mercoledì 22 giugno 2011

Il pagellone 2010/2011: i centrocampisti.


Iker Muniain/Bart Simpson, giovanissimo ma già imprescindibile per l'Athletic.

Muniain 8,5: potrebbe apparire una forzatura il suo inserimento tra i centrocampisti, e va da sé che pure io lo considero un attaccante, tuttavia la sua posizione in campo è stata principalmente quella di esterno sinistro (per quanto offensivo) e ho ritenuto logico considerarlo alla stregua dei colleghi di fascia opposta, Susaeta e David Lopez. Aldilà di queste sottigliezze, la sua stagione è stata letteralmente mostruosa, sia dal punto di vista della qualità delle prestazioni che da quello della continuità di rendimento, e pertanto mi sento di indicarlo senza pensarci troppo come migliore in assoluto di tutta la temporada. E pensare che deve ancora compiere 19 anni... Dopo l'impatto eccellente che aveva avuto all'esordio in Liga lo scorso anno, il giovanissimo navarro era chiamato all'impresa più difficile: la conferma. Iker non ha tremato, tutt'altro, e ha dimostrato una volta di più che la faccia tosta e l'assenza di timori reverenziali, ingredienti indispensabili per diventare campioni, sono parte integrante del suo carattere. Sulla sinistra ha folleggiato per tutta la stagione, superando l'agguerrita concorrenza iniziale di Gabilondo e guadagnandosi la titolarità indiscutibile (e un posto nella squadra delle rivelazioni della Liga stilata dalla UEFA) a suon di dribbling, accelerazioni devastanti e giocate di classe sopraffina. A ben guardare, la differenza tra l'Athletic che l'anno scorso rimase fuori dall'Europa e quello che stavolta si è qualificato l'ha fatta l'apporto di Muniain, anche perché i suoi accentramenti dalla fascia e la sua capacità di portare palla hanno dotato il 4-4-2 rigidissimo di Caparros di una variante tattica decisiva. Unica pecca, lo scarso numero di gol segnati, dovuto anche a un'idiosincrasia per le conclusioni in porta parzialmente affievolitasi nella seconda parte della temporada. Un difetto comunque da poco se si considerano l'età del giocatore e il potenziale impressionante (e ancora da esprimere in modo compiuto) di cui è in possesso. Fategli firmare un contratto a vita, please.

Gurpegi 7,5: probabilmente non ci credeva neppure lui, ma dopo due anni di peregrinazioni attraverso le posizioni in campo più differenti è tornato a giocare con continuità nel suo ruolo di mediano, e si è notato. Caparros, tranne qualche caso isolato, ha evitato di riproporlo come finto esterno destro, soluzione che l'anno scorso aveva giovato alla squadra in contesti difficili, ma che a lungo andare era risultata alquanto deleteria ai fini dello sviluppo della manovra; riportato nella sua posizione preferita, Carlos ha mostrato gli artigli per tutto l'anno e si è rivelato fondamentale nella sua funzione di schermo protettivo davanti alla difesa; la sua presenza al centro è stata inoltre molto importante perché ha liberato Javi Martinez dalla maggior parte dei compiti difensivi cui era costretto dalla convivenza con Orbaiz, permettendo dunque al giovane navarro di concentrarsi di più sulla fase offensiva e sollevandolo dall’esigenza di dover coprire una porzione di campo troppo ampia per rientrare dopo essersi sganciato in avanti. Generosissimo, ha dato un apporto di corsa imprescindibile ed è stato importante anche in avanti, risultando spesso pericoloso sulle situazioni di palla inattiva (2 i gol segnati per lui, lo score migliore dal 2006). È' stato spesso capitano e con la sua garra da leone indomabile ha rappresentato al meglio lo spirito dell'Athletic. Monumentale.

Javi Martinez 7,5: grande, grandissimo ma forse meno straripante della scorsa stagione. Intendiamoci, il suo peso specifico nel meccanismo di gioco dell'Athletic era ed è rimasto enorme, però l'ho visto meno brillante rispetto all'anno dei mondiali, durante il quale fu probabilmente il centrocampista più decisivo della Liga dopo i mostri sacri del Barcellona (e non a caso si meritò una sorprendente - per gli altri - convocazione per il Sudafrica). Rientrato a Bilbao in condizione fisiche non ottimali, ha effettuato una preparazione a singhiozzo e ha esibito la forma migliore a cavallo tra andata e ritorno, periodo nel quale ha strabiliato per come è riuscito a coniugare le solite sgroppate chilometriche con una lucidità in appoggio mai vista prima; nell'ultima parte del campionato è sembrato un po' sulle gambe, anche se Caparros raramente gli ha concesso di riposare. Ottimo per come ha imparato a giocare a uno-due tocchi, aspetto fondamentale nel contesto di una squadra che cerca le fasce in maniera quasi ossessiva, è insomma sembrato più uomo d’ordine e meno "all’inglese" come interpretazione del ruolo, lui che è ha caratteristiche differenti da qualsiasi altro centrocampista centrale iberico. Con Herrera (regista capace di coniugare impostazione e contenimento) accanto l'anno prossimo, e con una preparazione vera alle spalle, torneremo a vederne delle belle.

David Lopez 7: che non sia uno dei miei giocatori preferiti è cosa nota ai frequentatori di questo blog, tuttavia non mi resta difficile ammettere che la sua stagione 2010/2011 è stata senz'altro la migliore delle quattro disputate nel Botxo. A parer mio i 6 milioni spesi da Macua per strapparlo all'Osasuna sono ancora ben lontani dall'essere ammortizzati, e ho idea che per questo motivo dovremo sorbircelo ancore un bel po', comunque per come ha giocato quest'anno resta una riserva quantomeno discreta. Oltre ai molti gol realizzati (6 in 28 presenze), il riojano si è segnalato per una serie di prestazioni sopra la media nella parte centrale della stagione: più mobile e attivo del solito, ha scavalcato nelle gerarchie Susaeta e ha mostrato sprazzi di buon livello, anche se nel finale è tornato sugli standard di mediocrità cui ci ha abituato da quando veste la zurigorri. Finché non verrà fuori un buon prospetto da Lezama (l'esterno destro più interessante, Guarrotxena, è nello Juvenil) basta e avanza come alternativa per la fascia, senza contare che con lui in campo abbiamo un tiratore di calci piazzati letale, nonché un rigorista coi fiocchi (era l'ora!). Insomma, non sarà l'ala dei sogni, ma resta comunque un valido mestierante del ruolo.

Gabilondo 6,5: altro alfiere del basso profilo e dell'affidabilità, qualità ottime ma probabilmente non utilissime per chi gioca nella sua posizione, si è sempre fatto trovare pronto al momento di scendere in campo. Partito col botto (i suoi 5 gol sono stati tutti siglati nella prima parte del campionato), via via è stato soppiantato nelle gerarchie da un Muniain sempre più importante per la squadra e ha concluso la stagione da riserva pura; come sempre non ha fatto polemica e ha accettato serenamente di venire scavalcato da un ragazzino di 13 anni più giovane, ma la sua signorilità non è mai stata in discussione. Purtroppo il buon Igor "Oso Ondo" sconta la mancanza di estro, di spunto sul breve e di velocità che non hanno mai fatto parte del suo bagaglio tecnico, lui che è più un tornante con doti difensive che un esterno portato ad attaccare. È in ogni caso un elemento su cui poter contare, sia per l'estrema professionalità, sia per quel sinistro capace di inventare golazos incredibili, molto differenti dal suo gioco lineare e privo di guizzi.

Iturraspe 6,5: i sostenitori del modello-Lezama speravano che potesse avere lo spazio sufficiente ad esibire le sue ottime qualità, e invece non solo ha giocato meno del previsto, ma rischia anche di finire ai margini della squadra a causa dell'arrivo di Ander Herrera. Se questa previsione di sventura dovesse realizzarsi sarebbe davvero un gran peccato, perché il giovane Ander ha dimostrato di poter stare tranquillamente in Primera; ha tecnica, visione di gioco e una buona personalità, eppure Caparros è sembrato "vederlo" molto poco... Un Club di cantera come l'Athletic dovrebbe incoraggiare l'utilizzo degli elementi migliori del suo vivaio, dunque come giustificare la preferenza per Orbaiz, praticamente un ex giocatore, rispetto a un ragazzo di prospettiva, fisicamente integro e apparso spesso a suo agio nelle poche occasioni concessegli? Io un'idea ce l'ho, ma preferisco tacere in assenza di prove. Intanto spero che Iturraspe resti, perché la prossima stagione sarà molto impegnativa e sarà bene avere alternative di buon livello pronte a rimpiazzare i titolari.

Susaeta 5,5: annata davvero poco brillante per il folletto di Eibar, che ancora non riesce a compiere il definitivo salto di qualità e a prendersi stabilmente quella maglia da titolare che potrebbe far sua senza troppi problemi. Sono passati già quattro anni da quando esordì in Liga e, appena 20enne, stupì tutti per personalità, tecnica e capacità di adattamento al calcio dei "grandi", ma da allora ha fatto ben pochi passi avanti; questa stagione, poi, è stata caratterizzata più da ombre che da luci, come testimonia l'unico, misero golletto messo a referto in tutto il campionato. Non è tanto una questione di reti segnate, che in fin dei conti sono un dato trascurabile per un'ala, quanto di incidenza sul gioco della squadra, molto diminuita rispetto al passato; talvolta Markel ha fatto vedere di cosa è capace (penso ad esempio alla grande partita col Barcellona al Camp Nou), però gli sono mancate continuità e pure un po' di fiducia. Lo pneumotorace spontaneo che lo ha costretto a chiudere la temporada prima del tempo è la fotografia perfetta di un'annata difficile e poco fortunata. Lo attendiamo fiduciosi il prossimo anno, magari agli ordini di un allenatore con cui instaurare un rapporto migliore rispetto a quello che ha avuto ultimamente con Caparros.

Orbaiz 5: chi pensava che, dopo le 20 presenze appena messe insieme l'anno scorso, don Pablo sarebbe definitivamente finito fuori dalle rotazioni, si è dovuto ricredere. 26 partite (condite da un gol, peraltro molto bello) su 38 sono lì a testimoniare che il primo cambio per uno qualsiasi del doble pivote Gurpegi-Javi Martinez è stato proprio lui, il 32enne navarro dai ginocchi martoriati. Un bene? A parer mio proprio no, prima di tutto perché la sua (ingombrante) presenza ha tolto minuti e visibilità a due giovani come Iturraspe e Iñigo Perez, e secondariamente a causa di prestazioni che definire deludenti è quantomeno riduttivo. Già da un paio d'anni Orbaiz non mi sembra più in grado di reggere i ritmi della Liga, che peraltro è il campionato dove c'è meno esasperazione fisica (vorrei vederlo in Premier...), e anche stavolta ha denunciato limiti evidentissimi quando si è trovato contro squadre aggressive e avversari in grado di attaccarlo con costanza. Ha giocato parecchio per cause che probabilmente hanno poco a che fare con aspetti tecnico-tattici, e alla fine si è pure "meritato" il rinnovo per un altro anno, tanto per evitare che un Cerrajeria qualsiasi possa solo pensare di togliergli spazio. Io francamente non ne posso più di lui e non vedo l'ora che se ne torni a Pamplona, anche se credo sarà difficile liberarsene anche dopo che avrà appeso le scarpe al chiodo.

De Marcos n.g.: difficile dare un giudizio sull'ex giocatore dell'Alaves, che l'anno scorso aveva destato una buona impressione giostrando da seconda punta o da esterno. Senza una ragione ben precisa, infatti, Caparros lo ha escluso dalle rotazioni in attacco, gli ha riservato pochi scampoli di partita nella posizione di ala e ha tentato l'improbabile riconversione del giocatore in terzino di spinta sul settore destro, facendone in pratica il vice-Iraola. Vero che l'ottimo Andoni non ha, allo stato attuale, un sostituto certo nella rosa, tuttavia l'esperimento è sembrato un po' forzato, nonostante una buona prestazione di Oscar contro il Valencia; sarà un caso, ma il tecnico da quel momento non lo ha più utilizzato (anche perché Iraola è un giocatore che salta al massimo un paio di partite) e De Marcos è letteralmente scomparso. 10 presenze totali, nessun gol e la sensazione che l'ambiente non creda più di tanto nelle sue capacità. Prima della bocciatura definitiva merita sicuramente un'altra occasione, magari nel suo ruolo originario.

Iñigo Perez n.g.: giovane dotato di buona personalità e di un sinistro notevole, specie sui calci piazzati, ha fatto in tempo ad esordire e anche a segnare un gol (nel 3-0 casalingo contro il Maiorca) prima di essere ceduto in prestito all’Huesca. In Aragona ha giocato 11 partite nel girone di ritorno, molte delle quali da titolare, e ha destato un’ottima impressione visto che il club di Segunda lo ha richiesto con la medesima formula anche per la prossima stagione. Non sembra un fenomeno ma ha un potenziale da esplorare adeguatamente, sia da centrale che da esterno, e dunque la cessione potrebbe essere la soluzione migliore (anche perché la concorrenza a centrocampo sarà davvero forte).

3 commenti:

  1. Che bello Edo... mi fai sognare citando Iker Guarrotxena come alternativa sulla destra di David Lopez... come sempre gran bel commentario....

    RispondiElimina
  2. 1) su muniain totalmetne d'accordo, quest'anno ha fatto un salto di qualità che spero sia solo il primo
    2) vorrei cercare di avere qualche inidizio circa il fatto di far giocare per forza Orbaiz di cui ti parli e taci allo stesso tempo ;)
    3) sempre sperando nell'ascesa alla presidenza di Urrutia e co. (per ora più per reazione al duo Macua-Capaross che per un concreto programma di Josu)  e quindi con l'arrivo di Bielsa, secondo me si potrebbe ipotizzare un 4-3-3 o un simile 4-4-1-1 con Iraizoz; Iraola, Ekiza, Amorebieta(San Josè), Koikili(o qualcun'altro si spera);Gurpegi(davanti alla difesa da schermo), Javi Martinez ed Herrera più liberi di creare gioco; Toquero e Iker larghi rispettivamente a destra e sinistra che quindi scalando potrebbero fare con Javitxu ed Herrera una trequarti di 4 giocatori e Nando punta centrale.....di sicuro se arrivasse Bielsa questo sistema di gioco sarà sconvolto, ma a me questa formazione mi stuzzica assai
    panner39

    RispondiElimina
  3. John: spero che sia il giovane Iker a farci sognare arrivando presto in prima squadra! E' già da parecchio tempo che se ne parla e, anche se deve ancora compiere 19 anni, ha già fatto un precampionato con i "grandi". La prossima stagione partirà dal Baskonia, ma chissà che non riesca a dare l'assalto quantomeno al Bilbao Athletic...

    Panner: di Orbaiz posso dire che ha una grande influenza all'interno dello spogliatoio e non solo, per il resto preferisco non parlare perché tanto prima o poi anche lui passerà (e non mi va parlar male di un tizio che comunque rappresenta l'Athletic).
    Interessante la formazione che proponi (ricorda il 4-3-3 modello-Barça che Sarriugarte, poveretto, dichiarò di voler utilizzare in pianta stabile, salvo accantonarlo dopo un paio di giornate per non riprenderlo mai più), io però preferisco non perdermi in elucubrazioni finché non sapremo almeno i nomi dei candidati alla panchina biancorossa.

    RispondiElimina