mercoledì 4 maggio 2011
34a giornata: Espanyol 2-1 Athletic.
Iturraspe in azione, da notare la nuova maglia da trasferta (foto As.com).
RCD Espanyol: Kameni; Galán, Amat, Raúl Rodríguez, Chica; Verdú (90' David López), Javi Márquez (75' Rui Fonte); Luis García (75' Isaías), Iván Alonso, Callejón; Osvaldo.
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ekiza, Amorebieta, Castillo; Gurpegi, Javi Martínez; Susaeta, Iturraspe (46' Llorente), Muniaín (65' Ustaritz); Toquero (58' Orbaiz).
Reti: 34' Osvaldo, 42' Susaeta, 76' Iván Alonso.
Arbitro: José A. Teixeira Vitienes (comité cántabro).
Siamo alle solite. Ancora una volta Caparros ha scelto di giocare per il pareggio, per quel punticino che avrebbe tenuto l'Espanyol a distanza di sicurezza (-6 a 4 giornate dalla fine del campionato), e puntualmente è tornato a Bilbao con una sconfitta in saccoccia. Sconfitta difficile da digerire e che complica maledettamente la strada verso l'Europa, ma sconfitta del tutto meritata. L'Athletic aveva anche avuto la fortuna di rimettere in carreggiata la partita con uno dei suoi tipici gol estemporanei (nell'occasione, uno splendido calcio piazzato di Markel Susaeta), eppure è riuscito a sprecare tutto con una condotta di gara indecente, letteralmente indegna di una squadra gloriosa come quella biancorossa. A fine stagione si tireranno le somme, ma non capisco come facciano i difensori di Jokin a rimanere fermi nelle loro posizioni dopo prestazioni come quella di Barcellona.
Il mister di Utrera stupisce tutti e fa riposare Llorente proprio nella partita che, in caso di vittoria, potrebe chiudere il discorso UEFA: al posto di Nando c'è Toquero come prima punta, supportato da una linea di trequartisti formata da Susaeta, Iturraspe (fuori ruolo) e Muniain; in difesa viene confermata la coppia Ekiza-Amorebieta, così come Castillo in luogo di Koikili. Ragionamenti sui moduli e sugli uomini a parte, è l'atteggiamento giusto a mancare fin dalle prime battute: i Leoni sono remissivi come gattini e lasciano palla e iniziativa agli avversari, limitandosi a presidiare la propria metà campo e a lanciare lungo per Toquero, purtroppo inadeguato da centravanti unico. L'Espanyol sfiora la rete in un paio di occasioni (clamorosa una parata di Iraizoz su Ivan Alonso, presentatosi solo davanti al portiere navarro), quindi al 34' raccoglie i frutti della pressione continua segnando con Osvaldo in sospetta posizione di fuorigioco. I biancorossi, presentatosi in campo con la nuova maglia verde da trasferta, non si danno una mossa nemmeno dopo lo svantaggio: il pelotazo dalla difesa resta l'opzione privilegiata per portarsi in avanti, e va da sé che in una situazione tattica del genere la presenza di Iturraspe diventa quasi superflua, visto che il giovane centrocampista non ha le caratteristiche fisiche per giocare sulle seconde palle come fa Toquero quando agisce in coppia con Llorente. Al 42', però, i bilbaini vanno in gol al primo tiro in porta. Il merito è tutto di Susaeta, che batte alla perfezione un calcio di punizione dal limite e insacca la sua prima rete stagionale. In chiusura di tempo ai padroni di casa non viene poi assegnato un rigore solare per fallo di Iraizoz, uscito malissimo, su Ivan Alonso. Vedendo Llorente in campo a inizio ripresa si ha la speranza che Caparros abbia deciso di cambiare qualcosa nel gioco dei suoi, invece il copione resta immutato nonostante il passaggio al 4-4-2. Addirittura l'allenatore supera sé stesso con due cambi che sarebbe eufemistico definire trapattoniani: Orbaiz per Toquero al 58' (con Susaeta avanzato a seconda punta) e Ustaritz per Muniain (!) al 65', mossa che comporta l'adozione di una difesa a 5 mai vista in precedenza. Una roba del genere non può che essere punita dagli dei del calcio, e giustamente al 75' Ivan Alonso la butta dentro su assist di Osvaldo, penetrato in area (ironia del destino) proprio dalla parte del neo-entrato Ustaritz. Una volta sotto l'Athletic si sveglia e negli ultimi 10 minuti spaventa Kameni con un tiro di Gurpegi e un paio di mischioni furibondi in area, senza però trovare il fondamentale gol del 2-2.
E così siamo di nuovo a commentare una sconfitta derivata da un'attitudine non difensivistica, termine che non mi dispiace e che può essere associato a un calcio di grande qualità, ma rinunciataria ad ogni livello. Come si possa pretendere di non uscire sconfitti quando si tira in porta due volte in tutto il match e, cosa più grave, si lascia l'iniziativa nelle mani avversarie per 80 minuti filati è cosa aldilà della mia comprensione. Caparros ci aveva illuso fino a metà stagione, mostrando un'idea di gioco semplice, piacevole ed efficace, tuttavia adesso è tornato quello di sempre. E' troppo sperare che il prossimo anno non sieda più sulla nostra panchina?
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Ottimi risultati questo weekend. La sconfitta dell'Espanyol ci permette di essere a +6 dall'ottava, la prima delle escluse dall'Europa, con 9 punti in palio. Sbaglio qualcosa?
RispondiEliminaDai.
Pier
Davvero tutto a nostro favore... Ora prima di fare un consuntivo e i doverosi complimenti a tutti per il bel campionato, cerchiamo di fare bene almeno due delle ultime tre partite e chiudere con un QUINTO POSTO che rappresenterebbe la miglior classifica dell'ultimo decennio.
RispondiEliminaKarmine74
Pier: tutto esatto. Vincendo mercoledì col Depor saremmo matematicamente settimi, perché l'Espanyol ha una peggior differenza reti e arrivando a pari punti saremmo davanti noi.
RispondiEliminaKarmine: giusto, anche se sulla qualità di questa temporada di Liga ci sarebbe molto da dire... peccato aver perso qualche punto di troppo, altrimenti la zona-Champion's sarebbe davvero a un tiro di schioppo. Vorrei anche aggiungere qualcosa sul tema "Caparros: conferma o no?", anche alla luce dei risultati ottenuti, ma credo che farò un post più approfondito sul tema nei prossimi giorni.
Su Caparros leggevo di un possibile interessamento dell'Atletico Madrid, notizia confermata?
RispondiEliminaAspetto il post , anticipando che comunque, soppesando pro e contro, non lo riconfermerei.
Pier
Caparròs ce lo porto io a spalle a Madrid, se mai fosse vero...:-)
RispondiEliminaTanto per fare un giochino inutile... Edo, chi vorresti, o chi ti piacerebbe arrivasse, alla guida della squadra il prossimo anno ? So che molti allenatori di grido hanno dichiarato, in anni passati, di gradire un eventuale incarico al San Mames...
Ciao.
Gianmarco
Pier: ci sono un po' di voci su questo passaggio di Caparros all'Atletico, peraltro non negato dal tecnico di Utrera, anche se va detto che in questo periodo i pettegolezzi si sprecano (ho sentito anche di Simeone per la panchina dei colchoneros). Il post vedrò di pubblicarlo dopo quello sulla partita di stasera.
RispondiEliminaGianmarco: il sogno è Guerrero, ma sono consapevole che prima deve fare ancora un bel po' di gavetta. Dato che si fa tanto per dire, sparo due nomi: Deshamps, basco francese in rotta con l'OM (e che avrebbe voluto chiudere la carriera con noi...), e Martin O'Neill, tecnico che adoro dai tempi del Celtic.
Martin O'Neill vado a prenderlo io a piedi mentre Gianmarco porta Caparros a Madrid :D lo stimo dai tempi del Leicester...e ha sempre fatto bene dopo (Celtic e Aston Villa). Anche Deschamps non sarebbe affatto male...
RispondiEliminaPier
Vabbè, son solo sogni purtroppo...
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