sabato 19 settembre 2009
Girone L di Coppa UEFA: Athletic 3-0 Austria Vienna.
Llorente festeggiato dopo un gol (foto Marca).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola (75’ Zubiaurre), Ocio, Amorebieta, Castillo; Susaeta, Gurpegui (82’ San José), Yeste, Muniain; Etxeberria, Llorente (59’ David López).
Austria Vienna: Safar; Standfest, Bak, Ortlechner, Suttner; Klein, Vorisek (77’ Madl), Dragovic, Emin Sulimani (31’ Liendl); Jun, Diabang (59’ Schumacher).
Reti: 7’ (rig.) e 24’ Llorente, 56’ Muniain.
Arbitro: Kevin Blom (Holanda).
Note: espulso al 70’ Suttner (AV) per gioco violento.
L'attesa è durata più di quattro anni, ma la rentrée europea dell'Athletic non ha deluso le attese dei tifosi biancorossi: 3-0 netto e una prova finalmente di spessore anche dal punto di vista del gioco, con un dominio sul terreno del San Mamés che è andato oltre al pur netto punteggio. L'Austria Vienna, che nel 2005 eliminò a sorpresa il lanciatissimo undici di Valverde espugnando la Cattedrale, si è dovuta inchinare di fronte ad una prestazione ricca di personalità e di buone trame da parte dei bilbaini, forse mai così in palla da quando Txingurri se ne andò da Bilbao (Caparros stesso ha dichiarato di aver visto la miglior partita dei suoi da quando siede sulla panchina basca).
L'allenatore di Utrera schiera per dieci undicesimi la formazione attesa (Gurpegi dentro per lo squalificato Javi Martinez), con l'unica, grande novità rappresentata da Etxeberria in luogo di Toquero; per il Gallo è una serata doppiamente speciale, poiché ritrova una maglia da titolare proprio in occasione della presenza numero 500 con la maglia dell'Athletic. La sua presenza non è meramente celebrativa, però, e fin dall'inizio il capitano si dimostra in buona condizione e molto desideroso di fare, e con lui anche il resto della squadra parte a spron battuto; il 4-4-2 piuttosto scolastico degli austriaci viene subito messo alla frusta dai Leoni, che fanno girare molto bene il pallone e tengono alto il ritmo, nel chiaro intento di voler forzare immediatamente il prevedibile fortino dei biancoviola. I piani dei padroni di casa si concretizzano al 7', quando un'azione personale di Susaeta viene conclusa dall'ala di Eibar con un cosiddetto piscinazo in area di rigore, un tuffo in bello stile sull'entrata in scivolata di Suttner che inganna l'arbitro e lo porta a fischiare il penalty: dagli 11 metri Llorente resta freddo e realizza l'1-0. Non è bello passare in vantaggio con una simulazione, ma l'Athletic legittima il vantaggio grazie ad una condotta di gara esemplare da ogni punto di vista, davvero con pochi eguali nella recente storia biancorossa. La manovra scorre fluida, viene condotta con combinazioni rapide palla a terra e per una volta non passa costantemente attraverso il lancio lungo dalle retrovie, cosa che mette in difficoltà palese una squadra molto fisica e poco tecnica come quella di Daxbacher. L'Austria Vienna si fa vedere una volta con Diabang (botta da fuori ben contenuta da Iraizoz), tuttavia cede metri sul campo del San Mamés e sembra in balia dell’ avversari. Al 24' ecco la conferma: Susaeta, imprendibile, scappa ancora una volta sulla destra e centra alla perfezione per Llorente, che conclude con una pregevole girata al volo e spedisce la sfera alle spalle di Safar. Il tecnico ospite tenta di scuotere la squadra con un primo cambio al 31' del primo tempo e dopo 5 minuti i suoi, trascinati dalle buone giocate di Jun, vanno vicini al gol ancora con Diabang, che viene ipnotizzato da Iraizoz e si fa parare la conclusione a tu per tu con l'estremo difensore navarro. Resta comunque l'impressione che gli austriaci arrivino al tiro più a causa dei cali di concentrazione della difesa basca che in virtù della loro manovra, frenata sempre sul nascere da un Gurpegi monumentale in interdizione. Carlos da solo fa il lavoro di due uomini e in tal modo Yeste può concentrarsi sulla creazione di gioco, fatto questo che, insieme ad una tranquillità e ad una convinzione raramente espresse in Liga, spiega in gran parte la buona serata dei Leoni. Il tempo si chiude con un palo di Muniain, in ombra all'inizio ma in fase ascendente negli ultimi minuti, e con un Athletic che tira il fiato e arretra un po' il suo baricentro, concedendo un paio di opportunità agli ospiti.
L'unica possibilità per i viennesi di riaprire il match consisterebbe nel segnare nei minuti iniziali della ripresa, tuttavia i bilbaini rientrano in campo con l'atteggiamento della prima mezz'ora e, dopo un paio di puntate in area altrui, chiudono la contesa al 56'. Autore del gol del sipario è Munian (non ancora 17enne, lo vorrei ricordare), che conclude con un tocco a porta vuota una splendida azione di Iraola e seppellisce definitivamente le poche speranze dei biancoviola di uscire indenni da Bilbao. Il resto del tempo è passerella, ravvivata dal rosso diretto a Suttner per un'entrataccia su Muniain, dalla traversa colta da David Lopez grazie ad un cross deviato e dalle parate di Safar sui tentativi di Susaeta e dello stesso Iker. Caparros fa riposare Llorente e Iraola e concede i primi minuti stagionali a Zubiaurre e San José, mentre il pubblico tributa un'ovazione a Gurpegi al momento della sua uscita dal campo. La partita si chiude con un'altra grande parata del portiere austriaco su destro a girare di Munian, gesto tecnico pregevolissimo che mette la parola fine ad un incontro piacevole e divertente, almeno per i tifosi zurigorri.
Parlare di vendetta è esagerato e francamente inappropriato per uno sport, anche se il fatto di giocare la prima partita di UEFA proprio contro la squadra che per ultima aveva affrontato (ed eliminato) i Leoni in Europa presentava un risvolto molto suggestivo. Il mio timore che la squadra scendesse in campo contratta e impaurita non si è realizzato, per fortuna, e si può affermare con tranquillità che l’Athletic si è dimostrato assolutamente all’altezza del palcoscenico continentale. Nell’altra partita del girone il Werder, favorito per il primo posto, ha ottenuto un importante successo esterno sul campo del Nacional da Madeira, cosa che rende i tre punti ottenuti dai biancorossi contro l’Austria ancora più preziosi. Ora ad attendere i bilbaini c’è l’esame-Villarreal: dopo tre vittorie su tre, due in Liga e una in UEFA, la squadra del mai troppo rimpianto ex tecnico Valverde giunge al momento giusto per testare le ambizioni degli uomini di Caparros.
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Ah, allora non è stata solo una mia impressione, il bel gioco (o, almeno, un gioco decisamente migliore del solito) c'è stato... speriamo sia l'inizio di una nuova fase all'interno dell"era Caparros"...
RispondiEliminaMammamia ne abbiamo vinta un'altra!3-2! come godo!
RispondiEliminaDall'Europa alla Liga un solo grido...
RispondiEliminaSALUTATE LA CAPOLISTA!
ahahahahah, quanto bello è? :)
Godiamoci il momento finchè dura, non so nemmeno da quanto l'Athletic non vinceva le prime tre di campionato: tre pere all'Austria Vienna giusto per rifarsi dal dispetto di quattro anni fa e dopo tre giorni altre tre pere al sottomarino di Valverde (chissà quanto potremo resistere ai doppi impegni con la nostra rosa, questa è la vera preoccupazione dell'annata... ma questo è tutto fieno in cascina per i periodi di magra)!
Incredibile davvero: e tra l'altro il Re Leone è tornato lui, oggi di testa e con un gran diagonale sinistro.
Gli unici (al momento, dato che il Valencia sta ancora giocando) appaiati ai due marziani... Aupa Athletic!
Braveheart.
asfaltato anche il submarino!!!
RispondiEliminagora athletic!!!!
ZènonLigre
Billi: sì, il gioco c'è stato, ma come ho scritto nel pezzo aspettiamo prima di gioire davvero. Già nelle prime due stagioni caparrossiane la squadra ha avuto sprazzi di buon calcio, ma sono stati solo dei momenti ed è sempre mancata la continuità per farli diventare la regola. Ricordo il triplo 3-2 dell'anno scorso contro Atletico Madrid, Malaga e Valencia...grandi speranze, poi però la squadra tornò a praticare il suo non-gioco. Quindi andiamoci cauti, anche se le ultime due uscite sono state davvero promettenti.
RispondiEliminaBraveheart: era dalla stagione '88/'89 che l'Athletic non partiva così bene, e se vinceremo anche domani sarà il miglior inizio liguero della storia dei Leoni. La condizione fisica in questo momento ci favorisce (non scordiamoci che giochiamo gare ufficiali da fine luglio), e poi c'è anche un'evidente convinzione che adesso pervade tutti i giocatori. Sarà importante non deprimersi nel momento in cui i risultati non arriveranno, in modo da non abbandonare la giusta strada del gioco attuale.
ZènonLigre: gora ta gora ;)