
Gurpegi esce dal campo dopo l'espulsione (foto Athletic-club.net).
Getafe: Ustari; Cortés, Mario, "Cata" Díaz, Mané; Boateng, Celestini (58' Gavilán); Pedro León, Parejo (75' Casquero), Manu (58' Albín); Soldado.
Athletic: Iraizoz; Iraola, Amorebieta, Ustaritz, Castillo; Susaeta, Javi Martínez, Gurpegui, Gabilondo (63' Ion Vélez); Toquero, Llorente (76' Koikili).
Reti: 60' Soldado, 70' Parejo (rig.).
Arbitro: Undiano Mallenco (Comité Navarro).
Note: espulsi al 41' Gurpegui (A) per doppia ammonizione e all'88' Ustaritz (A) per fallo da ultimo uomo.
Così non va, signori miei, proprio non ci siamo. L'Athletic ha rimediato l'ennesima sconfitta in campionato contro un rivale abbordabile e ha cancellato in 90' le sensazioni positive trasmesse a tutto l'ambiente dalla vittoria, sofferta e importantissima, contro il Nacional da Madeira in UEFA. Non è tanto il risultato a destare le maggiori preoccupazioni, quanto il modo in cui è maturato il 2-0 per il Getafe: la squadra non solo è stata distratta in difesa e nulla in attacco, come ultimamente accade spesso, ma ha anche mostrato un nervosismo e una mancanza di concentrazione davvero preoccupanti. Per rendere l'idea dello spettacolo penoso offerto dai Leoni sul terreno di gioco, cito testualmente quanto scritto dal giornalista di Marca Tomas Campos: "Es difícil saber a qué juegan los rojiblancos. Defienden mal y atacan a trompicones. Así pasa que la primera adversidad se convierte en un 'ochomil' inexpugnable". Credo non necessiti di traduzione. La metafora dell' "ottomila inespugnabile" di cui parla Campos è quanto mai azzeccata, poiché rende benissimo l'idea di una formazione allo sbando, senza idee e mal diretta, che alla prima difficoltà non è più in grado di rimanere aggrappata alla partita; nel caso di domenica, tale difficoltà è stata l'espulsione evitabilissima di Gurpegi, che ha visto il secondo giallo per aver trattenuto per la maglia Soldado, che gli aveva soffiato il pallone a centrocampo. Un fallo istintivo, fatto ovviamente senza pensare alle conseguenze, che ha pesato in maniera evidente sull'andamento della gara, eppure non sarebbe giusto dare tutte le colpe a Carlos: una squadra tosta, organizzata e dotata di carattere non alza bandiera bianca se si trova a giocare 10 contro 11, mentre l'Athletic nel secondo tempo si è arreso praticamente senza combattere. Nella prima frazione, nonostante un gioco orribile, in un paio di occasioni i biancorossi avevano spaventato Ustari con Llorente (grande azione, tre uomini saltati e sinistro fuori) e una punizione di Susaeta, ma nella ripresa non ha tirato in porta. Una vergogna, punto e basta, nient'affatto mitigata dalla buonissima gara di Iraizoz, che ha limitato il passivo con alcuni grandi interventi, senza i quali staremmo parlando di una meritata goleada degli azulones. Difficile trovare qualcuno oltre a Gorka in grado di salvarsi nel pastrocchio del Coliseum Alfonso Pérez. Ustaritz ha l'attenuante di giocare poco, ma se continua a farsi trovare impreparato quando viene chiamato in causa non ritroverà mai il posto: attualmente è l'ombra dell'ottimo difensore lanciato in prima squadra da Clemente e il fallo da espulsione commesso a due minuti dalla fine, a partita quindi già chiusa, testimonia del suo momento alquanto confuso. Amorebieta continua a non convincere per nulla, mentre Castillo dovrebbe aver finito il periodo di ambientamento ma per ora è sempre non pervenuto. Per Toquero e Llorente c'è l'alibi, fondatissimo, dell'isolamento totale nel quale sono lasciati, e se per segnare c'è bisogno che Nando scarti sempre tre avversari non c'è da stare tranquilli. Gurpegi e Javi Martinez offrono molto in termini di dinamismo, copertura e inserimenti, ma non sono centrocampisti adatti per l'impostazione, e si vede; restano le fasce, ma non è pensabile delegare tutti i compiti creativi al pur ottimo Susaeta di questo inizio di stagione (Gabilondo è il solito soldatino, urge de Marcos). Devo dire che, come al solito, anche Caparros ci mette del suo: vero che al 76' il sipario era calato, tuttavia il cambio dell'infortunato Llorente con Koikili mi lascia più che perplesso.
Insomma, citando Flaiano "la situazione è grave ma non è seria". Questo perché mi sembra che in molti (dirigenza, giornalisti e anche tifosi) siano in altre faccende affaccendati e non diano peso alla terribile serie di risultati in cui la squadra ultimamente è incappata. Sarà che io ho sempre in mente il Celta di qualche anno fa, splendido in Champion's e retrocesso in Liga, ma i discorsi del tipo "ci sono almeno 3-4 squadre improponibili (leggasi: già retrocesse)" lasciano il tempo che trovano. Io mi chiedo seriamente cosa debba fare Caparros per essere esonerato: il gioco è penoso, i risultati negativi, molti giocatori sono involuti eppure tutto tace. Speriamo che qualcuno si accorga di ciò che abbiamo davanti agli occhi prima che sia troppo tardi.

scusa mi sono dimenticato di firmarmi
RispondiEliminapanner39
non ho visto la partita ma sentivo che la squadra era stata inesistente a Madrid....le mancanze come hai giustamente scritto sono strutturali a centrocampo, dove manca uno che imposti (solo Yeste ma è infortunato) e nella guida tecnica, perchè cmq anche con una mancanza di qualità di impostazione a centrocampo si può imbastire due più che buone linee laterali, e i giocatori ci sarebbero pure, ma Jokin non ha dato un'impronta di nessun tipo al gioco della squadra...
RispondiEliminaCiao Panner, l'equivoco per me fondamentalmente è in panchina. Mi spiego: Caparros vuole una squadra "cazzuta"? Metta dentro Gurpe e Javi Martinez e giochi all'inglese, con aggressività in mezzo, sovrapposizioni continue sulle fasce e tanti cross per le punte. Vuole, al contrario, la manovra? Dentro Yeste e Orbaiz, col primo magari vicino agli attaccanti, tenere la palla a terra e tentare di innescare Llorente nei pressi dell'area avversaria, non a 40 metri di distanza dalla porta. Vuole giocare bello chiuso? Provi un centrocampo a 5 e avanti coi lanci lunghi per Llorente, per rigiocare le seconde palle o sfruttare gli esterni. Insomma, le alternative non mancano, però una strada va intrapresa. Così non siamo né carne né pesce, e i risultati lo dimostrano.
RispondiEliminaappunto stiamo dicendo la stessa cosa.....innanzitutto un allenatore deve essere preparato tatticamente, poi viene il resto
RispondiEliminapanner39