E’ iniziata ufficialmente l’altro ieri, con una doppia seduta di allenamento prima della partenza per il ritiro in terra valenciana (cosa già piuttosto indicativa), l’avventura di Marcelo Bielsa sulla panchina dell’Athletic. Innanzi tutto, fatemi dire che sono estremamente orgoglioso della sua scelta di dire no all’Inter perché già accordatosi con Urrutia, peraltro senza avere alcuna certezza riguardo al suo approdo a Bilbao; leggere su blog e siti italiani le elucubrazioni più assurde per motivare il rifiuto del Loco ad accettare l’offerta di Moratti è stato divertente ma in parte anche molto triste, perché un paese nel quale pare impossibile che una persona rispetti la parola data rivela chiaramente i motivi della propria decadenza civile e morale. “Ha paura di misurarsi con la Serie A”, “Non vuole avere la pressione di dover vincere subito”, “Ha scelto Bilbao e non Milano perché è un mediocre” sono solo alcune delle frasi deliranti lette nei giorni post-rifiuto, mentre allo stesso tempo fioccavano le analisi ex post dei tecnici della domenica (della serie: per fortuna non è arrivato, non è un vincente /tatticamente non è adatto al calcio europeo/con quello schema in Italia non si vince). Vorrei far notare in particolare una chicca di Sport Merdaset, che in un profilo di Bielsa elenca tra i difetti del tecnico di Rosario il non dare il proprio numero di cellulare ai giornalisti e il mettere sullo stesso piano piccoli e grandi quotidiani (cito dal sito: “l'inviato del Clarìn (paragonabile al Corriere della Sera in Italia per importanza) o de La Opinion di Pergamino (come dire Pizzighettone) verranno trattati allo stesso modo”): due peccati capitali per la gentaglia che infesta il mondo del giornalismo italiota. Parlando di cose serie, la domanda che in questo momento corre tra i tifosi dell’Athletic è una sola: Marcelo Bielsa è adatto o no per i biancorossi? Nel mio piccolo la risposta è che il Loco non solo sia adatto, ma che calzi proprio come un guanto sulla filosofia del club bilbaino. Un tecnico che ama lavorare con i giovani, per cui non contano le vittorie ma un progetto serio, che ama il gioco propositivo in grado di esaltare i numerosi talenti che abbiamo in rosa e che promette di riportare Lezama al centro sembra quasi troppo bello per essere vero; insomma, Urrutia potrebbe davvero aver puntato sull’allenatore ideale per il particolarissimo club di cui è appena stato eletto presidente.
Al momento dubbi e curiosità maggiori riguardano sicuramente l’aspetto tattico, quello per il quale Bielsa è più conosciuto; d’altra parte, se un allenatore con pochi trofei in bacheca (un paio di campionati argentini e l’oro alle Olimpiadi del 2004 con l’albiceleste i principali) è quasi venerato dagli addetti ai lavori un motivo ci sarà. Il suo modulo di riferimento è il celeberrimo 3-3-1-3, schema avveneristico con il quale ha affrontato sia i Mondiali 2002 con l’Argentina che quelli del 2010 col Cile, ottenendo risultati alterni; in Corea e Giappone venne eliminato clamorosamente nel gironcino iniziale, nonostante la sua squadra avesse trionfato nel gruppo di qualificazione sudamericano e si fosse presentata alla competizione iridata da grande favorita, mentre in Sudafrica ha ricevuto grandissimi attestati di stima. Il Cile, infatti, è stato unanimemente riconosciuto come la formazione dal gioco più bello del torneo, anche se è caduto agli ottavi a causa del cinismo brasiliano e di alcuni infortuni di troppo. Il 3-3-1-3 di Bielsa, aldilà dei numeri, è una tattica che si basa su tre principi cardine: dominio del gioco, pressing alto e verticalizzazioni immediate. La difesa, nominalmente formata da tre centrali, in realtà viene rafforzata in fase di transizione negativa dai due esterni di centrocampo e dal mediano, figure fondamentali per la fase di non possesso. Il rosarino ama mischiare le carte e nella scelta degli uomini per questi ruoli ne ha dato spesso un esempio, specie nella sua avventura alla guida del Cile dove utilizzava Medel, un incontrista, come difensore centrale o il jolly Vidal in almeno tre posizioni differenti (esterno basso, ala o centrocampista centrale). Il fatto è che per il Loco ci sono alcuni punti cardine indiscutibili: dei tre centrali uno dev’essere bravo ad impostare, in modo tale da poter rilanciare subito l’azione o da far partire il palleggio fitto fin dalla propria trequarti (ecco spiegato il perché di un mediano arretrato in difesa), mentre uno degli altri due dev’essere un marcatore puro in grado di francobollarsi al centravanti avversario; allo stesso modo, gli esterni di centrocampo devono saper fare bene entrambe le fasi, giacché sono i loro movimenti a determinare il formarsi o meno dei buchi potenzialmente più pericolosi (facile da capire: se un esterno scatta fino alla trequarti offensiva, non viene servito e resta fermo, sul ribaltamento dell’azione dalla sua parte ci sarà una voragine per l’ala avversaria). Il pressing è fondamentale e parte da lontano, ovvero dai tre attaccanti, centravanti compreso; sono loro a dover disturbare immediatamente lo sviluppo dell’azione altrui, in particolar modo uno degli attaccanti esterni deve sacrificarsi rientrando fino a centrocampo per evitare l'inferiorità numerica. La transizione offensiva è forse il momento principale nella tattica del tecnico argentino, che mira a recuperare palla il più possibile vicino all’area avversaria per puntare poi sulla verticalizzazione immediata verso le punte. In generale, comunque, Bielsa vuole il dominio del gioco: l’asse centrale mediano-trequartista è la struttura portante su cui si basa la fitta ragnatela di passaggi in fase di possesso, mentre gli esterni (bassi ed alti) sono deputati alla creazione di un tourbillon di tagli e incroci che, unito alla ricerca della profondità del centravanti, deve allargare le maglie della difesa altrui. Il sistema offensivo si basa da sempre su uno dei dogmi immutabili di Bielsa, un enganche y tres punta: l’enganche è il regista avnazato, il trequartista in grado di fare da raccordo per i passaggi provenienti dalle retrovie, di inventare l’assist per le punte e pure di inserirsi a fari spenti per andare al tiro sugli assist delle ali; le tres punta sono il centravanti classico e i due esterni alti, che partono larghissimi per poi puntare verso il centro e aprire gli spazi per le sovrapposizioni dei fluidificanti o per le imbucate centrali. Ma Bielsa è veramente un integralista del 3-3-1-3? In realtà, come tutti gli allenatori intelligenti Bielsa sa adattarsi alle caratteristiche dei propri calciatori e, soprattutto, dei suoi avversari di giornata: se avrà contro una sola punta la difesa a 3 è assicurata, mentre se gli altri si presenteranno con due attaccanti lo schieramento arretrato sarà a 4. Ma la caratteristica forse più spiccata del Loco è la volontà di giocare un calcio “totale” attraverso l’utilizzo a rotazione dei suoi uomini in ruoli diversi, ed è da qui che nasce la sua passione per i giovani, maggiormente malleabili rispetto alle vecchie glorie. Ipotizzando comunque l’applicazione del classico schema dell'argentino alla rosa biancorossa, i risultati sono quantomai intriganti; vediamo dunque, reparto per reparto, quale potrebbe essere l’undici dell’Athletic della prossima stagione [NB: ho iniziato a scrivere questo pezzo prima delle convocazioni del mister per lo stage di Valencia, di cui parlerò in chiusura, pertanto potrete leggere i nomi di alcuni giocatori scartati per il ritiro di Oliva; personalmente non credo che le decisioni dell'allenatore siano definitive, dunque ho deciso di lasciare inalterata la mia analisi].
Elaborazione da un'immagine di Zonalmarking.net
Il pezzo originario doveva concludersi qui, poi Bielsa ha effettuato le convocazioni per lo stage di una settimana a Oliva, vicino Valencia. Hanno fatto subito scalpore le prime esclusioni, che hanno riguardato nomi anche importanti della rosa biancorossa; a Bilbao sono rimasti Koikili, Balenziaga, Cerrajeria, Ion Velez, Urko Vera, Diaz de Cerio e Iñigo Perez, più Javi Martinez e Muniain (in vacanza dopo l’Europeo under 21) e i succitati Aurtenetxe e Ramalho. Ho letto commenti molto negativi sul fatto che il Loco abbia scartato dei giocatori avendoli visti dal vivo giusto il tempo di un allenamento, tuttavia credo che la portata della sua decisione vada ridimensionata: probabilmente 35 giocatori gli sembravano troppi e ha deciso di portarne con sé solo alcuni, in modo tale da poter osservare tutti in modo approfondito e riservandosi di dare una chance agli altri una volta rientrato nel Botxo. Sicuramente non è un buon segno per quegli elementi poco adatti al gioco dell'argentino (Koi su tutti), ma da un tecnico intelligente come lui non mi aspetto bocciature dopo mezza giornata di lavoro. Per quanto riguarda il mercato, Aduriz ha smentito ufficialmente di essere mai stato in contatto con qualcuno della società (e Macua lo dava per acquistato, complimenti!), ma è stato lo stesso Bielsa a non chiudere la porta ad eventuali nuovi arrivi, pur specificando che le sue parole erano generali e non si riferivano a qualche giocatore specifico. Resta il fatto che dal Loco vorrei valorizzazione dei giovani, non richieste di acquisto… Sia come sia, per il momento l’unico nome che viene fatto è quello del portiere del Betis Asier Goitia, prodotto di Lezama e ormai da anni accasatosi in Andalusia (Malaga prima dei biancoverdi sivigliani). Spero vivamente che sia una bufala, in quanto abbiamo un patrimonio di giovani portieri da valorizzare e non vedo per quale motivo tesserare un quasi 30enne con molta esperienza in Segunda e poca in Primera, che peraltro toglierebbe spazio ai vari Raul, Aitor e compagnia.
ottima analisi...la formazione mi piace...a sinistra si potrebbe tentare con De Marcos che mi pare Caparrros lo provò anche da terzino...o mi sbaglio? ho molte speranze su Herrera, per me un grande talento, e spero che Susaeta torni quello di un tempo...comunque fiducia totale sul mister...saluti Gab!
RispondiEliminaUna piccola curiosità. Saborit come è entrato nella "filosofia" Athletic? Al momento dell'acquisto non aveva legami coi paesi baschi, che io sappia, all'epoca quale fu la "giustificazione" per averlo preso a Lezama?
RispondiEliminap.s. credo comunque che anche contro 2 punte si possa tenere la difesa a 3 (due difensori marcano, l'altro fa da libero), anzi in generale direi che la difesa a 3 come strategia difensiva è più adatta contro 2 punte pure/statiche piuttosto che contro una sola punta centrale che sia supportata da ali avanzate e trequartista, contro cui trovo molto più efficace una difesa a 4 (3 marcano, un uomo rimane libero di coprire i compagni).
Comunque, come hai fatto notare, suppongo che Bielsa possa implementare un modulo a 4 dietro (un 433 presumibilmente) senza farsi troppi problemi.
Complimenti per il blog, non avevo mai commentato ma leggo spesso e con piacere.
Gio.
Gab: De Marcos terzino mi pare una forzatura, per il resto condivido le tue osservazioni. Comunque lo schema sarà il 4-3-3 (o meglio, 4-2-1-3) già visto col Cile in Sudafrica.
RispondiEliminaGio: innanzi tutto ti saluto e ti invito a scrivere di più, il tuo commento è davvero interessante! La madre di Saborit è di Vitoria (Alava) e il padre catalano, vivevano a Barcellona poi si sono separati e lei è tornata a casa, quindi ha proposto all'Athletic il tesseramento del figlio per averlo vicino; in senso stretto non rientrava nella filosofia, nonostante la discendenza, ma avendo inizato a giocare dai 15 anni nella nostra cantera si può dire che vi sia stato calato di forza... è un caso molto controverso e suscitò parecchie polemiche all'epoca, io credo che sia stata una deroga giusta (per le radici e perché è stato lui a cercare l'Athletic, non il contrario), al contrario dei vari Kepa Blanco e Jorge Lopez che Macua sondò in passato e che per fortuna non vennero presi, anche per le proteste dei tifosi.
Il discorso sulla difesa a 3 o a 4 che fai è giustissimo: contro un linea offensiva avversaria 3-1 è meglio uno schieramento a 4 in linea, mentre le due punte possono anche essere contenute da 3 difensori centrali; avevo pensato di fare queso distinguo, poi nel corso della redazione del post me lo sono lasciato indietro e ho finito per dimenticarlo (ci ho messo un bel po' a fare tutto!).
In ogni caso, Bielsa sembra orientato al 4-3-3, vista la penuria di eserni sinistri con le caratteristiche da lui richieste. I centrocampisti centrali invece non mancano e si sta profilando uno schieramento con due mediani più arretrati ed Herrera mezzapunta, libero di svariare sulla trequarti; davanti dovrebbero giocare Muniain a sinistra, Susaeta a destra e Llorente al centro. Schema intrigante, non vedo l'ora che arrivi domani per vedere come giocherà l'Athletic alla prima uscita stagionale (amichevole contro l'Alzira, squadra di Tercera Division).
Ovviamente la formazione piace tanto, somiglia molto a quelle sperate che ti avevo postato tempo addietro, poi Ruiz de Gallareta in prima squadra e' bellissimo, il giocatore rimane coi piedi per terra, non si aspetta nulla deve solo lavorare tantissimo, a quanto riferito nei ringraziamenti per i saluti mandati dall'Italia.... a parte Saborit, oramai tra i piu' giovani spulciando le rose, c'e' una forte tendenza sotto i 15 anni a tesserare chiunque abbia anche un flebile legame con le terre basche, un esempio fra tanti e' Binke Diabite' che nelle foto delle Juvenil de Honor non sembra di chiare origini basche!!!!
RispondiEliminaCapisco! Grazie mille per le sempre dettagliate delucidazioni, sia sul giocatore che in merito alle questioni tattiche :)
RispondiEliminaComplimenti ancora per il blog, alla prossima!
Gio.
John: sarai contento di sapere che Bielsa, dopo la partita con l'Alzira giocata mercoledì sera, ha avuto parole di elogio per due calciatori in partcolare, Llorente e Ruiz de Galarreta! Sembra che El Loco sia rimasto colpito dalle grandissime qualità del ragazzo, per il quale già quest'anno potrebbero spalancarsi le porte della prima squadra...
RispondiEliminaPer quanto riguarda i giovani come Diabaté, spesso sono figli di immigrati nei Paesi Baschi (Diabaté appunto, trasferitosi da bambino in Navarra, ma anche Ramalho, madre basca e padre africano). In tal senso non si recide il legame con la filosofia del club, anche perché i ragazzi entrano nelle giovanili da piccoli e vengono formati nella cantera basca.
Gio: di niente, ciao!
PS con l'Alzira 4-2-1-3, conferma che questo è lo schema scelto da Bielsa per il suo Athletic.
Non c'entra nulla con la tua (ottima) descrizione del Bielsa-pensiero, ma hai letto di Fran Yeste? Sono contento per lui!
RispondiEliminaSi e' vero anche Jonas e' un figlio di mmigrati cosi' come tanti col colore di pelle bianco, come Amorebieta dal Venezuela, ovviamente anche per chiare tendenze politiche e di semplicissima civilta' non ho nulla contro gli immigrati, sottolineavo solo che cosi' come la globalizzazione avanza in tutto il mondo anche la nostra cantera ne subisce gli effetti, questo Diabitè, tra l'altro propone gia' un fisicaccio tipico della sua etnia, mi pare che anche Gorka Luariz sia un "colored", ma non sono sicuro, non ci sono ancora foto sul sito, gia' aggregato nonostante l'età ai ragazzi piu' grandi, sara' un bel colpo anche per il mio futuro fm versione Athletic 2012(tanto di solito lo modifico, Kortabitarte e de Gallareta lo scorso anno erano tra i piu' forti del mondo!!!!)))HEHEHE...Ciao Edo, sempre complimentoni e AUPA!
RispondiEliminaUn altra cosa, in sta' formazione qui sopra, non ce la faccio a vedere Castillo, e' vero si e' gi parlato alla nausea della fascia sx, ma metterei chiunque altro, eppure appena preso mi intrigava Castillo, ora dopo averlo visto giocare, no, piuttosto davvero Oscar De Marcos, tanto e' un ruolo praticamente da MC non da terzino anche se l'ha fatto con Jokin un paio di volte sulla dx staguione passata, credo che Aurtenetxe(so che lo vedi piu' centrale), e Saborit(magari) abbiano piu' chance, Bielsa come noialtri penso che straveda per le succose giovanili di Lezama, credo proprio che sia la miglior scelta possibile sul mercato per valorizzare lo stile fatto in casa con giovani di gran qualita' ora straazzardo per divertimento, chiedo scusa in anticipo per le esclusioni di lusso, ma che bello sarebbe:
RispondiEliminaP: Aitor Fernandez TDx: Julien Gutierrez(Xabi Galan) DC: Jonas Ramalho DC: Aymeric Laporte DC: Jon Aurtenetxe TSx: Enric Saborit MC: Inigo Ruiz de Gallareta MC: Iker Guarrotxena(Jon Iru) TqD: Aitor Kortabitarte TqS: Sergio Mendiguchia CV: Guillermo Fernandez ....
Chissa' fra quanti anni!!!!!! chissa' se mai!!!! credo tantissimo che Bielsa l ifara' esordire da qualche parte tutti...
chiedo scusa a tutti per la lungaggine e l'eccessivo entusiamo ed anche per l'esclusione dei sopracitati nella formazione iniziale, mi accontenterei che i miei giocassero nel Bilbao Athletic o nel Baskonia, basta che non facciano una brutta fine .... Abbaso Obregozo, mikel sara' bravo, ma c'abbiam cosi' tanti talenti perche' perderl io tagliarli, per aver speso soldi per un giocatore che quindi deve per forza passare avanti ai nostri ragazzi che si fanno un mazzo tanto!?!?!?....W Cerrajeria forza che ce la fai!!!! ora basta davvero..CIAO
Quando tornera' Jonas dalla nazionale si innamorera' pur di lui....
RispondiEliminae anche di Iker Undabarrena, quando sara' piu' grandicello, questo e' il giovane che secondo me assomiglia di piu' al grande, mitico, intoccabile ed inimitabile Julen, anche se Sigh, dimmi se sbaglio Edo alla fine quando non gioca oramai piu' se non indoor, ha ceduto alle lusinghe del Signor $ del Malaga, dimmi che mi sbaglio???
Billi: pure io, non potevo pensare che fosse finito a raccattare gli ultimi petrodollari come un quasi quarantenne bollito ;) Per fortuna adesso tornerà a giocare in un campionato decente, e farà anche la Champion's: grande Fran! Peraltro con Valverde ha vissuto le sue migliori stagioni da pro, magari lo rivedremo in grande spolvero in qualche serata europea...
RispondiEliminaJohn: quanta carne al fuoco! Vado a risponderti per punti ;)1) Amorebieta in realtà è figlio di baschi spostatisi in Venezuela per lavoro, è nato lì ma subito è rientrato in Euskal Herria (credo avesse un paio d'anni) quando il padre è stato richiamato in patria. Secondo me è bellissimo che la nostra cantera sia così multiculturale... qualche anno fa lessi un'intervista ad alcuni membri di Herri Norte, che a un certo punto dissero più o meno così: "Pensate che goduria se un calciatore dell'Athletic basco e con la pelle nera segnasse al Bernabeu...gli Ultrasur impazzirebbero!", e ovviamente sono d'accordo ;) Di Luariz non so, non ho trovato foto, di certo però nella foto ufficiale dello Juvenil dell'anno scorso c'è un ragazzo di colore.2) Allora, innanzi tutto il 3-3-1-3 che ipotizzavo qua sopra non ci sarà, Bielsa punta forte sul 4-3-3 anche per l'assenza di esterni di centrocampo come piacciono a lui. Castillo come terzino di spinta potrebbe rilanciarsi, le qualità le aveva e non voglio credere che sia il pippone visto negli ultimi due anni... in ogni caso, spero che diventi presto titolare Saborit (Aurtenetxe è troppo difensivo per come Bielsa intende il ruolo). Interessante la tua formazione, per me sarebbe un successo se almeno 3-4 dei ragazzi da te citati riuscissero a salire in prima squadra. D'accordo con te su Orbegozo, purtroppo credo che Cerrajeria tornerà nel Bilbao Athletic (la riconversione ad interno di David Lopez non lascia molti posti aperti nel ruolo, a questo punto speriamo che Iturraspe riesca a guadagnarsi i galloni da titolare).3) Ramalho è da tempo che deve esordire, l'anno buono potrebbe essere questo. Su Undabarrena non posso esprimermi non avendolo mai visto giocare e conoscendolo solo per sentito dire, di certo se ne parla molto bene vista la sua età. Ti confermo che Julen ha accettato l'offerta del Malaga e guiderà il loro settore giovanile, d'altra parte a Bilbao sono stati talmente cretini (per non dire di peggio) da cacciarlo in malo modo, ovviamente tutta colpa di Merdua e della sua cricca. A questo punto non ci resta che augurargli ogni fortuna e sperare che un giorno non lontano torni nel Botxo, magari per allenare la prima squadra...
Sì, quest'anno si tifa Olympiakos in Champions!
RispondiEliminaciao Edo
RispondiEliminaJulen al Malaga?? ma come si fa!!
non discuto quello che ha fatto Macua il merdone (ancor di più dovevo lasciarti fare lo sputo a Gamiz ...) ma Josu poteva contattarlo: uno come Julen sarebbe tornato.
ciao Lodo
Sai Lodo, alla fine i posti non sono infiniti e Urrutia ha giustamente scelto chi lo ha appoggiato (Larrazabal, Ziganda, Amorrortu). Julen si è tenuto in disparte durante la campagna elettorale e non ha mai svelato la sua preferenza, peraltro i primi contatti col Malaga risalgono a qualche tempo prima delle elezioni. Insomma stavolta non è stato possibile intercettarlo, speriamo di riaverlo con noi in futuro ;)
RispondiEliminaCiao, sono Dario di manchestercity.it.
RispondiEliminaUn applauso sincero ai tuoi commenti sui giornalisti italiani.
Davvero, di cuore!
Grazie, tra gli appassionati di calcio estero è un pensiero comune ;)
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