sabato 20 febbraio 2010
Andata dei sedicesimi di Coppa UEFA: Athletic 1-1 Anderlecht.
San Josè festeggiato dai compagni dopo il gol del pareggio (foto Athletic-club.net).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, San José, Ustaritz, Castillo; Gurpegui (55' Susaeta), Orbaiz, Javi Martínez, Yeste (46' Muniain); De Marcos (66' Toquero), Llorente.
RSC Anderlecht: Proto; Gillet, Mazuch, Juhász, Van Damme; Legear, Kouyaté, Biglia, Kanu; Boussoufa (91' Matías Suárez), Lukaku (80' De Sutter).
Reti: 34' Biglia, 57' San José.
Arbitro: Matteo Simone Trefoloni (Italia).
Diciamolo subito: ci aspettavamo tutti un'altra gara da parte dell'Athletic. In casa, nella partita di andata contro un avversario difficile ma non impossibile, la logica avrebbe voluto un atteggiamento aggressivo fin dal primo minuto di gioco, pressing alto e magari azioni palla a terra per mettere in difficoltà i centrali dell'Anderlecht, tanto macchinosi se puntati in velocità quanto raramente superabili sui palloni alti; già alla lettura delle formazioni, tuttavia, si è capito che Caparros aveva altro in mente. Il pareggio finale è giusto per quanto visto in campo, anche se innegabilmente è un risultato positivo soprattutto per i belgi, che fra una settimana potranno limitarsi a gestire il vantaggio e ad aspettare i Leoni per poi ripartire in contropiede, arma che hanno dimostrato di saper sfruttare benissimo grazie ad alcuni elementi tecnici e rapidi.
Muniain e Susaeta in panchina, Gurpegi esterno destro e Yeste a sinistra: Jokin decide di proporre il solito assetto coperto, mostrando di non voler impostare un match d'attacco e di preferire una tattica più accorta per far scoprire l'Anderlecht; lo 0-0, in fondo, è un punteggio che premia chi gioca in casa vista la regola dei gol segnati in trasferta. Jacobs però non ci casca, tiene la squadra corta a presidiare la propria metà campo e si affida alla capacità di ripartire dei suoi: Lukaku è un gigante con movenze da pantera, Boussoufa unisce il controllo di palla alla velocità di esecuzione e sulle fasce Kanu e Legear sono sempre pronti ad appoggiare l'azione o ad inserirsi per vie centrali. L'Athletic tiene palla ma come sempre produce poco o nulla, anche perché Llorente di testa non ha vita facile e De Marcos riesce a incidere solo quando si sposta sulle fasce; gli esterni, poi, non appoggiano nel modo adeguato l'azione offensiva, poiché Yeste manca di ritmo e Gurpegi è generoso ma non può cantare e portare la croce. I problemi dei biancorossi, insomma, sono i soliti e non è un caso che sia l'Anderlecht a rendersi pericoloso al 15' con Legear (colpo di testa parato da Iraizoz), al 24' con Boussoufa, che quasi sorprende Gorka con un tiro cross alzato in corner dal portiere navarro, e al 29' con Lukaku, il cui rasoterra su errore di Ustaritz fa la barba al palo. Ironia della sorte, è proprio Iraizoz (fin lì tra i migliori) a causare il vantaggio dei biancomalva: il tiro di Lukaku è tutto fuorché irresistibile, Gorka non trattiene e Biglia, appostato nei pressi, si getta sul pallone e insacca anticipandolo. Vantaggio giusto per i belgi, anche se l'Athletic va vicinissimo al pari proprio in chiusura con De Marcos che, pescato tutto solo in area da un tocco di Yeste, ritarda troppo il tiro e si fa murare da Proto. Caparros ripensa la formazione nell'intervallo e a inizio ripresa inserisce Muniain per uno Yeste fuori condizione, ripetendosi al 55' col cambio Gurpegi-Susaeta. Sarà un caso, ma appena due minuti dopo l'ingresso di Markel, uno degli uomini più in palla in questa stagione, i Leoni pareggiano: angolo corto di Orbaiz per Susaeta, conclusione del numero 14 dal vertice sinistro dell'area e tocco vincente di San José (Proto era comunque già battuto). Con due ali vere il gioco dell'Athletic ha finalmente un senso e l'Anderlecht rincula in modo evidente, rischiando di capitolare per un colpo di testa di Llorente al 65'; i belgi perdono terreno ma continuano a essere pericolosi grazie alla presenza di Lukaku, un vero e proprio fenomeno considerati i 17 anni da compiere, che da solo impegna i centrali ed è in grado di ribaltare l'azione come fa al 68', quando prende palla, la difende in mezzo a tre uomini e scarica un sinistro terrificante che sfiora il palo della porta di Iraizoz. Jokin inserisce Toquero per De Marcos e cerca di mettere ulteriore pressione sugli uomini di Jacobs, tuttavia la partita perde minuto dopo minuto di intensità: all'Anderlecht il risultato va benissimo e l'Athletic ha diversi uomini sulle gambe, cosa che impedisce ai bilbaini di dare continuità alla loro azione. L'ultimo brivido si ha al 91', con Llorente (invero un po' opaco) che controlla benissimo spalle alla porta, si gira rapidamente ma spara alle stelle.
A Bruxelles sarà durissima, visto che presumibilmente i belgi giocheranno sulla falsariga dell'andata e potranno lasciare l'iniziativa ai biancorossi, di cui ormai tutti conoscono i limiti quando sono costretti a fare la partita. Nota finale per gli scontri dopo il fischio finale: i tifosi dell'Anderlecht sono stati impresentabili, hanno fatto casino fin dal pomeriggio e non contenti hanno pure pensato di invadere il campo del San Mamés. Le bastonate che hanno preso gli avranno sicuramente chiarito che un conto è spadroneggiare a Liegi, Gand o Bruges, un altro è tentare di farlo a Bilbao.
Pagelle dell'Athletic.
Iraizoz 5: sicuro e bravo in un paio di occasioni, ma il gol subito è colpa sua e potrebbe pesare in modo decisivo sul passaggio del turno.
Iraola 6,5: deve attaccare con giudizio, perché sulla sua fascia c'è un brutto cliente, Kanu, e non si può permettere distrazioni. Annulla il brasiliano e quando spinge si fa sentire. Positivo.
San José 7: Lukaku è avversario in grado di tenere in apprensione un'intera difesa, tuttavia quando si incrocia con Mikel trova meno spazi. Il gol è preziosissimo e conferma il fiuto del navarro nell'aria avversaria.
Ustaritz 5,5: più insicuro rispetto al compagno di reparto, palesa una certa macchinosità dovuta alla ruggine da panchina. Sbaglia troppo e non è deciso nei contrasti. Urgono minuti per ritrovare lo smalto.
Castillo 4,5: peggiore in campo, di gran lunga. Non tiene Legear, si fa saltare da Lukaku sull'1-0 e non mette un cross che sia uno in 90 minuti. Lui titolare e Koikili in tribuna: dov'è l'errore?
Gurpegi 6: in fase di contenimento c'è sempre, e non a casa Kanu è il meno pericoloso degli elementi offensivi dell'Anderlecht. Quando c'è da costruire, però, serve a poco sulla destra. Giustamente sacrificato quando la squadra va in svantaggio (dal 55' Susaeta 7: incomprensibile la sua partenza dalla panchina. E' in forma, punta sempre l'uomo e crea la superiorità di cui c'è bisogno. Fornisce l'assist a San José ed è presente in quasi tutte le azioni pericolose dell'Athletic).
Orbaiz 6: fa il suo senza brillare particolarmente, dirigendo il traffico a centrocampo con ordine. Non è lui che può accendere la luce, tuttavia non demerita.
Javi Martinez 6,5: il doppio lavoro che fa senza battere ciglio è encomiabile. Diga frangiflutti davanti alla difesa, suona la carica quando bisogna assaltare il fortino di Proto. Insostituibile.
Yeste 5,5: non è in forma, l'infortunio patito contro l'Espanyol non gli permette di essere al 100%. Prova a dare la scossa, va al tiro e serve una palla d'oro a De Marcos, ma non può alzare i ritmi e viene sostituito (dal 46' Muniain 6,5: altro giocatore di cui risultano inspiegabili le panchine, col suo ingresso la partita cambia subito. Cerca l'uno contro uno e dà alla fascia sinistra la profondità che mancava, anche se Castillo non è un partner ideale. Meritava la maglia da titolare).
De Marcos 5,5: fumoso, poco incisivo quando viene servito, non trova spazi accanto a Llorente e si sposta spesso sulle fasce, dove dimostra maggior confidenza col gioco. Spreca una ghiottissima palla-gol a fine primo tempo (dal 66' Toquero 6: entra per mettere pressione ai centrali dell'Anderlecht, è confusionario ma in area si fa vedere).
Llorente 5,5: non è la sua partita. Ha un paio di buone occasioni ma le fallisce in modo netto, inoltre stenta ad incidere preso com'è nella morsa dei due centrali. Forse si rammarica nel vedere Lukaku servito spesso palla a terra, mentre lui viene cercato quasi sempre per la spizzata. Sprecato.
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anch'io credo che ormai si palese che almeno uno tra Muniain e Susaeta non possa quasi sempre stare in panchina e dover essere decisivi poi a gara in corso, e anche la scelta di Koi e Gabilondo in tribuna...
RispondiEliminaIo ci credo ancora alla grande!
RispondiEliminaL'importante è che giochi Susaeta, sennò nn passeremò mai...
Resa
Panner: Gurpegi a destra va bene quando si incontrano avversari con grandi potenzialità offensive, come quel Werder brema contro cui venne sperimentata per la prima volta questa soluzione. Quando l'Athletic deve fare la partita, come avrebbe dovuto contro l'Anderlecht in casa, la presenza di Carlos risulta pressoché inutile: se l'ala sinistra avversaria resta bassa e gioca sfruttando prevalentemente il contropiede il solo Iraola basta e avanza in fase difensiva, mentre in quella offensiva i Leoni si trovano con un mediano (con piedi e caratteristiche non propriamente da ala...) nel ruolo di esterno destro di centrocampo. Gurpe è generoso e prova ad ovviare alle carenze tecniche con la corsa, la generosità e il carattere, ma non è un caso se ultimamente gli ingressi di Susaeta o Muniain quando si deve rimontare risultano spesso decisivi. Che però Caparros abbia sprecato un tempo intero come ha fatto ieri mi sembra quasi masochistico: è troppo chiedere, come fai tu, Susaeta, Muniain e magari De Marcos in campo insieme? Così, tanto per vedere almeno una volta l'effetto che fa.
RispondiEliminaSu Koikili in tribuna e l'impresentabile Castillo titolare (zero cross in 90', lo ripeto) preferisco non commentare...
Resa: le possibilità ci sono e il risultato obbligherà Caparros ad un atteggiamento meno attendista. Susaeta in campo mi sembrerebbe il minimo, visto che in questa stagione è forse il migliore per rendimento tra i giocatori offensivi.