Herrera per poterci coesistere, ecco perché può giocare uno solo dei due (al momento Ander, più in palla). Bielsa lo aveva già intuito, perché non si era mai detto interessato all'acquisto del giocatore dal Betis (mentre aveva chiesto Mikel Rico, a suo tempo), Valverde se l'è trovato e giustamente ha provato varie soluzioni, trovando poi nell'assetto attuale senza Benat quello più affidabile.
      Un saluto!

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  11. ah, volevo chiederti poi una cosa, che lessi in un tuo commento tempo fa, ma poi mi sfuggi di mente e il tempo è quello che è...si parlava un giorno di tifosi, penso fosse dopo la partita contro il Barca, e tu definisti i tifosi dello United "finti"...in che senso?
    Ti faccio questa domanda, giusto per sapere la tua opinione, (opinione che per me ha molto valore),perché ho avuto recentemente una discussione sui bandwagoner con degli amici...e secondo me è sempre difficile classificare un tifoso "vero" da un bandwagoner...ti faccio un esempio, premesso che sono tifoso dell'ACB, ma fin da piccolo ho nutrito una simpatia per il PSG, fine anni 80,per una serie di ragioni,la mia prima gita all'estero fu Parigi,la visita allo stadio,mi regalarono la maglia quando giocavo a calcio...etc e non era certo il PSG attuale..ovviamente simpatizzare ora per una squadra simile (e per me si riduce a guardare semplicemente i risultati al lunedì mattina mentre faccio colazione)induce sospetto, ma identico per chi tifa United, City o altro da lungo tempo, prima dei trofei...tipo mio padre tifoso United (e io un po' per riflesso,ma la mia squadra è una sola) ma dagli anni 80..ben prima della mattanza di premi...detto questo,ovviamente nessuno si sente offeso,ben chiaro...(la fede calcistica secondo me è come la fede religiosa,devi sentirti a posto con la coscienza :) ) però mi piacerebbe sapere la tua opinione a riguardo, come classifichi un tifoso da un altro...grazie per l'eventuale risposta

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    1. Sono andato a ricercare la discussione perché non la ricordavo, e in realtà non parlavo di tifosi dello United finti, ma scrivevo: "bisogna differenziare tra tifosi occasionali (tipo quelli dello United) e...". Con questa frase non intendevo dire che il ManU non abbia una tifoseria storica e importante, ma solo che negli ultimi anni i "veri" tifosi dei Red Devils sono stati progressivamente allontanati dal proprio stadio e sostituiti dai tifosi occasionali (spesso turisti stranieri disposti a farsi spennare). Ricordo che lo stesso Sir Alex Ferguson, qualche anno fa, si lamentò dell'atmosfera dell'Old Trafford, dicendo che le persone che tifavano e sostenevano la squadra erano meno di quelle interessate ai tramezzini... Ogni squadra famosa ha queste due anime, tifosi da sempre e bandwagoner, mi scoccia solo che la seconda arrivi a prevalere sulla prima. Una divisione del genere c'è anche tra chi sostiene squadre straniere: quanta gente in Italia tifava Man City prima che arrivassero gli sceicchi? Pochi, ma c'erano, e sarebbe bene che a loro fosse data maggior importanza. Una cosa del genere è successa con l'Athletic di Bielsa, divenuto improvvisamente di moda... mi è toccato leggere un profluvio di articoli scritti da gente che il giorno prima non sapeva manco che il nome corretto della squadra è Athletic Club e non Atletico Bilbao, quindi potrai capire la mia rabbia. Spero di essere stato abbastanza chiaro ;)

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    2. ahhh.....ecco...perfetto!!come sempre sei chiaro come un bicchiere d'acqua! si, intendevo proprio quello...concordo con te in toto allora! purtroppo è sempre così, mi ricordo benissimo le parole di SAF, ho avuto la fortuna di andare più volte all'OT, e quando ero più giovane, non che ora sia vecchio, ma insomma un po' di anni fa, l'OT era una bolgia, riguardando anche dei recenti video era incredibile...poi due anni fa sono andato a vedermi United-Athletic, occasione troppo ghiotta,e la tifoseria locale era fatta praticamente di turisti..una tristezza infinita, anche perché si atteggiano da turisti che assistono che so, alla visita della cappella Sistina..silenzio,macchine fotografiche...io quando vado in altri stadi cerco sempre di fare il tifoso locale,anche se non tifo la squadra, per avere l'esperienza che un indigeno può avere.poi chiaro che se c'è la sconfitta o la vittoria di base poco m'importa. Sulla moda poi non parliamone, è da anni ad esempio che la menano sulla cantera del Barca, che senz'altro ha fatto ottime cose, quando a Lezama si lavora così da sempre..o come ora tutti dietro al BVB,a cui riconosco una tifoseria davvero impressionante anche nei tempi più cupi del club qualche anno fa,loro erano sempre li...più di quelli del Bayern (altra arena fredda come un ghiacciolo)..in definitiva ribadisco che concordo con te al 100%
      grazie per la risposta!e il tempo dedicato.

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    3. Grazie a te per l'intervento, molto interessante ;)

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