giovedì 4 aprile 2013

29a giornata: Athletic 1-0 Granada.


L'esultanza dopo il gol liberatorio di Aduriz (foto Athletic-club.net).

Athletic: Iraizoz; Gurpegui, Ekiza, Laporte; Iraola, San José, De Marcos; Herrera; Susaeta, Aduriz (78' Llorente), Ibai Gómez (67' Muniain; 89' Toquero).
Granada: Toño; Nyom (67' Buonanotte), Íñigo López, Mainz, Bryan Angulo; Juanma Ortiz, Brahimi, Mikel Rico, Nolito; El Arabi (67' Aranda), Ighalo.
Reti: 67' Aduriz.
Arbitro: Del Cerro Grande (Comité madrileño).
Note: espulso all'80' Susaeta (A) per doppia ammonizione.

Con il terzo successo per 1-0 nelle ultime 4 partite, una vera rarità per questa squadra, l'Athletic ha incamerato altri tre punti preziosissimi in chiave salvezza, con la zona retrocessione che ora dista 11 lunghezze; guai però a rilassasi, perché da qui alla fine di aprile dovremo affrontare, nell'ordine, Siviglia in trasferta, Madrid in casa, Depor al Riazor e Barcellona alla Catedral... facile quindi che fra un mesetto la situazione di classifica sia meno rosea di quella attuale. Sia come sia, l'importante è aver ottenuto il successo nella delicata partita con il Granada; un successo meritato, checché ne dicano gli anti-Bielsa e anti-Urrutia di professione, perché è vero che i Leoni non sono stati brillanti e hanno sbagliato molto in transizione, soprattutto nei passaggi per uscire dalla propria metà campo, tuttavia sono riusciti a contenere bene il Granada (solo due tiri per gli ospiti, anche se pericolosissimi: uno ha colpito la traversa dopo il tocco di Iraizoz e l'altro si è stampato sul palo al 90') e hanno costruito diverse occasioni da gol, pur riuscendo a trasformarne solo una. La novità della serata, in ogni caso, è stata rappresentata dal passaggio dal 4-3-3 al 3-3-1-3, l'avveniristico modulo che ha fatto del Loco un guru venerato dagli allenatori e dagli appassionati di tattica di mezzo mondo; purtroppo l'adozione dello schema pensato, costruito e migliorato da Bielsa nel corso degli anni è stata mal interpretata da molti tra giornalisti e blogger, cosa che a parer mio rivela l'assoluta parzialità (per non dire malafede) con la quale il nostro allenatore viene trattato, come vado ormai ripetendo da diverso tempo. In pratica, il rosarino è stato accusato di aver rinnegato il proprio calcio e di essere diventato difensivista per il fatto di aver messo un centrale in più. Ai soloni del giorno dopo è importato ben poco che Iraola e De Marcos di partenza stazionassero sulla linea mediana o che San José non fosse un difensore aggiunto (Bielsa lo considera un centrocampista, difensivo ma pur sempre centrocampista), e viene quasi il sospetto che certa gente, più che guardare le partite, elabori i suoi commenti solo leggendo le formazioni. Invece di indagare i motivi che hanno portato il nostro allenatore ad adottare il suo schema prediletto solo dopo una stagione e mezzo, tema secondo me più che interessante, molti addetti ai lavori si sono concentrati sul tentativo di dimostrare una presunta"caparrossizzazione", se mi passate il termine, del mister, che avrebbe rinnegato il suo credo calcistico per puntare ad una più solida filosofia "prima i punti del gioco". Ora, è chiaro che la situazione preoccupante venutasi a creare in classifica avrà sicuramente spinto il Loco a qualche riflessione di natura pragmatica, ma non può comunque spiegare totalmente le motivazioni di questo cambio di rotta; in primis perché tale cambio è avvenuto ora e non tre settimane fa, quando la distanza dal baratro era risicatissima, e in secondo luogo perché non trovo verosimile che un allenatore come Bielsa prenda delle decisioni di pancia, lasciandosi influenzare dalle contingenze più che dalle sue convinzioni tattiche. Per me il rosarino stava pensando da un po' al passaggio al 3-3-1-3, ne sono convinto. Dopo aver scelto il 4-3-3 all'inizio della sua avventura bilbaina per venire incontro alle caratteristiche della rosa, era logico che lo mantenesse anche a fronte di quanto accaduto in estate, visti i risultati ottenuti e la perfetta interiorizzazione del sistema di gioco da parte dei calciatori; purtroppo sul lungo periodo la perdita di Javi Martinez, il congelamento di Llorente e Amorebieta (tre colonne della passata stagione) e l'obiettivo calo di rendimento di alcuni elementi hanno finito per pesare in maniera insostenibile sul percorso della squadra, cosa che ha portato Martxelo a ripensare la disposizione tattica dei suoi. Personalmente sono convinto (è solo una mia ipotesi, quindi prendetela per quel che vale) che la chiave decisiva per il cambio di modulo sia stata l'impossibilità di trovare un interprete adeguato nel ruolo di terzino sinistro: impresentabile Castillo e calato verticalmente Aurtenetxe, sulla fascia si è creato un vuoto che non è stato possibile riempire né con De Marcos, troppo offensivo, né con Laporte, poco a suo agio lontano dalla zona centrale della difesa. A prescindere dalla molla che lo ha fatto scattare, Bielsa ha capito che il 4-3-3 non gli dava più garanzie e ha optato per proporre il "suo" schema, forte dell'esperienza maturata nella sua applicazione e consapevole di avere i giocatori per tentare l'esperimento. Gurpegi, per esempio, è il mediano arretrato in difesa per lui imprescindibile, mentre il De Marcos esterno non può non ricordare il jolly tuttofare che nel Cile ricopriva esattamente quella posizione, Vidal; per maggiori informazioni sul Cile del Loco vi rimando a questo articolo di Zonal Marking, mentre in questo post del luglio 2011 trovate una mia riflessione sul 3-3-1-3 e la sua adattabilità ai giocatori zurigorri. Insomma, non mi sembra che la partita col Granada, aldilà della scarsa spettacolarità e dei molti errori, abbia contraddetto (come sostenuto da qualcuno) le frasi di un mese fa con le quali Bielsa spiegava, col solito acume, come inserire un uomo in più dietro in più non serva per difendere meglio; il rosarino gioca da sempre con una difesa a 3+2 esterni che partono da centrocampo ed aiutano in fase di non possesso, ad essere un'eccezione alla regola semmai era il 4-3-3 usato proprio a Bilbao. Con un po' di obiettività in più e una maggiore conoscenza dell'allenatore argentino si sarebbero potute spiegare ragioni e conseguenze di una scelta intrigante, invece si è preferito (purtroppo) polemizzare ancora una volta e andare a cercare il pelo nell'uovo. Bah. Intanto altri 3 punti sono stati ottenuti, e tanto basta. Io, da parte mia, sono davvero curioso di vedere se il 3-3-1-3 verrà riproposto stabilmente da qui al termine del campionato e, in questo caso, quale impatto potrà avere contro squadre più toste del pur generoso Granada.

2 commenti:

  1. Ciao Edo cerchiamo di vincere a Siviglia e in Galizia,nei due classici della Catedral mi accontento di due pareggi.Scusa ma a Bilbao gli anti Urrutia e anti Bielsa sono molti?Marco

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    1. Purtroppo sì Marco, la cricca di Macua (sconfitto da Urrutia alle elezioni) soffia sul fuoco della polemica da 2 anni e alla fine i risultati sono questi. Anche se, vedendo la gente che conosco io a Bilbao, è una cosa che riguarda più giornalisti e dirigenti che la base del tifo.

      Stasera vincere sarà difficile, il Pizjuan è un campo storicamente ostico per noi e il Siviglia di Emery ne ha vinte 5 su 5 in casa. Io mi accontento di un punto anche stasera.

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