lunedì 2 novembre 2009
9a giornata: Athletic 1-0 Atletico.
Javi Martinez esulta dopo aver segnato il gol partita (foto Athletic-club.net).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Koikili; Susaeta (72' David López), Orbaiz (66' Íñigo Pérez), Javi Martínez, De Marcos; Toquero (42' Gabilondo), Llorente.
Atlético de Madrid: Asenjo; Ujfalusi, Pablo, Juanito, Antonio López; Maxi (61' Jurado), Raúl García, Assunçao, Simao (83' Reyes); Agüero, Forlán.
Reti: 19' Javi Martínez.
Arbitro: Ramírez Domínguez (Colegio Andaluz).
Come teorizzava Gene Gnocchi nel suo eccezionale "Il culo di Sacchi", un allenatore può essere tatticamente preparatissimo e molto dotato nella gestione del gruppo, ma ha bisogno comunque di un fattore imprescindibile per avere successo: il fattore C, detto dai più educati "fortuna". Ai tempi dell'Arrighe rossonero, si sussurrava che il Milan avesse un campione anche più forte dei vari Van Basten, Gullitt, Maldini e compagnia cantante; era uno straniero, slavo probabilmente, e il suo nome era Culovic. Oggi scopriamo che anche Caparros deve conoscere il suddetto fuoriclasse, perché la vittoria di ieri contro l'Atletico va ascritta non ai vari Javi Martinez, Llorente o Iraizoz di turno, ma al noto "fattore C": vedere per credere i pali colti, nel giro di un minuto, da Forlan e Agüero con due terribili quanto stilisticamente strepitose sassate dalla distanza, sulle quali il buon Gorka non ha potuto far altro che tuffarsi a vuoto. L'ottimo Culovic, dicevo, è con tutta probabilità un amico intimo di Jokin, giacché interviene a salvarlo nei momenti in cui la sua panchina traballa vistosamente; l'anno scorso l'andaluso venne salvato da un gol di Llorente a Maiorca nel terzo minuto di recupero (in caso di sconfitta sarebbe stato esonerato), mentre stavolta a salvarlo sono stati i legni (tre, contando quello di Maxi Rodriguez a inizio partita): se non è opera di Culovic questa... La domanda che lubranamente mi sorge spontanea è questa: a chi fa bene questa vittoria? All'Athletic, tornato al successo dopo un lungo digiuno? Alla dirigenza, che non può permettersi di venire contestata ora che c'è in ballo il nuovo stadio? Oppure a Caparros, che si è guadagnato altro credito e non sarà rimesso in discussione per un po'? La mia modesta opinione è che a guadagnarci non sarà la squadra, che non inizierà a giocare bene per miracolo dalla prossima partita e che continuerà ad offrirci le partite a bassissimo tasso di spettacolarità a cui ormai abbiamo fatto il callo.
La partita di ieri è stata a due facce, caratteristica questa che per me è il vero marchio di fabbrica dei Leoni sotto la gestione dell'utrerano: dopo un primo tempo di buon livello grazie ad un pressing feroce, all'aggressività sulle fasce (Susaeta e de Marcos sono i veri punti di forza dell'undici zurigorri) e alla pericolosità sui calci da fermo, come dimostrato dall'incornata vincente di Javi Martinez su punizione di Orbaiz, l'Athletic si è sgonfiato nella ripresa e ha permesso ad un Atletico fin lì inguardabile di venire fuori e di sfiorare il pareggio in almeno cinque occasioni. La mancanza di palleggiatori capaci di congelare il gioco a centrocampo, unita all'impossibilità di tenere alti i ritmi fino al 90' e all'assenza di pericolosità in attacco, permette quasi sempre il ritorno degli avversari, anche perché raramente i Leoni riescono a chiudere la partita e finiscono quindi per soffrire fino al 90', cosa che comporta un dispendio di energie psico-fisiche da non sottovalutare visto il calendario fitto di impegni. Ieri è andata bene, ma se l'Atletico avesse segnato non avrebbe rubato nulla, anzi.
La domanda che ponevo all'inizio resta: per chi è utile questa vittoria? Come detto, ho l'impressione che serva a tutto fuorché al miglioramento delle prestazioni della squadra.
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con il pareggio di ieri sera siamo praticamente passati in Europa League, anche se penso che sia stata la solita bruttissima partita pareggiata solo con un rigore....
RispondiEliminapanner39
Ciao Edo,
RispondiEliminami farebbe piacere avere una tua impressione ad una domanda all'apparenza stupida (so che non ti piacciono i paragoni): in prospettiva è più forte De Marcos o Susaeta ?
Ciao e grazie
Vanni (Painkiller1974)
Panner: purtroppo non ho potuto vedere l'incontro di UEFA (ho dei problemi di connessione a casa), ma ho letto che è stata davvero una partitaccia, risolta per nostra fortuna da un rigore di Etxeberria. Adesso all'Athletic basta un pareggio a Vienna per qualificarsi (se il Nacional non batte il Werder, cosa alquanto improbabile), un risultato assolutamente alla sua portata.
RispondiEliminaVanni: la tua domanda non è affatto stupida, sicuramente non è facile rispondervi con buona sicurezza (in quel caso mi butterei sulla professione di talent scout!). Per quanto ho potuto vedere, Susaeta e de Marcos sono giocatori che hanno in comune alcune caratteristiche (ottima tecnica, dribbling secco, buona velocità di base) ma differiscono in modo sostanziale per tipo di gioco. Markel è più centrocampista, più portato al dialogo e all'assistenza per i compagni, mentre Oscar mi sembra maggiormente propenso alla conclusione (quando ha spazio tira, non ci pensa mai due volte) e alla verticalità, all'aggressione immediata dello spazio tra lui e la porta. Difficile dire chi dei due è migliore; sono entrambi giocatori molto forti dal punto di vista tecnico, ricchi di personalità e consci di avere mezzi non comuni a loro disposizione. Susaeta l'anno scorso ha rallentato dopo una prima stagione folgorante, ma se trova continuità di rendimento come sta facendo adesso (domenica è stato il migliore in campo) può diventare fondamentale per la squadra; de Marcos è al primo anno in Primera, per cui il suo percorso di maturazione è appena iniziato, ma di certo ha già mostrato di avere qualità da vendere. Per non eludere del tutto la tua domanda, ti dico che al momento preferisco Susaeta, forse anche per la simpatia con cui lo seguo dal suo esordio. Sicuramente sono felice che entrambi siano all'Athletic e mi auguro che vi restino per molte stagioni, perché in prospettiva questi due sono elementi di assoluta rilevanza.
Grazie mille per la più che interessante risposta... dato che ci sono ne approfitto e ti faccio un'altra domanda: a parte Iraola, quale altro giocatore dell'attuale rosa sarebbe in grado di ricoprire il ruolo di difensore di fascia destra ? Mi è venuto in mente guardando la rosa che attualmente sembrerebbero non esserci alternative...
RispondiEliminaIn realtà l'alternativa c'è ed è Zubiaurre, reduce da un'ottima stagione in prestito all'Elche. Sembrava poter guadagnare un minimo di fiducia da parte di Caparros, almeno per giocare ogni tanto e far tirare il fiato a Iraola, ma dopo l'esordio in UEFA Jokin l'ha rimesso nel dimenticatoio. A me sembra un'idiozia bella e buona: potrebbe almeno provarlo, no? Ma ormai siamo abituati a questa gestione della rosa da parte del mister, purtroppo, con giocatori che emergono e altri che spariscono quasi senza motivo. L'anno scorso Gurpegi non giocava mai, ora lo mette perfino a destra; David Lopez, spesso titolare l'anno scorso, è desaparecido; San Josè è stato preso dal Liverpool per scaldare la tribuna; ecc ecc.
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