mercoledì 3 febbraio 2010
20a giornata: Espanyol 1-0 Athletic.
Luis Garcia batte Iraizoz e regala la vittoria all'Espanyol (foto As).
RCD Espanyol: Cristian Álvarez; Chica, Pareja, Víctor Ruiz, Dídac; Baena, Javi Márquez; Luis García, Verdú (90' Roncaglia), Callejón (67' Corominas); Osvaldo (81' Iván Alonso).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ustaritz (60' Muniain), Amorebieta, Koikili; Gurpegui, Iturraspe, Orbaiz, Yeste (18' Susaeta); Toquero (65' De Marcos), Llorente.
Reti: 59' Luis García.
Arbitro: Rubinos Pérez (colegio castellano-leonés).
Chi si era illuso dopo la vittoria con il Real Madrid può tornare con i piedi per terra: l'Athletic formato trasferta (3 sconfitte nelle ultime 4 partite fuori casa) conferma una volta di più la sua inadeguatezza e la mancanza di continuità che continua ad essere uno dei peggiori difetti di questa squadra. Se a la Coruña i Leoni avevano perso dopo aver disputato un'ora di buon livello, stavolta hanno giocato una partita penosa, praticamente da denuncia. Di fronte ad un Espanyol tutt'altro che irresistibile, infatti, i biancorossi non solo hanno palesato gli ormai arcinoti limiti d'impostazione, ma hanno anche tenuto ritmi incomprensibilmente bassi, rinunciando ad attaccare se non tramite le iniziative isolate di un volenteroso Susaeta. L'Athletic è questo, non se ne esce: se va in vantaggio è difficile rimontarlo e può fare risultato, altrimenti sono quasi sempre dolori, come si è visto contro i pericos.
A livello di formazione nulla si muove, giacché Caparros sembra aver dimenticato nuovamente il significato della parola turnover; le uniche novità riguardano Ustaritz e Iturraspe (alla fine forse il migliore per i baschi), che sostituiscono gli squalificati San José e Javi Martinez, per il resto l'undici di partenza è quello di sempre. Si torna a rivedere Gurpegi finta ala destra (soluzione che magari andrebbe accantonata di fronte a formazioni di bassa classifica come l'Espanyol), mentre a sinistra c'è Yeste. In casa Espanyol il tecnico Pochettino vara la linea verde e schiera titolari ben quattro canterani, Didac, Victor Ruiz, Baena e Javi Marquez. Già dalle prime battute si capisce che il match non sarà roba per palati fini: nel primo quarto d'ora si vedono contrasti parecchio duri (Ustaritz e Yeste ne subiscono le conseguenze e Fran deve lasciare il posto a Susaeta dopo soli 18'), la manovra latita da entrambe le parti e ci si affida soprattutto ai lanci lunghi e ad estemporanee azioni dei singoli. Non è un caso che le occasioni da rete si contino sulla dita di una mano: l'Athletic ci prova solo con Susaeta da fuori (palla a lato di poco), i padroni di casa impegnano due volte Iraizoz con tiri deviati sempre da Amorebieta, che costringono Gorka a dei colpi di reni non proprio ordinari. Si va all'intervallo tra gli sbadigli. La ripresa ricalca la prima frazione almeno fino al 59', quando Javi Marquez, uno dei migliori in campo, lascia partire un bel sinistro solo contenuto da Iraizoz: sulla deviazione del portiere navarro irrompe Luis Garcia ed è l'1-0 per i catalani. Jokin a questo punto si sveglia dal letargo e manda dentro Muniain per Ustaritz (Gurpegi arretra in posizione di difensore centrale) e de Marcos per un inesistente Toquero, nell'ovvio tentativo di recuperare una partita che gli sta sfuggendo di mano; con due giocatori in grado di stoppare il pallone senza mandarlo ogni volta a tre metri di distanza (ogni riferimento a Toquero è puramente voluto) e di dialogare rasoterra i bilbaini guadagnano metri, ma a dire la verità continuano a creare poco o nulla. E' anzi l'Espanyol a sfiorare il 2-0 con Coro, il cui colpo di testa viene salvato ancora da un ottimo Iraizoz. L'Athletic ci prova con Iraola (tiro dal limite deviato in corner da un difensore) e con qualche cross ben controllato da Cristian, tuttavia quando l'arbitro fischia la fine c'è poco da recriminare per questa seconda sconfitta consecutiva.
I baschi non sono riusciti a centrare la porta una sola volta in 90 minuti: quando si hanno a disposizione giocatori come Llorente, Susaeta, Muniain, de Marcos, Yeste e Iraola questo è un primato (in negativo, ma sempre primato è). Inutile commentare oltre, anche se vorrei fare un'ultima notazione: il contratto di Caparros è in scadenza, eppure non è stato ancora rinnovato. Che anche in società stiano cominciando a riflettere sull'operato dell'utrerano?
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Edo ho appena letto sul sito ufficiale che la squadra in Europa League cambierà sponsor (Gobierno Vasco)....ma lo cambierà anche in campionato oppure in Spagna può metterli entrambi sulla maglia?
RispondiEliminapanner39
Lo sponsor del governo basco ci sarà solo in UEFA (dove se ne può mettere solo uno per volta), mentre in Liga rimarrà quello di sempre.
RispondiEliminamenomale, altrimenti i Paesi Baschi sarebbero scoppiati.....ma secondo te è possibile che questo presidente o il più possibilmente il prossimo possa tornare indietro e alla scadenza del contratto con la Petronor possa scomparire quel maledetto sponsor?
RispondiEliminapanner39
Francamente non lo so, ma ci spero. Il fatto è che Macua è riuscito laddove altri presidenti avevano fallito, della serie: l'Athletic elegge il suo presidente, è vero, ma chi arriva a candidarsi è sempre e comunque intrallazzato con tutta una serie di poteri cui la pubblicità sulle maglie fa gola (non solo quella, è ovvio, ma è comunque parte del tutto). Un po' come succede nella politica, in pratica.
RispondiEliminae tra quanto ci sarà la elezione?
RispondiEliminapanner39
Mi sembra che il presidente resti in carica 4 o 5 anni...Macua è stato eletto nel 2007, quindi fra un paio d'anni al massimo ci saranno le elezioni.
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