La notiza era praticamente certa, ora però c'è un comunicato congiunto società-giocatore a confermarlo: dal prossimo 1 luglio Francisco Javier Yeste Navarro non sarà più un calciatore dell'Athletic. Si interrompe qui, dunque, un percorso durato 19 anni, ricco di gioia e sofferenza come accade solo alle storie vissute intensamente. Giocatore squisito, dotato di un mancino educatissimo con ben pochi eguali nella Liga, Yeste ha avuto una carriera difficile da decifrare: irruppe in prima squadra come un ciclone, togliendo il posto da titolare a un certo Julen Guerrero, e proseguì in crescendo fino a toccare il picco di rendimento durante il biennio di Valverde. Txingurri capì alla perfezione le potenzialità del talento di Basauri e lo lasciò libero di esprimersi senza troppe consegne tattiche, fantasista puro nel 4-2-3-1 offensivo con cui in quel periodo la squadra giocava abitualmente; Fran lo ripagò con prestazioni eccellenti, assist deliziosi e gol in serie (11 il primo anno, 8 il secondo), alcuni dei quali strepitosi come un paio al Barcellona e quello, famosissimo, al Trabzonspor nel ritorno dei preliminari di UEFA nel 2004, rete festeggiata dall'altrettanto celebre "spogliarello" cui si riferisce la foto in apertura del post. Con l'addio di Valverde iniziò il declino del numero 10, frenato da una vita extra-campo spesso non irreprensibile e dalle terribili stagioni a rischio retrocessione nelle quali ci fu troppa pressione su di lui, giocatore emotivo e fragile; tale declino è divenuto ancor più evidente con la gestione di Caparros, che in tre anni di panchina è riuscito a non schierarlo neppure una volta nel suo ruolo. Jokin prima lo ha provato come regista nel doble pivote, ruolo per il quale Yeste non ha la necessaria capacità difensiva, quindi lo ha isolato all'ala sinistra per non privarsi del suo talento e della sua bravura nel battere i calci piazzati; ma se a inizio carriera giocare da esterno era una scelta praticamente obbligata, a 30 anni suonati Fran ha mostrato di non avere più il passo e lo spunto secco nel breve che fanno un'ala di livello. Da qui a bollarlo come giocatore inutile, comunque, ce ne corre, e lo dimostra quella convocazione in nazionale (l'esordio sfumò a causa di un infortunio nel ritiro) che, vista la concorrenza iberica nel ruolo, è più di un attestato di stima. Moltissimi ricordi mi legano personalmente a Yeste: dal gol vittoria sul campo dell'Osasuna che ci riportò in Europa nel 2004 alla già citata rete con il Trabzonspor, dalla splendida volee contro il Barcellona nell'ottobre 2004 (per me il suo gol più bello) alle lacrime dopo il destro-salvezza, lui che è un mancino puro, contro il Saragozza nel 2006, senza dimenticare altre lacrime, quelle post finale di Coppa di due anni fa, o quella rete dopo una serpentina pazzesca di due settimane fa al Bernabeu che è stata la rappresentazione perfetta del suo immenso talento. L'emozione più grande, in ogni caso, me l'ha regalata con il gol strepitoso che segnò in un leggendario Athletic-real Madrid 4-2 datato 20 marzo 2004: quel giorno al San Mamés c'ero anche io, per la prima volta in vita mia, e il suo meraviglioso sinistro a giro che si infilò imparabilmente alla destra di Casillas è stato il primo gol che ho visto alla Cattaderale. Un giornalista oggi ha scritto che Yeste è un diamante grezzo che non è mai stato ripulito del tutto, ma io sono comunque orgoglioso e onorato di aver visto la bellezza di una gemma tanto splendente. Eskerrik asko, Fran.
senza parole..veramente..continuo a dire che ci teniamo Toquero....mammamia...odio Macua..!gab sardegna
RispondiEliminaAddio fran ci mancherai tu e tuoi colpi di genio, speriamo presto di poterti rivedere su un campo da calcio a incantarci con le tue magie.
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