Dopo le (meritate?) vacanze, il blog riapre ufficialmente con le principali news di questa prima settimana del 2010.
Partiamo con una ricorrenza "storica": domani si festeggia il centesimo anniversario dell'adozione del bianco e del rosso come colori ufficiali dell'Athletic. Era il 9 gennaio 1910, infatti, quando l'undici composto da Asuero, Amann, Arzuaga, Eguren, Belauste, Villaamil, Hurtado, Laca, Zuazo, Iceta e Arteche giocò (e perse 2-0) sul campo dello Sporting di Irun sfoggiando la divisa zurigorri, che nel tempo sarebbe diventata un simbolo conosciuto e amato in tutto il mondo. L'origine della maglia rojiblanca, che andò a sostituire il completo biancoblu oggi usato in trasferta, è peraltro piuttosto casuale e curiosa: la leggenda narra che fu adottata per merito di un giovane bilbaino, Juan Elorduy, studente a Madrid e giocatore dell'Athletic di Madrid, poi divenuto Atletico Aviacion e quindi Atletico Madrid (ebbene sì, i colchoneros in realtà sono gli eredi di una squadra satellite del club basco). Elorduy era il rampollo di una ricca famiglia e, potendosi permettere un soggiorno all'estero, decise di andarse a Londra per le vacanze invernali del 1909; i dirigenti della squadra biscaglina ne approffittarono e gli affidarono il compito di comprare una ventina di maglie dei Blackburn Rovers, esattamente uguali a quelle del "primo" Athletic, che avrebbero sostituito le vecchie divise ormai logore. Il ragazzo però perse tempo e si recò a fare la sua commissione solo alla vigilia del ritorno a Bilbao, scoprendo che le maglie desiderate erano finite. Disperato, Elorduy arrivò a Southampton, dove avrebbe dovuto imbarcarsi, e lì decise di improvvisare: comprò 50 divise della squadra locale, per l'appunto biancorosse, e giustificò l'acquisto con la motivazione che quelli erano comunque i colori della città di Bilbao. Non si sa cosa dissero i dirigenti, fatto sta che pochi giorni dopo il rientro di Elorduy l'Athletic sfoggiò per la prima volta la sua nuova camiseta: all'esordio, come detto, ci fu una sconfitta, ma al termine di quella stagione la squadra si aggiudicò la sua quarta Coppa, un successo che evidentemente fece sì che i colori appena adottati fossero visti da tutti con grande simpatia. La magia della maglia biancorossa dura ancora oggi, perciò l'unica cosa che si può dire è: grazie Juan Elorduy!
Si rivede Iñaki Muñoz: l'ex centrocampista dell'Osasuna, fermo da mesi a causa di un grave infortunio, è in via di recupero e ieri è tornato ad allenarsi a Lezama. Si è fermato invece Etxeberria, che rischia di saltare la partita di domenica a Malaga (nel caso in cui giocasse sarebbe la sua presenza numero 450 in Primera) per una lombalgia.
Si delinea l'unidici che Caparros dovrebbe schierare alla Rosaleda: Iraizoz in porta, difesa con Iraola, San José, Amorebieta e Castillo, centrocampo a quattro con Gurpegi, Orbaiz, Javi Martinez e Susaeta e coppia d'attacco formata da Llorente e Toquero. Due i dubbi per l'allenatore andaluso, chiamato a riscattare il brutto k.o. di Maiorca: Koikili al posto di Castillo e Muniain in luogo di Susaeta.
Chiusura con la classifica mensile della IFFHS, l'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, secondo la quale l'Athletic ha chiuso l'anno al 26° posto, il secondo miglior risultato da quando viene pubblicata questa graduatoria (il primo è il 25° posto ottenuto nel 2005 sotto la guida di Valverde). La finale di Coppa del Re disputata la scorsa stagione e le buone prestazioni in UEFA hanno fatto risalire la squadra dall'abisso in cui era sprofondata (a fine 2006 i Leoni erano fuori dalla classifica, nella quale entrano solo 350 squadre...), tanto che adesso i biancorossi hanno addirittura superato Porto (29), Ajax (30), Liverpool (31), Juventus (39) e Milan (42). Vero che graduatorie del genere lasciano sempre il tempo che trovano, ma leggere di essere la quinta squadra della Liga dopo Barcellona, Siviglia, Real Madrid e Valencia è comunque una bella soddisfazione.
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