venerdì 29 agosto 2008

Un bilancio del precampionato.



Fra pochi giorni prenderà il via la Liga e devo confessare che la sensazione di fiducia che nutrivo rispetto alla stagione 2008/2009 sta scemando ora dopo ora, in modo lento ma inesorabile. Avevamo lasciato l'Athletic a giugno, dopo una salvezza raggiunta tutto sommato tranquillamente e buone prospettive per il futuro, e lo ritroviamo a fine agosto dopo un'estate in cui è successo di tutto, dopo due mesi ricchi di eventi assolutamente impronosticabili solo qualche tempo fa. Non voglio ritornare sulla questione della pubblicità, ampiamente sviscerata in più di un'occasione sul blog (l'immagine di apertura mi sembra comunque chiara), e preferisco concentrarmi su aspetti forse più inerenti al calcio giocato, ma che comunque mi hanno fatto maturare quella negatività di cui parlavo all'inizio; affronterò gli argomenti uno ad uno, per arrivare poi ad illustrarvi i motivi del mio pessimismo ormai piuttosto radicato.
Mercato. Se il primo anno dell'era Macua era stato caratterizzato dalla preponderanza degli acquisti, anche di livello notevole, stavolta i movimenti si sono rivelati di segno opposto e contrario: pochi arrivi, peraltro di caratura non eccelsa, e molte cessioni, l'ultima delle quali imprevista e assai destabilizzante per gli equilibri di squadra. Più in generale, mi è sembrato che la giunta direttiva si sia mossa in maniera assai poco coerente, lasciando pervicacemente scoperti alcuni reparti, o settori di essi, che si sono visti ridurre gli effettivi senza che la società avesse in mano le carte giuste per sostituirli. Ma andiamo con ordine. Aranzubia, giunto ormai alla fine di un ciclo lungo e molto bello nell'Athletic, non ha rinnovato e si è accasato al Deportivo di Lotina, alla ricerca di quella tranquillità che a Bilbao non riusciva più a trovare: un'ottima scelta, sia per il giocatore che per i due club; al suo posto è rientrato Lafuente dal prestito all'Espanyol, farà il terzo portiere dietro Iraizoz e Armando. Nessun rimpianto per le partenze di Exposito e Cuellar, col primo che non accettava di fare la riserva ad Iraola (sic) e il secondo che in pratica non ha mai visto il campo, oscurato dall'esplosione di un campioncino come Susaeta. Il prestito di Zubiaurre all'Elche, evidentemente deciso per dare modo a Iban di riprendere confidenza col terreno di gioco, ha tuttavia provocato la prima falla visibile nella struttura biancorossa, che adesso, nel settore difensivo destro, presenta il solo Andoni come terzino di ruolo e l'inguardabile Murillo, uno degli elementi più scarsi della rosa, quale suo sostituto più o meno ufficiale. Il "buco" sulla fascia destra del reparto arretrato è peraltro bissato da quello sulla sinistra, che in questo caso rischia di diventare una vera e propria voragine; rispedito al Valencia Del Horno, il cui ritorno a Bilbao ha portato ripercussioni evidenti più nei locali notturni che al San Mamés, Macua e company non sono riusciti ad assicurarsi uno tra Garrido, Monreal, Berchiche, Castillo e Morgado, tutti accostati almeno una volta ai Leoni. Troppo costosi, sembra, dunque è stato ripescato nientepopodimeno che Casas, a parer mio il giocatore dell'Athletic più scarso del nuovo millennio: sarà dunque questo terzinaccio sprovvisto di tecnica, nullo in fase di spinta e terribilmente lacunoso in difesa a contendere una maglia da titolare a Koikili, sempre che Caparros non promuova qualcuno (Agüeros?) dal vivaio, cosa che mi auguro fortemente. Altra cessione incomprensibile, vista adesso, mi sembra quella di Luis Prieto, spedito al Valladolid senza troppi rimpianti e, soprattutto, senza valutare le conseguenze della sua perdita; i biancorossi si trovano infatti ad avere solo tre centrali di ruolo, due dei quali (Amorebieta e Ocio) con una certa tendenza al cartellino e l'altro, Ustaritz, piuttosto fragile fisicamente. Il rischio è quello di trovarsi scoperti e di dover ricorrere a soluzioni di emergenza (Gurpegi o addirittura Javi Martinez) quando si sarebbe potuto tenere Luis, magari impiegandolo di più in Coppa, anche perché non sarà un Alkorta ma non è nemmeno un Sarriegi. Ultima, ma certo non per importanza, la scioccante operazione che ha portato Aduriz al Maiorca per 6 milioni di euro e sulla cui scempiaggine mi sono già soffermato nello scorso post. E gli acquisti, dove si sono nascosti? Beh, in mezzo al caos estivo biancorosso è logico che gli arrivi di Toquero, Del Olmo e Iñigo Velez siano passati quantomeno in sordina. Il primo è stato peraltro spedito a stretto giro di posta all'Eibar, mentre gli ultimi due hanno disputato un precampionato anonimo e senza squilli, dando forse ragioni a quei tifosi (io non ero tra loro) che avevano criticato gli ingaggi di giocatori con un modesto passato alle spalle. Resto convinto che Del Olmo e Velez possano dire la propria anche in Primera, ma è fuori discussione che il mercato di quest'anno sia stato a dir poco deprimente. Abbiamo iniziato l'estate sperando che la società prendesse un buon terzino sinistro e un'altra punta, adesso ci ritroviamo senza terzini di riserva, senza il nostro vice-capocannoniere della scorsa stagione e con una preoccupante carenza di centrali. Voto? 5, di stima...
Pretemporada sul campo. Inizio col botto: vittoria alla Morocco Summer Cup, striscia di otto partite senza sconfitte, trasferta senza macchia in Inghilterra. Al Trofeo Colombino di Huelva il primo blackout (sconfitta 2-1 in finale con i padroni di casa del Recreativo), seguito da una serie di prestazioni imbarazzanti culminate con la batosta in casa del Valladolid, 5-2 per i biancomalva nell'ultima uscita prima dell'esordio liguero di domenica. Secondo Caparros, e spero ci sia da fidarsi, il precampionato dell'Athletic è finito al Colombino: da lì in poi, interpretando le parole sibilline del tecnico, i Leoni si sarebbero dedicati alla raccolta fondi, viaggiando come trottole per tutta la penisola iberica (e oltre, visto che sono andati anche a Tenerife) per raccattare qualche euro in più. L'impresa è riuscita, anche se non sempre le squadre ospitanti hanno gradito l'atteggiamento poco professionale dei bilbaini (vedi la protesta formale del Lemona, che si è trovato contro i ragazzini del Bilbao Athletic più qualche riservissima); dovendo far giocare i suoi ogni due giorni, infatti, Caparros ha ruotato all'inverosimile gli uomini, arrivando a schierare formazioni più che sperimentali e facendo esordire elementi che non vedranno la prima squadra nemmeno col lanternino... Difficile dare un giudizio serio, dunque. Direi che fino al Colombino l'Athletic ha giocato molto bene, esibendo un calcio concreto e mostrando di aver recepito con maggior sicurezza i dettami tattici dell'utrerano; dopo è stato il buio, tuttavia mi sento di credere a Jokin, anche perché avevo capito l'andazzo prima che il mister lo rivelasse a mezza bocca. Voto 6, media perfetta tra l'8 della prima parte e il 4 della seconda.
Giovani promesse. Dei magnifici sei che Caparros si era portato in ritiro a luglio (Isma Lopez, Iturraspe, Muniain, Ramalho, Guarrotxena e Agüeros) ne è rimasto solo uno, in stile Highlander: si tratta del regista Ander Iturraspe, ventenne di grande prospettiva, che par essere entrato nelle grazie di Jokin come toccò a Susaeta un anno fa. Buona tecnica, visione di gioco, capacità di aprire il campo con lanci precisi dopo uno o due tocchi: queste le caratteristiche peculiari del centrocampista di Abadiño, il cui difetto principale risiede nel fisico "leggerino" che lo penalizza in fase di contrasto. Il giovane Ander è comunque il massimo indiziato per ripetere il percorso di Susaeta, ovvero un inserimento graduale in prima squadra che porti il giocatore a guadagnarsi un dorsale per la prossima stagione; occhio dunque alle sue prestazioni e attenzione anche al destino di Orbaiz, che dei centrocampisti a disposizione di Caparros è quello a cui Iturraspe somiglia di più. Per quanto riguarda gli altri cachorros, porte quasi sbarrate agli under 16 Ramalho e Muniain, che giocano ancora nelle giovanili, mentre qualche possibilità di esordire in Prima squadra potrebbero avercela Isma Lopez, Agüeros, il difensore centrale Etxeita e Urko, già schierato da Jokin all'ultima giornata dello scorso campionato.
Composizione della rosa e analisi tattica. Se il mercato fosse stato condotto con più criterio, sicuramente adesso parleremmo di una rosa equilibrata e competitiva. Purtroppo, però, le falle di cui scrivevo prima sono evidenti e inficiano il giudizio globale su un organico meritevole di ben altre valutazioni. Se in porta siamo coperti, lo stesso non si può dire della difesa: mancano, come detto, due alternative ai terzini titolari (mi rifiuto di considerare per quel ruolo Casas e Murillo, ed evidentemente anche Jokin è perplesso, visto che ha provato addirittura Gurpegi come fluidificante mancino...) e un quarto centrale di ruolo. Il centrocampo è senza dubbio il reparto migliore della squadra: dietro quella che dovrebbe essere la coppia centrale titolare, Gurpegi-Javi Martinez, abbiamo infatti elementi del calibro di Orbaiz, Muñoz, Iturraspe e anche Yeste, talvolta provato da Caparros come mediano (ci sarebbe anche Tiko, ma credo che diventerà ben presto un desaparecido). Sulle fasce possiamo contare sulla brillantezza di Susaeta, sperando che David Lopez riemerga dal letargo e che Del Olmo ritrovi la verve di Eibar; Gabilondo resta una solida alternativa quando occorre blindare il nostro fianco sinistro, mentre il solito Yeste è stato provato come esterno con licenza di accentrarsi e inventare. A parer mio, comunque, con la cessione di Aduriz il tecnico di Utrera opterà più spesso per usare il trequartista al posto della seconda punta, cosa che lascia Fran libero di esprimersi nel suo ruolo naturale. Da non dimenticare, poi, il jolly Garmendia, a cui si può chiedere di tutto, dal giocare sulla linea di centrocampo al giostrare come seconda punta: dopo le buone prestazioni della scorsa stagione, spero che Caparros gli conceda più fiducia e minuti. In attacco, inutile dirlo, il piatto piange: dietro Llorente, chiamato a confermare i progressi del girone di ritorno della passata temporada, e il vecchio Etxeberria c'è il vuoto, o quasi. Ion Velez non mi sembrò giocatore da Primera e dubito fortemente che mezzo campionato in prestito all'Hercules lo abbia trasformato in un campione; l'altro Velez, Iñigo, ha buona tecnica e sa farsi valere spalle alla porta, tuttavia i numeri della sua carriera parlano per lui: non è un bomber, anzi, è un attaccante da 5 gol al massimo, a meno di miracoli che ci smentiscano tutti. Ecco perché azzardo un maggior utilizzo del 4-2-3-1 (o 4-4-1-1) rispetto al 4-4-2, anche se Jokin potrebbe comunque utilizzare il suo schema preferito puntando su Llorente e uno tra Extebe, Ion Velez e Garmendia (Iñigo mi sembra più che altro una controfigura al ribasso di Nando); io credo che il 4-4-1-1 potrebbe essere la soluzione migliore, poiché lascerebbe grande libertà al talento di Fran o di Joseba senza modificare il nostro assetto dal centrocampo in giù. I probabili cambiamenti di modulo lasceranno comunque immutato lo stile di gioco dell'Athletic targato Caparros: possesso palla lasciato agli avversari, aggressione ai portatori e rapidi capovolgimenti di fronte con transizioni portate avanti indifferentemente dai centrali o dagli uomini di fascia. La coppia Gurpe-Javi Martinez, in tal senso, mi pare perfetta: a Carlos il compito di sradicare il pallone, al giovane navarro quello di portarlo in zona d'attacco sfruttando la sua falcata poderosa. L'Athletic soffrirà quando dovrà fare la partita e si esalterà quando sarà libero di interpretare un incontro nelle modalità che ho appena illustrato, il tutto sperando di essersi lasciato alle spalle i cali di tensione (fisica e mentale) nei secondi tempi che tanto lo hanno condizionato nella scorsa temporada.
Previsioni. Come ho scritto all'inzio, non sono tranquillo, non più. Cessioni affrettate, acquisti inesistenti, scelte societarie scandalose (pubblicità e non solo), organico carente, precampionato faticoso e senza senso: questi gli elementi che mi fanno temere una stagione più simile a quelle di un paio d'anni fa, che speravamo di aver dimenticato per sempre, che a quella appena trascorsa. Ho fiducia in Caparros ma non in questa dirigenza, e purtroppo Jokin deve lavorare col materiale (scarso) che la giunta gli ha consegnato. Il fatto che siano i giocatori stessi a criticare più o meno velatamente le scelte della Macua band (l'altro giorno Orbaiz e oggi Llorente hanno dichiarato di essere rimasti sorpresi dalla cessione di Aduriz) è indicativo del clima poco sereno che si respira nel Botxo. E lo spogliatoio, si sa, è la colonna portante sulle quale edificare i successi di una squadra. Valutando tutti gli elementi che ho provato a illustrare, direi che una salvezza tranquilla è il massimo anche quest'anno. Accantoniamo pensieri "europei", ci sarà da lottare e da faticare parecchio. Speriamo di fare qualcosa in Coppa del Re, ma sarà dura. Beh, già che ci siamo vi dico il mio favorito per il titolo: Villarreal. L'anno scorso scrissi che il Real aveva il 5% di possibilità di vincere il campionato, se tanto mi dà tanto il Submarino Amarillo quest'anno retocede... Buona Liga a tutti!

lunedì 25 agosto 2008

Incredibile: Aduriz al Maiorca!


L'esultanza di Aritz, un'immagine che ormai appartiene all'album dei ricordi...

Una mazzata tra capo e collo, l'ennesima di questa estate balorda. Ecco cos'è stato leggere che Aritz Aduriz, 27enne attaccante in forza all'Athletic da quasi tre anni (ma, ricordiamolo, nato e cresciuto nel vivaio di Lezama), fra una settimana inizierà la Liga con la maglia del Maiorca, a cui è stato venduto per 6 milioni di euro. Economicamente si tratta di una buona operazione, visto che Aduriz venne pagato poco meno di 3 milioni al Valladolid, tuttavia non è di finanza, di plusvalenze e di guadagni più o meno marcati che voglio parlare. Aritz è un giocatore nel pieno della maturità calcistica, generoso in campo, tecnicamente dotato, ottimo contropiedista: un buon attaccante, insomma, di cui da sempre aspetto l'utilizzo in pianta stabile al fianco di Llorente. Sacrificando il numero 23, la società ha pertanto deciso di dare fiducia ad Etxeberria e ai due Velez, una mossa sbagliata per ragioni visibili a tutti. Il Gallo ha già dato, fisicamente è quasi alla frutta e conserva un rapporto conflittuale con il gol, confermato anche in una stagione più che positiva come quella passata; Ion Velez era inadatto alla Primera l'anno scorso e non penso che sia migliorato di molto, anche se aspetto di rivederlo in campo prima di giudicarlo un inetto come feci dodici mesi fa; l'altro Velez, Iñigo, mi piacque abbastanza le pochissime volte in cui l'ho osservato, e tuttavia ci sono i numeri che parlano per lui: una media di 4-5 gol a stagione, di cui solo uno segnato nell'unica annata passata in Prima Divisione. Insomma, sarebbe stato tanto brutto tenersi una punta con una decina di gol in canna, score molto migliorabile se messa in condizioni ottimali per segnare? La giunta, in tutta evidenza, ha deciso che 6 milioni valevano bene il nostro secondo miglior marcatore, l'uomo a cui, non scordiamocelo, dobbiamo buona parte della salvezza nella temporada 2005/06: comprato nel mercato di gennaio, Aritz segnò 6 gol nel girone di ritorno, saltando peraltro due mesi per infortunio, e fece vedere cose egregie nello schema catenaccio+contropiede di Javier Clemente. A parer mio, l'attaccante di San Sebastian avrebbe potuto formare una prolifica coppia con Llorente per molte stagioni a venire, dunque la decisione di cederlo mi pare affrettata, miope e alquanto stupida, se non addirittura sospetta. Una squadra con un bacino d'acquisto così risicato come l'Athletic non cede uno dei suoi giocatori migliori così a cuor leggero, tenendo al suo posto un vecchio, uno scarpone e un oggetto misterioso; da un po' di tempo a questa parte capitano cose strane, nel Botxo, e tutto ciò comincia a non andarmi a genio.
Intanto salutiamo un altro Leone nel cuore, come Luis Prieto (a proposito: ottima scelta quella di cederlo, visto che adesso abbiamo in rosa tre centrali e stop), un giocatore di grande temperamento, pieno di grinta e "garra". La speranza, come al solito, è di rivederlo con la nostra maglia, prima o poi. Agur, Aritz!

Per la serie "figure di merda senza speranza", l'Athletic prima ha pareggiato 1-1 con il Conquense, altra squadra di Segunda B (perdendo poi ai rigori il trofeo in palio), quindi ha pensato bene di chiudere il suo precampionato in stile caduta libera facendosi rifilare un rotondo 5-2 dal Valladolid. Un bel viatico per domenica prossima, non c'è che dire... Sarà un'altra stagione di passione? Lo scopriremo presto, intanto vi rimando in settimana ad un lungo post riassuntivo di questa estate che definire oscena è poco.

Real Valladolid: Villar; Pedro López, Baraja, García Calvo, Marcos; Aguirre, Vivar Dorado; Borja, Jonathan Sesma, Víctor; Kike. Nel secondo tempo sono entrati Sergio Asenjo, Óscar Sánchez, Luis Prieto, Jesús Rueda, Ogbeche e Álvaro Rubio.
Athletic Club: Lafuente; Murillo, Aitor Ocio, Amorebieta, Casas; David López, Gurpegui, Javier Martínez, Yeste; Llorente y Garmendia. Nel secondo tempo sono entrati Orbaiz, Susaeta, Etxeberria, Gabilondo e Ion Vélez.
Reti:
16' Kike, 18' e 20' Vivar Dorado, 59' Llorente, 65' Yeste, 80' Vivar Dorado, 89' Baraja (rig.).
Arbitro: González González (Comité castellanoleonés).

giovedì 21 agosto 2008

Athletic terzo nel Trofeo Carranza.


La "sobria" coppa che premia il vincitore del quadrangolare.

Discreta ma non eccezionale la prestazione dell'Athletic al "Ramon de Carranza", uno dei tornei estivi più prestigiosi di Spagna, definito per la sua importanza il trofeo dei trofei. Contro i padroni di casa e organizzatori del Cadice, che militano in Segunda B, i Leoni sono stati sconfitti con un secco 2-0, salvo poi tornare a ruggire nella finalina terzo-quarto posto con il Villarreal, superato per 1-0 in una sfida forse più indicativa in prospettiva liguera. Il gol di Iraola, che ieri ha peraltro esordito nella Seleccion spagnola, ha permesso ai biancorossi di tamponare l'emorragia di sconfitte agostane e ha restituito un po' di serenità ad un ambiente che stava correndo il rischio di surriscaldarsi a causa di quei risultati negativi, quasi tutti arrivati contro compagini di livello inferiore. Il precampionato dell'Athletic non si è però esaurito a Cadice: oggi, infatti, i bilbaini saranno di scena contro il Conquense, mentre sabato disputeranno la loro ultima amichevole sul campo del Valladolid. Curioso notare come i Leoni finiranno la pretemporada senza mai essersi esibiti al San Mamés: coincidenza o paura di contestazioni?
Di seguito, i tabellini delle due partite dell'Athletic nel "Ramon de Carranza".

Cádiz CF: Casilla; Cristian, De la Cuesta, David García (57' Bezares), Raúl López; Enrique( 88' López Silva), Fleurquin, Fran Cortés, Dani Fragoso; Juanma (31' Acuña), Rubiato (70' Manu Barreiro).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Aitor Ocio, Amorebieta, Casas (46' Gurpegui); Susaeta (54' David López), Iturraspe (46' Orbaiz), Javi Martínez (61' Aduriz), Urko (46' Etxeberria); Yeste; Llorente (46' Ion Veléz).
Reti: 50' Rubiato, 89' Acuña.
Arbitro:
Checa Montero (Comité Andaluz).
Note: espulso all'81' Yeste (A) per doppia ammonizione.

Athletic Bilbao: Iraizoz; Iraola, Aitor Ocio, Amorebieta, Casas; David López, Gurpegui, Muñoz (36' Iturraspe), Gabilondo (91' Urko); Etxeberria (64' Ion Vélez), Aduriz (81' Fernando Llorente).
Villarreal: Diego López; Bruno, Gonzalo, Fuentes, Javi Venta; Fernández, Josico (66' Senna),Edmilson (72' Ibagaza), Cazorla; Altidore, Joseba Llorente (72' Guille Franco).
Reti:
19' Iraola.
Arbitro:
Figueroa Vázquez (Comité Andaluz).

giovedì 14 agosto 2008

Toquero all'Eibar.

E' di oggi la notizia che Gaizka Toquero, prelevato dal Sestao a inizio estate, non ha convinto Caparros e pertanto finirà all'Eibar, come prevedeva un pre-accordo tra Athletic e club armero. Vengono così rispettati i pronostici degli scettici riguardo a Toquero, malvisto da molti tifosi a causa della provenienza da una squadra di Segunda B e anche per delle statistiche non proprio da grande attaccante; io non ero così prevenuto, forte della mia convinzione che nei campionati di livello inferiore giochino spesso buonissimi giocatori sfuggiti, per un motivo o per un altro, agli occhi degli osservatori (per rimanere a Bilbao, basti pensare a Koikili), ma è evidente che il ragazzo non ha convinto Caparros. Giocare ha giocato, in questo precampionato, tuttavia non ha mai lasciato il segno: impiegato in media 48' a partita, non ha realizzato gol né ha mostrato quei numeri che diversi esperti di calcio "minore" gli accreditavano. Il prestito all'Eibar non può che fargli bene, avrà meno pressioni addosso e potrà proseguire la sua scalata al grande calcio avanzando di uno scalino per volta, senza quei balzi improvvisi che spesso provocano repentini capitomboli. Se farà bene, il prossimo anno (o addirittura a gennaio, ma mi pare strano) potrà riaggregarsi alla rosa della prima squadra. In bocca al lupo, Gaizka!

Ieri, intanto, l'Athletic ha perso la terza partita (peraltro consecutiva) del suo precampionato, stavolta di fronte proprio alla futura squadra di Toquero, l'Eibar. Caparros nel primo tempo ha schierato la formazione titolare, eccezion fatta per la coppia difensiva Etxeita-Ariño, quindi la girandola di cambi a fine primo tempo e il doppio vantaggio che ha premiato la formazione guidata da Carlos Pouso, ex tecnico del Sestao River (e di Toquero, sempre lui). Le cronache parlano di buon Athletic per la prima mezz'ora, poi i Leoni sono calati e hanno finito per giocare molto male nella ripresa. Continuo a sostenere che sono state fatte troppe amichevoli, e vorrei inoltre far notare che, dall'adozione della pubblicità, la squadra ha avuto una flessione notevole. Che la Petronor porti male? Sinceramente, sarei disposto anche a perdere un bel po' di partite se poi decidessero di togliere la scritta maledetta!

Athletic Club: Iraizoz; Iraola (46' Murillo), Etxeita (46' Muñoz), Ariño, Casas (46' Koikili); Susaeta (46' David López), Javi Martínez, Gurpegui (46' Iturraspe), Yeste (46' Gabilondo); Etxeberria (46' Del Olmo), Llorente (46' Aduriz).
SD Eibar: Zigor; Alvaro, Urzelai (46' Añibarro), Medina (46' Etxaniz), Raúl (46' Peña); Larrazabal (46' Txiki,); Codina (46' Sutil), Lombraña (46' Rubén), Insa (46' Markel), Casés (46' Germán); Yagüe (46' Carmelo).
Reti: 66' Germán, 70' Peña.
Arbitro: Gorostegi Fernández Ortega.

martedì 12 agosto 2008

Zubiaurre in prestito all'Elche.

Era già da molto tempo che Caparros aveva espresso il suo pensiero su Zubiaurre, considerato dal tecnico di Utrera un giocatore valido e potenzialmente utile alla causa ma che, a causa dello stop di un anno e mezzo a causa del noto contenzioso tra Athletic e Real Sociedad, ha perso il ritmo partita e difficilmente potrebbe ritrovarlo coi Leoni, chiuso com'è da quel fenomeno che risponde al nome di Andoni Iraola. Jokin caldeggiava dunque una cessione in prestito del buon Iban, terzino destro che, non scordiamocelo, ha militato in tutte le rappresentative giovanili della Spagna e sembrava un ottimo prospetto quando giocava coi cuginastri giputxi, e adesso è stato accontentato. Dopo essere stato accostato al Recreativo, Zubiaurre è stato infine ceduto per questa stagione all'Elche, squadra di Seconda Divisione nella quale potrà ritrovare quella condizione che non è mai riuscito a recuperare a Bilbao. Il prestito non prevede il diritto di riscatto, dunque Iban il prossimo anno tornerà alla casa madre con la speranza di essere nuovamente un giocatore "vero" e di poter avere più occasioni per mettersi in mostra. La decisione di Caparros mi sembra indicativa del fatto che il mister non voglia liberarsi del giocatore, ma intenda anzi rivitalizzarlo per farne un credibile vice-Iraola (anche per non abbattere il valore economico del calciatore), ruolo nel quale sta adesso testando Murillo, un elemento di cui personalmente farei a meno anche da domani; visto che attualmente non ci sono spazi per Zubiaurre, meglio mandarlo in prestito che tenerlo un'altra temporada a riscaldare panchine e tribune. A parer mio potrebbe essere la mossa giusta. La gestione del giocatore mi è sempre sembrata assurda (ricordo che, dalla sua presentazione ufficiale, ha giocato la miseria di 3 partite ufficiali in un anno e mezzo) e trovo che questo prestito sia arrivato anche troppo tardi. Era evidente che Iban non era più abituato a giocare incontri veri, ma è altrettanto innegabile che non è stato fatto alcun tentativo per recuperarlo; Gurpegi, rientrato dopo 2 anni di stop, ha subito giocato da titolare, per esempio. Lungi da me paragonare, per importanza in campo e carisma, Carlos con Zubi, tuttavia l'ostracismo di tutti verso il terzino di Mendaro mi ha sempre lasciato perplesso, quasi come se la nuova dirigenza mal tollerasse un elemento venuto a costare 5 milioni per colpa del presidente precedente. Auguro con tutte le mie forze al ragazzo di far bene all'Elche e di tornare a Bilbao per riprendersi una maglia e poter così coronare il suo sogno ancora irrealizzato, esordire cioè al San Mamés con la camiseta zurigorri.

lunedì 4 agosto 2008

La Peña Leones Italianos si muove.


Mentre l'Athletic sconfiggeva prima il Lemona (1-0 su autogol) e quindi il Charlton (1-0 gol di Etxebe), rimanendo imbattuto in questo precampionato, i Leones Italianos si sono dati da fare e hanno preparato, per mano del sempre immenso Simone Bertelegni, un documento ufficiale contro la pubblicità sulla maglia che è stato pubblicato dal sito AupaAthletic, il portale web più importante dei tifosi biancorossi. Una bella soddisfazione per noi, anche perché siamo la terza Peña in ordine di tempo a produrre un testo contro la sponsorizzazione della camiseta. Di seguito posto il documento in castigliano e una breve traduzione dei punti salienti per chi non conoscesse questa lingua. Noi non molleremo mai!

La Peña Leones Italianos expresa su amargura y disgusto por la violación de la camiseta del Athletic

Los socios de la Peña Leones Italianos
Con la inserción del logotípo de una empresa privada en la hasta entonces virgen camiseta rojiblanca el Athletic ha renunciado a una de sus más distinguidas señas identitarias.

La noticia del acuerdo entre Athletic y una empresa petrolera llegó súbita e indeseada en un caluroso día de verano, despertando la atención de la prensa vasca, española e internacional (en el caso de Italia, por ejemplo, de los dos mayores periódicos, “Il Corriere della Sera” y “la Repubblica”, entre otros), por supuesto no porque los periodistas, como alguien dijo con cierta dósis de arrogancia, no tienen más noticias en verano, sino por tratarse de una auténtica revolución en el ámbito de la historia del fútbol: el último club de élite que conscientemente evitaba manchar su camiseta renuncia a esta seña o mejor, como se ha escrito, “se rinde a los petrodólares”.

La firma del contrato, anunciada en período veraniego, al estar muchos hinchas y socios de vacaciones y lejos de la vida del club, aportará al cuarto equipo estatal por número de hinchas (datos Marca 2008) y tercero por número de trofeos, la cifra de dos millones de euros, suma más bien digna de algún “club ascensor” y de palmarés escaso.

No podemos negar que el sr. García Macua obtuvo el visto bueno para esta operación, aunque gracias a votaciones de ámbito más global (el presupuesto del club) que particular (es de demonstrar que en caso de referéndum pro o contra la publicidad los favorables ganarían, además conociendo con antelación el bajo nivel de la cifra). Presidentes anteriores obtuvieron el mismo resultado, renunciando al final al propósito (con la no asimilable excepción del acuerdo con el Gobierno vasco en el año 2004), para no dividir la afición.

Los resultados de la firma entre Athletic y una empresa petrolera son dos: división de la afición y renuncia a una fuerte tradición. Por supuesto, el contrato no supone más resultados. Los ingresos no permitirán el fichaje de ningún crack y no aportarán solución estructural a los periódicos déficits de las cajas sociales. Además, es probable que las ventas de camisetas bajen sensiblemente: dicho de otra manera, una parte de los dos millones de ingresos publicitarios se perderán por una baja de ventas de camisetas.

Quienes opinan que la limpieza de la camiseta no representaba una seña identitaria que presumir con orgullo no creen en la evidencia: cuando, en los años ochenta, los clubs de todo el mundo empezaron a lucir logotipos publicitarios, es evidente que el Athletic y otros clubs renunciaron voluntariamente, considerándolo algo negativo. Los demás clubs que compartían esta visión con el Athletic han ido desapareciendo uno tras otro; el Athletic se había quedado no solo, sino único. Único, ese adjetivo que tanto nos gusta y que, en el panorama del fútbol mundial, nos gustaba poder aplicar solamente al Ahletic.

Quienes opinan que con dos millones de euros al año se podrá crear un equipo más competitivo y conquistar trofeos, quizá no tenga ni idea de los costes de la industria futbolística.

Queremos recordar que en el año 2002 el Athletic firmó un acuerdo de patrocinio con la Diputación de Bizkaia que supuso seis millones de euros (datos web Athletic Club), o sea el triple del presente contrato, aún sin poner logotipos en la primera equipación del primer equipo. Y en el año 2006 BBK proporcionó 1,8 millones de euros para poner su logotipo por todas partes menos en la camiseta (datos web del Athletic Club).

Pues bien, preguntarse cuánto costaba mantener la camiseta limpia ya tiene respuesta: dos millones de euros. Acaso no había otras maneras de recaudar esa cifra? La respuesta, por supuesto, es sí:
- primero, se podía firmar otro contrato parecido al de BBK: una empresa que de verdad quiera al Athletic paga por no manchar su histórica zamarra
- segundo, se podía invertir en la distribución de los productos de la Marca Athletic, muy difíciles de encontrar fuera de Bizkaia. Sabedores de las dificultades que tuvo la única empresa italiana que no se rindió y al final consiguió importar los productos de la MA, pensamos que el club no tenía ganas de difundir los productos de la MA. Durante estos años el club ha renunciado a vender productos en mercados tan prometedores como Hispanoamérica. No hay que olvidar que se anuncia una baja de ventas de camisetas nada más se agoten las que no llevan el nombre del patrocinador
- tercero, vincular parte de los sueldos de los jugadores a los resultados
- cuarto, racionalizar y limitar los gastos inútiles (como las cenas de los ex presidentes); hablando de gastos inútiles, no hace falta decir que el Athletic ya tendría en sus cajas unos dos millones de euros más, la cifra proporcionada por el patrocinador, si hubiera renunciado, en la pasada temporada, a regalarles una pasarela de 23 partidos (sumados ambos) a Del Horno y Cuéllar
- quinto, alquilar San Mamés para eventos como conciertos, etc.

Otro inmenso recurso que el Athletic se niega a aprovechar es su numerosa afición. Por ejemplo, recomendamos la reforma del “carnet de simpatizante”. Bastaría sustituirlo y crear la categoría de “socio simpatizante”, sin derecho de voto y de asiento en San Mamés; de esta manera aumentaría el número de socios y con ello los ingresos. El Barcelona hizo algo parecido y cada año sus socios aumentan.
No olvidemos que dentro de algunos años estará disponible el San Mamés Berria, segura fuente de más ingresos.

Con este comunicado y nuestras sugerencias nos gustaría volver a animar un debate que, pese a lo que se ha dicho con cierta actitud chulesca, retando al público de San Mamés durante la presentación del equipo, no está superado.

Esperamos que la afición del Athletic, competente y comprometida, no se haya rendido a su vez renunciando a su tradicional actitud crítica y luchadora. Con este comunicado queremos decir a los hinchas y peñas que estén de acuerdo con nosotros que pueden contactar y contar con la Peña Leones Italianos en todas sus iniciativas en contra de la publicidad (los contactos se encuentran en www.leonesitalianos.net).

Por nuestra parte, de momento pensamos interrumpir nuestras relaciones con las peñas que manifiesten su apoyo al esperpento en la camiseta.

Además, invitaremos nuestros socios a boicotear las gasolineras involucradas en el asunto (en Italia hay unas cuantas de Repsol, la empresa que controla la que da su limosna al Athletic) y a dejar de comprar productos de la Marca Athletic. Esperamos que los que estén de acuerdo con nosotros se sumen a esta campaña.

Para acabar, y parafraseando algunas frases que hemos podido leer en algunos foros de hinchas, que nadie se atreva a decir que por no querer publicidad en la camiseta no queremos al Athletic. Lo que la Peña Leones Italianos ha estado haciendo durante ocho años para enaltecer el nombre del Athletic en Italia es conocido, patente e innegable.

HOY PUBLICIDAD
MAÑANA S.A.D.
PASADO MAÑANA JUGADORES HISPANOAMERICANOS DE ORIGEN VASCO
Y EN UN SANTIAMÉN EXTRANJEROS EN EL ATHLETIC


Sintesi del documento in italiano:

Siamo amareggiati e non ci dicano che l'assenza di pubblicità sulla maglia non era un tratto distintivo dell'Athletic; lo prova la vasta eco internazionale della notizia della violazione.

Macua ha ottenuto il via libera alla pubblicità, ma nell'ambito di una votazione complessa, in cui si diceva sì o no alle previsioni di bilancio e si finiva indirettamente o meno per dire sì o no alla pubbli, che era un articolo, un comma del pastone su cui si votava.

La pubblicità divide la tifoseria e farà calare la vendita di magliette (quindi una parte dei due milioni bye bye).

2 milioni di euro sono una cifra risibile: riferimenti agli altri contratti pubblicitari dell'Athletic come da mio post precedente.

Non comprando Del Horno e Cuéllar, acquistati l'anno scorso praticamente per NON farli giocare, permetteva di avere in cassa la stessa cifra.

Soluzioni per far cassa: meno sprechi, migliorare la distribuzione della Marca Athletic, contratti a rendimento e allargamento del numero di soci creando la figura di "socio simpatizzante", senza diritto di voto e di posto allo stadio.

Il nuovo stadio (2011) risolverà molte magagne economiche, si tratta di resistere.

La PLI accetta di aggregarsi a qualsiasi iniziativa anti pubblicità. Rompe ogni rapporto con le peñas palesemente pro pubbli. Boicotterà Petronor, Repsol e la Marca Athletic e invita a fare lo stesso.

Chiede al signorino Macua meno arroganza nelle sue dichiarazioni.

Oggi pubblicità, domani stranieri, occhio.