martedì 1 dicembre 2009
12a giornata: Almeria 1-4 Athletic.
Il colpo di testa di Javi Martinez per l'1-0 dei Leoni (foto Athletic-club.net).
UD Almería: Diego Alves; Juanma Ortiz, Acasiete, Pellerano, Domingo Cisma (60' Ortiz Bernal); M''Bami (46' Corona), Bernardello; Piatti, Kalu Uche, Crusat; David Rodríguez (46' Goitom).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Koikili; Gurpegi (65' David López), Orbaiz, Javi Martínez, Yeste (70' Castillo); Susaeta; Llorente (75' De Marcos).
Reti: 36' Javi Martínez, 40' Ustaritz, 58' Llorente, 76' De Marcos, 83' Uche (rig.).
Arbitro: González Vázquez (colegio gallego).
E' stato un Athletic tra i più convincenti della stagione quello che si è imposto con un rotondo 4-1 in casa dell'Almeria, dove i Leoni non erano mai riusciti a vincere. Risultato assolutamente veritiero e proporzionato rispetto a quanto visto sul terreno di gioco, con i padroni di casa ad esprimere un livello di gioco infimo, nonostante alcune individualità più che discrete, ed i baschi concentratissimi e bravi a sfruttare al meglio le disattenzioni avversarie in occasione dei calci da fermo. Questo blog è da tempo tutt'altro che tenero con Caparros, ma non ho assolutamente problemi a fare i miei complimenti all'allenatore: la squadra vista ieri è solida e rognosa da affrontare, e la posizione in classifica dei biancorossi autorizza sogni proibitissimi. Devo però aggiungere che l'attuale piazzamento dell'Athletic nei piani alti della Liga non corrisponde, secondo me, alla piena verità: un calendario generoso fin qui ci ha messo di fronte soprattutto a squadre medio-basse o in forte crisi, mentre nelle prossime giornate ci saranno impegni più probanti. Resta il fatto che l'Athletic ha affrontato solo quattro squadre delle prime dieci, rimediando un pareggio (Barcellona) e tre sconfitte (Getafe, Siviglia e Sporting, le ultime due in casa); sicuramente i Leoni hanno dimostrato di avere qualcosa in più rispetto alla "classe media" del campionato, ma per spiccare il salto di qualità definitivo servirebbe quel minimo di gioco imprescindibile per affrontare senza paura le migliori del torneo. La partita di domenica col Valencia, in ogni caso, sarà un ottimo banco di prova per le rinnovate ambizioni dei bilbaini.
Caparros conferma l'undici che ha strappato il pari al Barça, in special modo il centrocampo formato da tre mediani, Orbaiz, Javi Martinez e Gurpegi; alcuni commentatori scrivono di un 4-3-3, altri di un 4-5-1 con Yeste e Susaeta sulla fasce, ma a me pare il solito 4-4-2 con Yeste a sinistra, Gurpegi spostato a destra e Susaeta mezzapunta dietro Llorente. Aldilà dei moduli, va detto che questa linea centrale "corazzata" impedisce agli avversari di trovare spazi e copre egregiamente la difesa, anche se in fase offensiva vengono palesati i soliti limiti di costruzione del gioco. C'è però una freccia decisiva all'arco biancorosso, almeno in questa parte della stagione: i calci da fermo. E' evidente come tecnico e giocatori adesso stiano preparando con più attenzione questa fase di gioco, spesso sottovalutata dai profani ma di fondamentale importanza nel calcio moderno, specie per quelle squadre che faticano a manovrare in modo fluido e a creare occasioni da gol tramite le combinazioni palla a terra. Il mancino di Yeste, sempre educatissimo, è un invito a nozze per colpitori di testa quali Llorente, Gurpegi, Amorebieta e soprattutto Javi Martinez, che ha un fisico e un tempo dell'inserimento fatti apposta per far male agli avversari in situazioni di palla inattiva. La partita resta equilibrata per mezz'ora, con occasioni da entrambe le parti (palo di Javi Martinez e salvataggio di Iraizoz su Piatti), poi l'equilibrio si rompe al 36': Yeste batte una punizione tagliatissima da sinistra, sul secondo palo spunta il numero 24 navarro, smarcato, che sigla comodamente l'1-0. I padroni di casa non hanno nemmeno il tempo di organizzarsi che vanno sotto per la seconda volta, ancora su un calcio piazzato; stavolta Yeste batte un corner, Gurpegi prolunga e Ustaritz imita Javi Martinez, inserendosi sul palo più lontano e appoggiando di piatto in rete. E' il primo gol in Primera per il difensore lanciato da Clemente nella stagione 2005/06, che sta dimostrando di poter essere una pedina importante per l'Athletic se gli infortuni lo lasciano in pace.
Con tutto il secondo tempo da giocare il match sembrerebbe tutt'altro che finito, ma la squadra di Hugo Sanchez tira incredibilmente i remi in barca e in pratica smette di giocare, lasciando ai baschi il controllo del campo e del pallone; il tecnico messicano in realtà prova a cambiare qualcosa, inserendo Corona e Goitom, ma i suoi spariscono dal terreno di gioco e finiscono per meritarsi i sacrosanti fischi del pubblico. La ripresa serve solo ad aumentare il punteggi e a dare le meritate soddisfazioni a Llorente (gran colpo di testa in tuffo dopo l'ennesima punizione di Yeste) e De Marcos, che segna il suo primo gol in Liga con una bellissima semirovesciata su assist prezioso di Susaeta. All'83' Kalu Uche segna il gol della bandiera su rigore provocato ingenuamente da Koikili, quindi proprio Markel sfiora la quinta segnatura colpendo il palo a Diego Alves battuto: un vero peccato per l'esterno di Eibar, che avrebbe sicuramente meritato la rete a coronamento di una bella prestazione, simile a quella altrettanto valida della scorsa settimana contro il Barcellona.
E' certamente una vittoria che fa morale in vista della trasferta di giovedì a Vienna, dove ai Leoni basterà fare un punto per passare qualificarsi; bisogna dare continuità a questo ottimo periodo (tre vittorie nelle ultime quattro giornate di campionato, serie positiva di sei partite senza sconfitte) e ottenere il passaggio del turno in UEFA, per poi concentrarsi su quello che potrebbe rappresentare il momento chiave della stagione, la partita contro il Valencia. Sarà al termine di quei 90 minuti che sapremo se l'Athletic di Caparros avrà spiccato il volo verso la definitiva maturazione o se sarà rimasto la solita squadra timida, ibrida e fondamentalmente incompiuta che osserviamo ormai da troppo tempo.
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perfettamente d'accordo sulla tua analisi, sulle palle ferme quest'anno l'athletic sa fare davvero male...e ora dobbiamo dare prova di personalità nei prossimi match che si annunciano complicati!
RispondiEliminaGora Athletic!
ZènonLigre
Ciao ZènonLigre, sono assolutamente d'accordo con te. La mancanza di continuità finora ha impedito all'Athletic di spiccare il salto verso la definitva maturazione: Austria Vienna e Valencia saranno banchi di prova importantissimi per capire se possiamo puntare ad un campionato di vertice o se ci dovremo accontentare, come nell'ultimo biennio, di una salvezza più o meno anticipata e di qualche exploit estemporaneo.
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