venerdì 24 gennaio 2014

Andata dei quarti di finale di Copa del Rey: Atletico 1-0 Athletic.



Atlético: Courtois, Juanfran, Alderweireld, Godín, Filipe Luis, Guilavogui (Gabi 46), Koke, Cebolla (Villa 78), Adrián (Arda 58), Raúl García y Diego Costa. En el banquillo: Aranzubia, Gabi, Oliver, Arda, Villa, Insua, Miranda.
Athletic Club: Iago Herrerin; Iraola, Gurpegi, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, Mikel Rico, Ander Herrera (Beñat 80); De Marcos, Kike Sola (Aduriz 60), Ibai (Susaeta 46).
Reti: 41' Godín.
Arbitro: Fernández Borbalán (Andalucía).

L'Atletico Madrid vince il primo round, ma per l'Athletic la sconfitta di misura è un risultato positivo perché lascia ampi margini di recupero nel ritorno al San Mamés. Partita durissima (l'Atletico, a immagine e somiglianza del suo tecnico, è squadra cattiva e scorretta se ce n'è una), molto tattica e con poche occasioni da gol quella del Calderon: i colchoneros, che non sono brillanti come un mese fa, giocano più raccolti in attesa di poter scatenare il loro letale contropiede, mentre gli zurigorri mettono in mostra le loro doti di palleggio stando però bene attenti a non scoprirsi. Entrambi i tecnici cambiano qualcosa rispetto al loro undici-tipo e a risentirne maggiormente sono i padroni di casa, a cui manca visibilmente Arda Turan, mentre tra i Leoni Kike Sola mostra di essere ancora in ritardo di condizione. La posta in gioco è alta, le squadre pensano soprattutto a non commettere errori e la partita risulta perciò piuttosto bruttina, anche se per un tifoso la tensione è tale da non concedere pause. L'Athletic va vicinissimo al gol con Ander Herrera, bravo a farsi trovare solo in area ma pessimo nella conclusione, quindi Diego Costa risponde con l'unico spunto degno di nota del suo match, trovando la grande risposta di Herrerin sul suo destro a giro da fuori area; Iago però addirittura si supera poco dopo, quando stoppa con un'uscita da campione il tiro di Adrian presentatosi a tu per tu con lui. A farsi preferire nel primo tempo sono comunque gli uomini di Valverde, che occupano meglio il campo e si fanno ancora vedere con un tiro deviato di Ibai e un colpo di testa fuori non di molto di Sola, tuttavia è l'Atletico a passare in vantaggio con un colpo di testa di Godin in chiusura, poco prima che l'arbitro grazi Diego Costa evitandogli un secondo giallo sacrosanto per un'entrataccia su Laporte. La ripresa invece ai punti va ai colchoneros, anche se le due squadre producono pochissimo in termini di palle gol e finiscono per accontentarsi di un risultato che va bene ad entrambe: all'Atletico che porta a casa una vittoria non scontata, all'Athletic perché torna a Bilbao ferito ma non ucciso, sperando che il Barria aiuti ancora una volta a rimontare.
Il migliore: continua la stagione clamorosa di Iturraspe, che anche al Calderon sembra essere ubiquo. Si fa trovare sempre dove serve, aiuta in modo incredibile la difesa ed è sempre lui ad iniziare l'azione, peraltro perdendo pochissimi palloni. A un certo punto salta con un dribbling secco due avversari e va al tiro (sbilenco), mostrando di essere sulla strada giusta per diventare uno dei big della Liga nel ruolo. Insieme a Itu è giusto citare anche Herrerin, autore della miglior partita in assoluto con la maglia dell'Athletic; ancora un po' incerto in uscita, si riscatta con almeno tre interventi decisivi ed è merito suo se la squadra tiene aperta la porta della qualificazione.
Il peggiore: Kike Sola finora è stato piuttosto sfortunato, tra la concorrenza di Aduriz e l'infortunio che lo ha tenuto fuori quasi tutto il girone di andata. L'occasione datagli ieri da Valverde era ghiotta, ma il navarro non è riuscito a incidere. Qualche buona sponda, un colpo di testa interessante e poco altro: la condizione non è ottimale, ma per ambire alla maglia da titolare deve fare di più.
Il numero: 0, come i gol segnati dai Leoni nelle tre trasferte giocate nel 2014. Bisogna cominciare a migliorare subito se si vuole difendere il quarto posto in campionato, a partire dal prossimo impegno liguero in casa dell'Osasuna.

2 commenti:

  1. Cosa intendi per "squadra cattiva e scorretta che è immagine del suo tecnico" Edo?Potresti spiegarti meglio?Grazie.Marco

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    1. Simeone da giocatore era scorretto e provocatore, uno di quei "duri" che però amano picchiare soprattutto a palla lontana o in situazioni particolari (palle a mezzo, palle che escono). I tifosi dell'Athletic si ricordano bene di un pestone scandaloso rifilato dal Cholo a Julen Guerrero in modo del tutto gratuito e codardo (qui il video: http://www.youtube.com/watch?v=Wx2ALyBwDt0). L'Atletico gli assomiglia: squadra dura ma non leale, come si è visto giovedì scorso (Diego Costa ha fatto due falli da ammonizione e sempre "alla bastarda", come si dice dalle mie parti). Questo era il senso della mia frase, ciao Marco!

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