martedì 21 gennaio 2014

20a giornata: Athletic 4-2 Valladolid.


Ibai ha appena scoccato il tiro dell'1-1 (foto Athletic-club.net).

Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Gurpegi, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, Beñat (58' De Marcos); Susaeta (77' Morán), Ander Herrera, Ibai (87' Saborit); Aduriz.
Real Valladolid: Mariño; Rukavina, M. Valiente, Peña, Bergdich; Álvaro Rubio, V. Pérez (56' Larsson); Rossi, Ebert (77' Manucho), Óscar; Guerra (77' Rama).
Reti: 15' Óscar, 65' e 82' Ibai, 75' De Marcos, 86' Ander Herrera, 90' Rama.
Arbitro: Estrada Fernández (Catalunya).

L'Athletic vince e si riprende il quarto posto dopo il sorpasso del Villarreal, ma deve faticare molto più del previsto per avere ragione di un Valladolid stile "catenaccio anni '60". I pucelanos, dopo essere passati in vantaggio in modo piuttosto fortunoso (e con Oscar in netto fuorigioco) al loro primo tiro in porta, si arroccano infatti a difesa della propria area e per 80 minuti si preoccupano soltanto di intasare gli spazi e distruggere il gioco dei Leoni; in più ci si mette anche il portiere Mariño, autore di una prestazione davvero maiuscola, a sbattere ripetutamente la porta in faccia ai biancorossi. Il primo tempo, giocato molto bene dai ragazzi di Valverde (privi, oltre a Muniain, dello squalificato Mikel Rico), finisce 1-0 per gli ospiti, e anche l'inizio della ripresa segue la falsariga dei primi 45 minuti: Athletic che attacca a pieno organico, Valladolid tutto dietro la linea della palla e impegnato solo a spazzare e far fallo. Valverde però azzecca la mossa: fuori Beñat, un po' in ombra, e dentro De Marcos. L'ingresso di Oscar mette ancora più pressione alla difesa di Martinez, che all'ennesima spallata cede: Aduriz conclude da fuori, Mariño effettua l'ennesima parata della serata ma non può nulla sul colpo da biliardo di Ibai, che si avventa sulla respinta e insacca con una carezza di interno destro, facendo passare il pallone sotto le gambe di un difensore e spedendolo ad insaccarsi vicino al secondo palo. Subìto il pareggio il Valladolid è sul punto di finire nel baratro, e l'ultima spinta gliela dà proprio De Marcos, che mette dentro il 2-1 di testa dopo un'ottima sponda di Aduriz. La partita finisce qui e gli ultimi minuti servono solo a far divertire gli spettatori (meno numerosi del solito, ma di questo va ringraziata la LFP che decide di far giocare una partita di calcio a Bilbao, luogo notoriamente dal clima mite, lunedì 20 gennaio alle 22 di sera...): Ibai corona la sua grandissima serata con la rete del 3-1, quindi Herrera e il kosovaro Valdet Rama (un plauso ai genitori, evidentemente fan dell'indimenticato numero 10 colombiano) ritoccano il punteggio fino al 4-2 conclusivo. Davvero poca cosa il Valladolid, ma l'Athletic merita comunque un elogio per come ha affrontato il match, senza demoralizzarsi dopo il vantaggio ospite e continuando ad attaccare a testa bassa anche quando la serata sembrava irrimediabilmente storta. Il sogno Champion's continua.
Il migliore: copertina scontata per Ibai, al quale sta sempre più stretto (come peraltro scrivevo nel pezzo riassuntivo della scorsa settimana) il ruolo di dodicesimo uomo. Doppietta di gran qualità a parte, è l'impatto globale del ragazzo di Santutxu sul match a lasciare a bocca aperta: il numero 11 corre per due, crossa senza soluzione di continuità, è immarcabile per Rukavina e dal suo piede partono quasi tutte le azioni pericolose della squadra. In una sola parola, fantastico.
Promossi: nel contesto di una serata felice, si segnalano la brillantezza di Ander Herrera e Iturraspe, sempre più sicuri a centrocampo, e la discreta verve di un Susaeta molto attivo sulla destra. Tuttavia, sugli scudi meritano di stare De Marcos (di cui parlerò più diffusamente sotto) e Aduriz, molto criticato fin qui ma che sembra in netta ripresa; niente gol per Aritz ieri, ma una prestazione solida e due assist di grande importanza. Menzione speciale per Moran, che ha deciso di rispondere alla convocazione di Valverde nonostante ieri, alle 19.30, si fossero svolti i funerali del padre, scomparso la scorsa settimana. Un abbraccio a Erik, professionista esemplare nonostante la giovane età, che Valverde ha giustamente premiato con l'ingresso a un quarto d'ora dal termine.
Bocciati: la coppia centrale Gurpegi-Laporte non è stata particolarmente attenta e concentrata sui due gol. La caratura non particolarmente elevata degli avversari non è una scusante, perché prendere sotto gamba squadre considerate alla propria portata è il primo errore che chi punta a traguardi ambiziosi non dovrebbe commettere.
Dispiace dirlo, ma neppure ieri Beñat è stato convincente; l'ex Betis non ha giocato male, ma non ha messo sul campo quella cattiveria che ci si aspettava da chi non era titolare da novembre. Sicuramente non lo aiuta la contemporanea presenza di Herrera, perché per non pestarsi i piedi con Ander è costretto a limitarsi, e si vede.
Il numero: 12 partite consecutive senza perdere in casa tra Liga e Copa (13 se si considera il derby di andata vinto con l'Osasuna, giocato ad Anoeta a causa dei lavori al nuovo stadio), con un bilancio di 10 vittorie e un pareggio. Al San Mamés l'Athletic è un vero e proprio rullo compressore, capace di triturare anche il Barcellona e di effettuare alcune rimonte da urlo; ad oggi solo il Valencia e l'Elche hanno fatto punti al Barria, ma nessuna squadra è ancora riuscita a violarlo. Prima o poi la sconfitta interna arriverà, ma se è vero che i nuovi stadi sono in grado di mostrare da subito se saranno talismani o, al contrario, se porteranno sfortuna (come il "Rocco" di Trieste, raccontata in uno splendido articolo sul blog Lacrime di Borghetti), il nuovo San Mamés sembra aver dato una chiara indicazione.
La curiosità: con il gol di ieri De Marcos è arrivato a quota 4 in Liga, due sole marcature in meno rispetto all'intero campionato scorso. Di questi, 3 li ha realizzati dopo essere entrato dalla panchina, cosa che, insieme alla polivalenza, lo rende l'asso della manica preferito da Valverde quando c'è da dare una sferzata alla partita. Come ho già avuto modo di scrivere, quest'anno Oscar mi ricorda sempre più "Provvidenza" Massaro e, soprattutto, "Spadino" Robbiati, che per un paio d'anni risolse moltissime partite della Fiorentina dopo il suo ingresso a gara in corso, risultando al contempo assai meno efficace quando veniva schierato dall'inizio. Un ruolo molto delicato che De Marcos, capace di entrare subito in partita, per il momento sta svolgendo in modo egregio.

8 commenti:

  1. Ciao Edo,ottimo commento, penso che la partita di ieri sia stata una delle migliori della stagione,anche se per 60 minuti mi sembrava di vedere una di quelle dello scorso anno.
    11 corner in un tempo forse sono un record,peccato non averli sfruttati meglio, e si è vista la mancanza di Rico sopratutto negli inserimenti da dietro,visto la quantit di palloni messi in area sopratutto da destra.
    Per quanto riguarda Benat anch'io non riesco a capire come da noi non riesca ad incidere ,sembra sempre come intimidito e non cerca mai giocate difficili, cosa che l'anno passato gli avevo visto fare con facilità.

    Ciao

    UGO

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    1. Ciao Ugo, credo che lo scorso anno una partita del genere, che si vince solo con carattere e grande forza mentale, l'avremmo persa... ieri invece, nonostante l'assedio infruttuoso per tanti minuti, si sentiva che prima o poi il fortino del Valladolid sarebbe caduto, cosa che puntualmente è successa. Purtroppo quando un'annata nasce storta, come la scorsa, c'è poco da fare,
      Su Beñat: non si può dire che abbia giocato male, ma come dici tu sembra limitarsi al compitino e non rischia mai. Purtroppo credo che la convivenza tra lui ed Herrera sia impossibile: Ander è un regista, gioca più avanti di un playmaker classico ma vuole comunque il pallone per impostare il gioco, quindi quando c'è lui i centrocampisti alle sue spalle devono solo recuperarlo e passarglielo (oppure allargare agli esterni); questo compito va benissimo per Iturraspe, ormai splendido da mediano che recupera e fa il primo passaggio, e Mikel Rico, che non ha l'impostazione nelle sue corde (e infatti col centrocampo Itu-Rico+Herrera davanti l'Athletic ha inanellato i risultati migliori), mentre limita molto uno come Beñat che deve avere la bacchetta da direttore d'orchestra per rendere al meglio (non a caso ha giocato le partite migliori quando Herrera scaldava la panchina). Io credo che i due siano alternativi, quindi per tornare ai suoi livelli l'ex Betis avrebbe bisogno di essere l'unico "cervello" in campo. Al momento però Ander è nettamente più in forma, quindi è giusto che giochi lui, ma la stagione è lunga e penso che ci sarà spazio in futuro per il numero 7.

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    2. Ciao Edo,ho visto che nella lista dei link non compare
      più Aupa Athletic, che ogni tanto visitavo per aver qualche notizia
      in più.Vi è qualche motivo particolare?

      Ciao Ugo

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    3. Io lo vedevo ma era finito in fondo, adesso l'ho rimesso al suo posto. Adesso c'è?

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  2. Ciao Edo ora arriva il bello:prima dobbiamo incontrare l'Atletico in Copa due volte e poi Osasuna e Madrid in Liga.Per me è un momento cruciale perchè si vedrà veramente se l'Athletic riuscirà a fare il salto di qualità riuscendo a lottare fino alla fine per i 2 obbiettivi.Marco

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    1. Una serie di impegni da far tremare i polsi, ma penso che la squadra sia preparata. Sotto a chi tocca! Ciao Marco ;)

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  3. Ibai Gomez dopo Cristiano Ronaldo e Diego Costa è il giocatore con la miglior media minuti giocati/gol fatti...sarebbe titolare in quasi tutte le squadre europee peccato abbia Muniain davanti

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    1. Muniain indubbiamente dà qualcosa in più a livello di gioco, però adesso è proprio difficile tener fuori Ibai...

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