lunedì 3 dicembre 2012

14a giornata: Barcellona 5-1 Athletic.

No, oggi non troverete né foto né tabellino. Non troverete la cronaca del match o le mie solite riflessioni tecnico-tattiche. Non troverete niente che parli di calcio, perché ormai quando ci sono di mezzo Barcellona e Real Madrid il calcio passa in ultimo piano. Badate bene, però. Non si tratta di uno sfogo dettato dall'amarezza per le 5 pere subite sabato sera al Camp Nou, acuita dal fatto che mi sono praticamente giocato due sabati sera per assistere alle disfatte contro merengues e culé. No, ciò che intendo proporvi è una riflessione. Una pura, semplice riflessione sulla credibilità di un campionato (la Liga) all'interno del quale esistono due entità, che ormai non esito a definire mostruose, che stanno fagocitando nemmeno troppo lentamente tutto il resto. Lo spunto mi è venuto da un commento scritto qui sul blog da Marco, che notava come la sparizione di antiche rivalità sia il segnale di un inesorabile livellamento verso il basso, con catalani e blancos ormai troppo superiori per vedere Athletic, Atletico o Valencia come veri pericoli, al contrario di quanto capitava qualche anno fa. Un'osservazione acuta e verissima. Barcellona e Real Madrid sono divenute due realtà a sé stanti e completamente autoreferenziali, due facce di una medesima medaglia fatta di strapotere politico ed economico, sudditanza arbitrale (e della stessa RFEF) e magagne finanziare abilmente occultate. La loro rivalità, un tempo basata su una contrapposizione sanguigna per non dire sanguinosa, quella tra catalani e castigliani, è sbiadita, edulcorata, depotenziata; è diventata una rivalità del tutto esteriore, pompata dal marketing ad uso e consumo dei telespettatori di mezzo mondo ma che, sinceramente, suona quasi falsa. Giocano per primeggiare in campionato e in Europa, eppure fuori da quel terreno verde vanno d'amore e d'accordo. Dunque torno a chiedermi, e a chiedervi: quale credibilità ha in questo momento la Liga? Per me meno di zero. E adesso proverò a spiegarvi il perché, punto per punto.

1) Diritti tv: trovo semplicemente immorale la ripartizione dei diritti televisivi in Spagna. Non esiste che due squadre incassino il 50% del totale lasciando l'altra metà (ovvero le briciole) alle restanti 18. È una situazione assurda e l'immobilismo della UEFA è indicativo.
2) Buchi di bilancio: viviamo in un mondo capitalista, a quanto mi risulta. E in un'economia di stampo capitalistico un'azienda con un bilancio in passivo di centinaia di milioni e debiti contratti con vari istituti bancari dovrebbe fallire, giusto? Tale regola non vale per Barcellona e Real Madrid, che continuano tranquillamente a spendere cifre folli nel calciomercato pur avendo voragini incredibili da dover ripianare (in teoria). E francamente mi sono rotto di venire asfaltato da squadre costruite con campionissimi presi tramite speculazioni finanziarie e aiuti bancari assurdi, specie perché poi è la UE a dover rifinanziare le indebitatissime banche spagnole.
3) Aiuti arbitrali: non servirebbero, ma ci sono. Un esempio palese si è avuto durante Real Madrid-Athletic di due settimane fa: 3-1 per le merengues, entrata di Coentrao in area direttamente sulla gamba di Susaeta, l'arbitro sorvola e sul contropiede successivo il Madrid segna il 4-1. Da un possibile 3-2 al gol che chiude la partita, poi il match finisce 5-1 e incazzarsi con l'arbitro sembra quasi puerile. E di esempi del genere ce ne sarebbero a bizzeffe.
4) Asservimento dei media: giornali e tv spagnole, si sa, campano di rendita grazie al duopolio Barcellona-Madrid. Non sorprende, dunque, che lo spazio dedicato all'Old Firm iberico sia sterminato, incomparabilmente maggiore di quello riservato agli altri club. Il problema è che anche i media europei sono servili in maniera imbarazzante verso culé e blancos, non tanto per convenienza quanto per l'esigenza di confezionare e vendere ai proprio lettori/spettatori un prodotto appassionante e in grado di generare mercato. La conseguenza di questo atteggiamento è che sui principali media continentali non esistono analisi serie sulla situazione disperante della Liga; al massimo ci sono pezzi degli antipatizzanti di professione, ma anche questi rientrano in una logica di tifo che esula dalla realtà in cui versa il campionato spagnolo. Ammetto di aver generalizzato abbastanza per redigere questo punto, in quanto non leggo abitualmente giornali tedeschi o francesi; diciamo che ho il sentore che anche loro, tuttavia, seguano la scia di quelli italiani o britannici. Se avete esempi contrari pubblicateli senza problemi!
5) Benevolenza di RFEF e UEFA: a mio avviso alla federazione spagnola questa situazione non conviene per nulla, visto che l'impoverimento della Liga non può giovare al movimento; da un altro punto di vista, però, può essere che gli introiti generati da questa sfida infinita riescano a tacitare le coscienze dei massimi dirigenti della RFEF. Ciò che non mi spiego è il vergognoso silenzio della UEFA, che predica (o meglio, blatera) di Fair Play finanziario e poi fa finta di nulla di fronte alla situazione finanziaria di Barcellona e Real Madrid. Platini ormai è un politico fatto e finito, ma questo doppio gioco continuo e il suo essere forte coi deboli e debole coi forti sono francamente incommentabili.

Io non so per quale motivo i presidenti degli altri 18 club della Liga continuino ad accettare passivamente questa situazione. L'anno scorso Del Nido del Siviglia si mise a capo di una piattaforma denominata "Por una Liga Justa", ma la sua iniziativa naufragò di fronte al debolissimo sostegno ottenuto dai colleghi (mentre tra gli appassionati vi furono decine di migliaia di simpatizzanti). Il motivo di questo fallimento? Un mistero. Secondo me una forma di protesta semplice ed efficace sarebbe schierare le formazioni Juvenil contro Barcellona e Madrid; non le squade B o C, ma direttamente i ragazzini di 17 anni. Se lo facessero tutte le squadre del campionato, quanto potrebbero andare avanti le due big? Io credo poco. Eppure nessuno fa nulla, e domenica dopo domenica continuiamo ad assistere a goleade tennistiche, mentre già a dicembre la lotta per il titolo è finita. A chi giova tutto ciò? Così come stanno le cose a nessuno, nemmeno ai blaugrana e alle merengues, perché se tutto un movimento perde valore piano piano inziano anche a sparire campioni, tv e soldi. Evidentemente i due club sanno qualcosa che il pubblico non conosce (Superlega?), altrimenti non si capisce perché continuino ad intestardirsi nella loro ricerca di maggior profitto e maggior potere. Nel mio piccolo io ho deciso: finché qualcosa non cambierà, per me le partite contro le due "grandissime" non esisteranno. Niente cronaca, niente post, niente. Un buco nero. Si arrangino e si divertano tra loro, per me basta così.

21 commenti:

  1. In poche righe, hai espresso fantasticamente ciò che migliaia di tifosi pensano ormai da anni.
    Grandissimo.

    Sixx

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  2. neanche una virgola fuori posto Edo... bravissimo !
    Ma tanto chi vuoi che possa recepire il tuo messaggio ? I beoti che guardano Messi e CR7 mica se le fanno certe domande. Per me, comunque, il sistema da te descritto deve clamorosamente implodere, prima o poi...

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    1. Io non critico chi guarda Messi e CR7, che sono i calciatori più forti del mondo, ma il sistema che impone solo loro, o meglio, che mpstra solo loro e occulta il marcio che c'è dietro...

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    2. Si, certo, nella fretta mi son spiegato male... perdona... (e mi perdoni chi ama veder giocare Messi e CR7).

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    3. Tra l'altro veder giocare Messi è sempre uno spettacolo :)

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  3. Sono d'accordo. Noi nel nostro piccolo in Italia non ci facciamo comunque mancare niente, la situazione era forse peggiore con Calciopoli ma i diritti TV sono ancora scandalosamente pendenti dalla parte delle grandi.
    A me la cosa che ha fatto più tristezza è come questa organizzazione di cose abbia finito per cancellare le coppe "minori" -penso alla Coppa Delle Coppe, ma anche alla destrutturazione della Uefa fino all'attuale organizzazione della Coppa Italia, studiata appositamente per essere un obiettivo di ripiego per le grandi-.
    Personalmente il mio essere tifoso di una "piccola" squadra ha sempre avuto a che fare con il dover superare ostacoli insormontabili per vincere. Ma il tifoso ha bisogno di sentirsi rappresentato dalla squadra, e queste grandi squadre saranno sì un fenomeno globale, ma sembrano sempre meno rappresentative della gente, della città o dei paesi di cui sono originarie.

    In poche parole, rivoglio la vecchia Coppa Uefa :)

    Alex

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    1. Ciao Alex, anche in Italia a livello di diritti siamo messi male, tuttavia la situazione peggiore (tra i grandi campionati europei) è senza dubbio quella della Liga.
      Non mi parlare della Coppa Coppe, è sempre stata la mia preferita e quando l'hanno cancellata non volevo crederci...
      Concluderei con un NO AL CALCIO MODERNO che riassume perfettamente il tuo (ed il mio!) pensiero.

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  4. Perfettamente d'accordo, hai scritto l'ennesimo gran bel pezzo.
    E' così da più o meno 20 anni, diciamo dall'avvento della Premier League, da quando calcio e tv si sono abbracciate mortalmente, prima in Inghilterra e poi nel resto d'Europa. Forse l'unica eccezione è la Germania. Forse.
    ***
    Ciò premesso, questa squadra ha preso 32 (trentadue) gol in 14 partite. Anche togliendo i 10 di Farsa+Mandril restiamo sempre a 22 in 12 gare, cioè 2 pere a partita.
    ***
    L'allenatore non crede più nella squadra o la squadra non crede più nell'allenatore. La retrocessione è a 3 punti e non sarà il fairplay finanziario a toglierci da queste secche. Da quest'estate le cose sono andate inesorabilmente a puttane e vista la fatica fatta per ricostruire sulle macerie di 4-5 stagioni fa, questa è una colpa gravissima che va (equamente? non lo so) divisa tra società, giocatori e mister. Aiuto!
    ZènonLigre

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    1. Ciao Zènon, la mia riflessione esulava dall'analisi del fin qui più che mediocre campionato che stiamo disputando. È però vero che prima del doppio, impossibile impegno Bernabeu-Camp Nou la squadra era in netta ripresa, come confermato dallo sfortunato 1-1 interno col Depor, partita che sarebbe potuta tranquillamente finire 4-1 con un po' di freddezza in più davanti. Chiaramente questa è un'annata storta, nata male e che sta proseguendo peggio, però i margini per migliorare ci sono. Senza Europa e con una corsa in Copa del Rey che presumibilmente finirà presto, credo che per gennaio-febbraio potremo essere in una posizione di classifica molto più tranquilla.

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  5. Ciao Edo,tornando sul discorso delle rivalità i tifosi culè sui vari twitter e giornali catalani fanno notare la differenza di punti tra Barça e Madrid,l'Atletico nonostante sia il diretto inseguitore non se lo filano."A 11 puntos" oppure "pression al Madrid"ecco i vari commenti,addirittura durante Levante-Barça i tifosi cantavano "Madrid cabron saluda el campèon" con i colchoneros che erano a 3 punti.Per loro l'Atleti è il nulla ma cominciamo a livellarla questa Liga e poi si vedrà che un rivale a 3 punti di distanza fa la stessa paura sia che si chiami Madrid o Elche.Marco

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    1. È questa l'autoreferenzialità di cui parlavo nel post. Per il Madrid esiste solo il Barça e viceversa, il resto sono solo noiosi impegni settimanali che talvolta, ma è rarissimo, si trasformano in incidenti di percorso (vedi Betis-Real Madrid 1-0 di una decina di giorni fa). Contenti loro di giocare ogni anno lo stesso campionato a due...

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  6. Hai ragione,
    analisi attenta che condivido in pieno. Il problema sostanziale è chi comanda....; è evidente che se non contano più nulla le federazioni (cosa oggettiva dalla morte, per omicidio, del Totocalcio) ed il pallino (il denaro) passa in mano alle stesse società (lega) nascono i problemi. La visione a breve dei ....megapresidenti che vediamo riunirsi oggi è simile a quella di Monti che aumenta le accise sul gasolio (fare cassa OGGI). Del doman non ve certezza.....quindi una visione stile NBA con paletti posti ad evitare che vincano sempre gli stessi, a creare incertezza, a creare alternanza non è neanche presa in considerazione. Evidentemente è meglio prendere le "sostanziose" briciole dai grandi (che non bisogna inimicarsi troppo) Un simile sistema imploderà, lo sta già facendo ai livelli più bassi ma probabilmente "noi" tifosi applauderemo la nascita di un mega campionato europeo che pagheremo più caro in TV e che eliminerà il problema di dividere i soldi della tv con Palermo, Chievo, Cagliari etc. Ho fatto riferimento al campionato italiano ma credo si possa riferire anche a quello spagnolo. I vertici capiranno che loro esistono solo in funzione di una BASE che regge tutto il sistema? Questi di ora a mio parere non ne sono nemmeno interessati (al futuro), a loro basta accumulare ...oggi, a scapito di tutto !!! Spero di sbagliare ...ciao Massimo

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    1. Il sistema imploderà? Non credo. Sono tutti pronti a trafserirsi, armi e bagagli, nella prossima Superlega europea, di cui la Champion's allargatissima a 64 squadre sarà un succulento (per le tv) antipasto.
      Continuo a non capire l'atteggiamento dei club medio-piccoli. Che senso ha accontentarsi delle briciole e rischiare ogni anno di finire nel baratro (sportivo e/o economico), senza alcuna certezza per il futuro? Non sarebbe meglio battersi ora per avere maggior equità e più speranze di un livellamento nel medio periodo? Del Nido lo ha capito ma incredibilmente è stato lasciato solo...

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  7. ma inigo che fine ha fatto? l'avevo visto molto propositivo e dà l'impressione di essere un centrocampista di prospettiva...

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    1. È infortunato, dovrebbe rientrare ad anno nuovo. Tra parentesi, piace molto anche a me, è duttile, ha buona tecnica e può ancora crescere molto.

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  8. intervengo ora a distanza di settimane, perchè mi era scappato questo post...
    concordo, con tutto quello scritto, il problema tra l'altro non è tanto e soltanto la Liga, ma anche ad esempio la premier, che tolte le,due di Manchester, il resto è abbastanza in fase calante, tipo Arsenal e Liverpool è da anni che non sono serie minacce...il soldo ha ovviamente distrutto tanto...trovo ancora abbastanza competitiva la Ligue1, tra l'altro anche in Francia esiste soltanto la partita Real-Barcellona...il resto delle squadre non sanno neanche che esiste...io non posso negare che vedere giocare il Barcellona sia spettacolare, ma non posso neanche negare che squadre simili, come quelle della PL, altro bel campionato, siano in realtà squadre dopate economicamente, e falsano cosi un intero campionato...purtroppo...non so chi, parlava di Germania, ultimamente il mio campionato di riferimento, seguo sempre l'Athletic ma sinceramente la merda che lo circonda mi fa passare un pò la voglia, in Germania le squadre camminano con le proprie gambette, i diritti tv sono divisi in maniera penso equa, dato che vengono dati a seconda della posizione in classifica, non possono esserci proprietà stile sceicchi o Perez, percui niente 51% nelle mani di uno solo, le banche fuori dalle squadre, stadi di proprietà...e un campionato che comunque cresce, il Bayern non vince facile, a parte quest'anno, ma gli ultimi anni anzi ha preso lezioni dal BVB...il futuro è li, il calcio è ancora sport...la francia meno soldi e meno visibilità, ma il debito complessivo, in Germani non esiste debito, è di 100 mln, su 20 squadre...direi niente rispetto al miliardo e rotti della liga o della PL...io penso che presto si farà una superlega, ma a quel punto si rischierà di rompere il giocattolo del calcio...poi gli Inglesi dubito accettino, cosi come i tedeschi...vedremo...

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    1. Il modello tedesco è senza dubbio il migliore, mentre la Ligue 1 non la prenderei molto in considerazione perché finora è rimasta ai margini degli interessi che contano... sarà interessante vedere se e quanto cambierà dopo l'arrivo degli sceicchi. Purtroppo i modelli virtuosi, che ci sono, continuano a non essere adottati da tutti, anche perché nessuno dall'alto li impone (però straparla di fair play finanziario, ma da applicare al Malaga e non al Madrid o al Barcellona)... e alla fine, come sempre, paga chi fa le cose onestamente e si trova a dover competere con club indebitatissimi che continuano ad acquistare come se nulla fosse.

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    2. vero che la Ligue1 non ha visibilità come Liga e PL, ma se ci pensi bene, la Liga ha visibilità grazie a Barcellona e Real Madrid, squadre dopate economicamente, piene di debiti, se fossero aziende sarebbero già fallite, e il resto della Liga non è considerato...oltre che tante squadre non hanno soldi per gli stipendi, la PL ha visibilità ma anche tanti debiti, oltre a una forte disuguaglianza tra ricchi e poveri...in Francia non ci saranno soldi e visibilità, ma almeno, fino ad ora il campionato è stato sempre equilibrato...se prendi gli ultimi vent'anni 14 diverse squadre hanno vinto il campionato...e i debiti sono ultra contenuti...domanda, come è la situazione dei nostri? intendo dell'Athletic, economicamente...

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  9. articolo trovato sul web risalente lo scorso aprile...ma attuale...“La Germania ha dato centinaia di milioni alla Spagna per tirarla fuori dalla merda, poi i club calcistici non pagano le tasse. E’ uno schifo”. Parola di Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco, fresco finalista di Champions League ai danni della corazzata Real Madrid. Che il calcio spagnolo stia vivendo da molti anni al di sopra delle sue possibilità è cosa risaputa, ma non per questo meno grave. A gennaio, grazie ad un’interrogazione parlamentare, si è scoperto che i club dei tre campionati professionistici iberici devono al fisco qualcosa come 752 milioni di euro (489 milioni la sola Liga). Un ammanco enorme, aumentato di 150 milioni negli ultimi 4 anni, che va unito all’esposizione verso le banche per un totale di circa 4 miliardi di euro di debiti. Roba da bancarotta. Eppure, nonostante il tanto sbandierato fair play finanziario promosso dal presidente della Uefa Michel Platini, poco è stato fatto per riportare la situazione alla normalità. In particolare la norma secondo la quale “gli indebitamenti previsti dovranno essere ripianati mediante aumenti di capitale o attraverso donazioni, ma non più mediante prestiti” resta lettera morta. Risultati? Le squadre spagnole spadroneggiano in Europa (5 semifinaliste su 8 nelle due coppe continentali) e fanno il bello e cattivo tempo sul mercato giocatori senza però avere dalla loro una solidità finanziaria degna di questo nome.

    Intendiamoci: anche i club italiani hanno raggiunto livelli di indebitamento esorbitanti, ma da qualche anno a questa parte (ed il risultato è sotto gli occhi di tutti) diversi club di prima fascia stanno ridimensionando rose e ambizioni. L’Inter è stata “costretta” a vendere alcuni pezzi pregiati (Eto’o in primis) per esigenze di bilancio, il Milan ha concluso operazioni a costi ridotti (vedi Nocerino, Cassano, Maxi Lopez, lo stesso Ibrahimovic), la Juventus è andata incontro a pesanti ricapitalizzazioni. La testimonianza lampante che i soldi scarseggiano. Nulla di lontanamente comparabile alle spese folli di un Real Madrid o di un Barcellona, ma anche di un Chelsea o di un Manchester City per spostarci oltre-Manica. Tuttavia, se nel caso della Premier League una grossa mano l’hanno data gli investimenti esteri (russi e arabi su tutti), il fùtbol iberico, proprio come in Italia, si regge principalmente su sponsorizzazioni e diritti televisivi. Si scopre così che da sole Barça e Real si portano a casa 320 milioni di euro sui 640 milioni messi a disposizione dalle tv. E gli effetti si vedono. Basta dare un’occhiata alla classifica della Liga alla 35esima giornata: Real 91, Barcellona 84, Valencia 55. Un abisso incolmabile. Eppure la terza classificata in Spagna ha raggiunto la semifinale di Europa League, mentre la finale della stessa competizione se la giocheranno Athletic Bilbao (settima) e Atletico Madrid (sesta).

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    1. Lo avevo letto. Hoeness spesso spara idiozie, ma quella volta aveva pienamente ragione.

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